Ogni partenza del Vendée Globe mette i brividi, considerando l’incredibile avventura umana e sportiva che questo evento rappresenta: un giro del mondo (partenza e arrivo a Les Sables d’Olonne, Francia), di circa 21,638 miglia nautiche (pari a 40.000 Km) da percorrere da soli, senza scalo e senza assistenza. Tradotto, significa doppiare i tre grandi Capi, Buona Speranza, Leeuwin e Horn e trascorrere dai 70 ai 100 giorni in mare (il record attuale è di 74 giorni) in condizioni durissime con balene, iceberg e tempeste come soli compagni di viaggio.
Di Bianca Ascenti
Oltre ad essere un’affascinante avventura romantica, nella quale uomini e donne sono messi a dura prova, costretti a confrontarsi con le loro capacità, le loro paure e le loro emozioni, il Vendée è anche una sfida tecnologica che vede in campo imbarcazioni sofisticate (IMOCA 60‘), molte delle quali (19) dotate di foil per raggiungere velocità altrimenti impossibili per questi monoscafi di 90 piedi in carbonio.
L’edizione che partirà l’8 novembre è considerata eccezionale per diversi motivi, cominciando dall’incredibile parterre di partecipanti:
- allo start a Les Sables d’Olonne ci saranno, infatti, 33 velisti (per avvicinarci a questi numeri dobbiamo tornare all’edizione 2008-2009 con 30 partecipanti), tra cui 10 atleti non francesi e 6 donne.
- Tra loro, 18 ‘bizuths’, velisti, cioè, che si approcciano per la prima volta al Vendée Globe. E anche in questo caso si tratta di un numero record; tutti loro, comunque, hanno accumulato, nella loro carriera velica, moltissime miglia e titoli a bordo di imbarcazioni di vario tipo, impegnati in regate di ogni genere.
- Tra i “bizuths” ci sono il pluricampione paralimpico francese Damien Seguin (APICIL), il vincitore della Volvo Ocean Race e record holder Kévin Escoffier (PRB), diversi vincitori della famosa regata Solitaire du Figaro, come Nicolas Trousse (CORUM L’EPARGNE) e Sébastien Simon (ARKEA-PAPREC), due vincitori della Transat Jacques Vabre, Charlie Dalin (APIVIA) e Giancarlo Pedote (PRYSMIAN GROUP), e quello della Route du Rhum, Armel Tripon (L’OCCITANE EN PROVENCE).
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Chi è Bianca Ascenti?
Giornalista, messinese, appassionata di vela e di Coppa America, ha navigato in lungo e (soprattutto) in largo 11 anni per ‘lavoro’, prima di sedersi davanti a un computer per scrivere di vela e di Coppa America.
Dopo lunghe trasferte ad Auckland e Valencia, oggi vive e lavora a Milano. Il sogno velico? La ‘Sydney Hobart’ con mare piatto e tanto vento.