Nuovi orizzonti per Prysmian Group 

varo Prysmian Group alla Base

L’IMOCA Prysmian Group è stato varato ieri, alle 7:30 di mattina, al porto la Base di Lorient.

L’imbarcazione, rientrata in Francia via cargo dopo la Transat Jacques Vabre dell’anno scorso, era subito entrata in cantiere, dove è rimasta più a lungo del previsto, in seguito alla crisi COVID-19.

Questi tre mesi di lavoro, a ritmo rallentato e nel rispetto delle norme sanitarie, sono serviti per apportare ulteriori migliorie all’imbarcazione. Un team ridotto e ad orari alternati di lavoro, ma sempre instancabile e motivato, ha portato a termine anche dei lavori programmati nel cantiere estivo: il prolungamento forzato a terra è stato proficuo.

Ora, sia Giancarlo sia la sua “barchetta” fremono per tornare a solcare il mare: le prove in acqua saranno importanti per riprendere gli automatismi nella navigazione in solitario e per testare in pratica le modifiche apportate.

Importanti verifiche durante il cantiere prolungato

« Oggi la barca è all’80% della configurazione che desideriamo raggiungere per il Vendée Globe. L’idea è testare il lavoro iniziato quest’inverno in cantiere. Una volta che avremo conferme positive dai primi test in mare, stabiliremo le diverse configurazioni da mantenere in navigazione e nella taratura degli impianti come: batterie, piloti automatici e calibrazione degli strumenti », racconta Giancarlo.

 

foto varo Prysmian

 

« L’obiettivo per i prossimi mesi è aumentare l’affidabilità della barca per un giro del mondo in sicurezza e con buone prestazioni. Una barca affidabile è una barca che può andare forte: in questi mesi abbiamo praticamente smontato e rimontato tutta la barca, per una verifica generale. Tutte le strutture sono state passate agli ultrasuoni per controllare l’integrità totale dell’imbarcazione, messa alla prova dalle sollecitazioni dei foil. Ogni dettaglio curato porta maggiore possibilità di riuscita in futuro e meno problemi in navigazione. Abbiamo ricablato anche l’intero impianto elettrico per permettere a me e al team che mi seguirà da terra durante il giro del mondo, di conoscere minuziosamente ogni elemento della barca. »

Studio dell’ergonomia per una prestazione superiore

Grande attenzione è stata posta all’ergonomia a bordo che permetterà allo skipper un riposo ottimale e quindi un incremento del rendimento sportivo e della resistenza in condizioni meteorologiche estreme.
« Bisogna pensare che su una barca a foil il corpo è continuamente sollecitato, anche stando fermi a volte ci si stressa e si sprecano energie indispensabili. Implementando e migliorando sia le sedute sia i materassi, studiati sulla curva fisiologica del mio corpo speriamo di raggiungere questo scopo.

Abbiamo pensato a varie soluzioni sia all’interno che all’esterno della barca: le sedute comunque dovranno favorire un riposo non troppo profondo per rilassare gli addominali ma per favorire un ritorno rapido all’azione. Poter fare le cose in semplicità e con un minimo di energia, in un progetto come questo, è un tassello fondamentale. »

Le modifiche al programma di regata: la nuova Vendée-Arctique-Les Sables d’Olonne

Il calendario IMOCA è stato cambianto causa emergenza COVID: essendo impossibile andare negli Stati Uniti, la Classe che raccoglie imbarcazioni monotipo di 60 piedi ha reagito con l’organizzazione di una nuova regata, che partirà il 4 luglio: la Vendée-Arctique-Les Sables d’Olonne. Giancarlo sull’IMOCA Prysmian Group navigherà per 3.600 miglia in solitario su un percorso d’altura a triangolo: Les Sables d’Olonne, un waypoint a nord del circolo polare artico, uno nelle Azzorre e ritorno in Francia. Ad accompagnarli, sempre l’ONG Electriciens sans frontiéres.

Una bella prova prima di trovarsi sulla linea di partenza del Vendée Globe e per Giancarlo non è solo un test sportivo ed agonistico: ha un senso più profondo ed umano.

« La regata per me ha un doppio significato: sportivo, per testare i lavori di questo inverno e sperimentare la mia preparazione in vista della partecipazione al Vendée Globe a novembre, ma non solo. Questa regata è un segnale forte di speranza dopo la crisi che abbiamo passato e per me ha una valenza anche solidale perché farò del mio meglio per far vivere anche ai dipendenti di Prysmian Group e ai volontari di Electriciens sans frontière questa avventura umana, navigando in solitario in zone estreme ».

#VG2020: Giancarlo e Prysmian Group sono ufficialmente iscritti

Segnali positivi: Prysmian Group in mare

13 maggio 2020, Lorient. In questo periodo di incertezza a livello internazionale che coinvolge anche lo sport, dalla vela arriva una risposta positiva, carica di energia e voglia di continuare a sperare. Dopo un legittimo momento di riflessione, causato dall’emergenza Covid-19, l’organizzazione della più importante regata in solitario del circuito offshore, il Vendée Globe, ha dichiarato la ferma intenzione di far partire la corsa anche nel caso fosse necessario ricorrere all’utilizzo di misure restrittive di presenza del pubblico. Intanto è arrivata conferma dell’iscrizione ufficiale di Giancarlo Pedote su Prysmian Group, unica imbarcazione italiana di quest’edizione.

I team dei candidati al Vendée Globe, rappresentati dalla Classe IMOCA, e l’organizzazione del Vendée Globe hanno lavorato in silenzio, con riunioni settimanali per trovare una soluzione ad una situazione non facile. Nel rispetto delle norme di prevenzione della diffusione del virus, si sono cercate soluzioni non solo alla sicurezza degli skipper, che corrono il rischio in caso di bisogno di dover attraccare sulle coste di numerosi paesi in tutto il mondo, ma anche alla problematica della gestione del pubblico durante la partenza. La regione della Vandea, infatti, vuole garantire l’accessibilità del pubblico ad una manifestazione amata e seguita che diventa proprio in questo momento un simbolo di rinascita. Inizialmente Yves Auvinet, Presidente della Regione Vandea e della SAEM Vendée, aveva annunciato che avrebbe dato conferma della partenza del Vendée Globe il 15 giugno, escludendo una partenza senza pubblico; ieri la Classe IMOCA ha emesso un comunicato ufficiale in cui si conferma che non ci saranno stop dalla parte degli organizzatori: la partenza avrà luogo, il pubblico in un modo o nell’altro verrà accolto.

Comunicato della Classe Imoca del 12 maggio

“I preparativi per la partenza del prossimo Vendée Globe procedono nonostante il contesto incerto in termini di salute pubblica ed economia. Il Consiglio dipartimentale della Vendea e la SAEM Vendée, in collaborazione con i loro partner, gli skipper della Classe IMOCA, i loro sponsor e le autorità pubbliche, stanno facendo tutto il possibile per garantire che questa nona edizione del Vendée Globe abbia luogo senza intoppi.

 Mantenere la data di inizio dell’8 novembre per la regata è il nostro obiettivo e stiamo facendo del nostro meglio per raggiungerlo.

Dal punto di vista sportivo, non ci sono controindicazioni per la data prefissata dell’8 novembre, a condizione che le autorità nazionali acconsentano. Per il Vendée Globe, che è un evento popolare e appartiene alla popolazione locale, la presenza del pubblico è importante. Gli organizzatori stanno quindi studiando ogni possibile scenario per poter accogliere il pubblico in occasione di un evento come questo, in un contesto economico e sanitario la cui evoluzione è difficile da prevedere. La decisione di mantenere la Direzione di Regata a Les Sables d’Olonne per tutta la durata della competizione, ad esempio, contribuirà a garantire che un maggior numero di persone possano godere appieno dell’avventura del Vendée Globe.”

Il Vendée Globe parte: Giancarlo Pedote e Prysmian Group sono ufficialmente iscritti. Con loro l’ONG Electriciens sans frontiéres.

In contemporanea al segnale positivo di ripresa che riguarda tutti i team, Prysmian Group e Giancarlo Pedote ottengono l’ulteriore conferma della validazione del dossier di iscrizione. Per l’accesso all’Everest della vela gli step che ogni concorrente deve seguire sono molteplici e tutti volti alla sicurezza dei partecipanti. Inizialmente si invia una candidatura, in cui si manifesta la volontà di partecipare e si deposita un assegno di cauzione; in seguito si presentano dei dossier tecnici e amministrativi che devono essere validati e si paga l’iscrizione. I candidati devono essere qualificati in due passaggi: 2000 miglia in solitario e una traversata oceanica sulla barca che parteciperà al Vendée Globe. Giancarlo si è qualificato nel 2019: le miglia in solitario le ha percorse durante la Bermudes 1000 Race, partita un anno fa e conclusasi con un ottimo terzo posto. La traversata oceanica l’ha compiuta in occasione della Transat Jacques Vabre, in coppia con Anthony Marchand.

 

Giancarlo Pedote e Prysmian Group al Vendée Globe

 

I lavori riprendono ad un ritmo più elevato, nel rispetto delle norme sanitarie

 Lunedi 11 maggio è iniziata in Francia la Fase 2, con consecutivo allentamento delle norme di confinamento. Per il team tecnico di Prysmian Group è stata l’occasione di riprendere i lavori ad un ritmo più serrato e nel rispetto del distanziamento e dei dispositivi di protezione individuale anche in cantiere.

« La decisione di lavorare comunque alla partenza del Vendée Globe, adattandosi alle necessità sanitarie e quindi riflettendo su un villaggio adeguato, mi sembra molto saggia. Personalmente non ho mai smesso di preparare questa regata, neanche durante il confinamento e oltre a continuare l’allenamento fisico, ho cercato di portare avanti tutti gli aspetti organizzativi che potevo.

Per quanto riguarda la preparazione di Prysmian Group, abbiamo deciso di anticipare i lavori programmati nel cantiere estivo, in modo da ottimizzare i tempi di questo cantiere prolungato a causa del Coronavirus. Stiamo rifacendo la carena in modo definitivo e stiamo eseguendo gli ultimi update di rinforzo della barca previsti dallo studio di progettazione dell’imbarcazione in modo da affrontare il più serenamente possibile questa fantastica regata. Appena messo in acqua, potremo navigare e prepararci per il primo appuntamento dell’anno: la nuova Transat New York – Vendée ».

 

Prysmian Group in cantiere

 

Un nuovo percorso e nuove date per la regata Transat New York – Vendée.  

Consapevoli delle difficoltà create ai team a seguito del confinamento, gli organizzatori del Vendée Globe e la Classe IMOCA hanno deciso di estendere la data limite per la presentaziona dei dossier di iscrizioni dei candidati al Vendée Globe al 1 settembre e di organizzare una regata in solitario durante l’estate, in sostituzione della Transat New York – Vendée, impossibile da organizzare per la partenza negli Stati Uniti. Dal Comunicato della Classe IMOCA:

 “Con la ripresa progressiva dell’attività nautica, la Classe IMOCA sta lavorando nelle ultime settimane per riorganizzare la regata preparatoria al Vendée Globe, inizialmente prevista per giugno e valida per la qualifica delle barche recentemente varate. In accordo con il Dipartimento della Vandea, partner principale dell’evento, la Classe IMOCA ha proposto una gara che parte da Les Sables d’Olonne il 4 luglio. Questa nuova regata in solitario porterà i navigatori oltre l’Islanda, nel Circolo Polare Artico e poi giù fino alle Azzorre, con un ritorno alla città di partenza, prevista circa dieci giorni dopo. Il format della manifestazione è stato completamente rivisto dai Direttori di regata e dal team organizzativo al fine di rispettare le regole di distanziamento per gli skipper e i loro team. Questa tappa fondamentale per la partenza del Vendée Globe, gode del sostegno della Fédération Française de Voile (Federazione francese di vela) e le domande dei permessi necessari è in corso.

Giancarlo Pedote, Prysmian Group, Electriciens sans frontiéres, gli sponsor tecnici e gli Official Supplier si augurano che questo forte segnale che la Classe IMOCA ha voluto dare in questo momento, faccia sperare di nuovo le persone.

« Immagino che il mondo dovrà riprendersi dopo questo momento difficile, che ha creato tanti morti e tanto disagio. Poter offrire uno spettacolo a tutti gli appassionati e non di vela, dare la possibilità di seguire le nostre storie da casa, significa permettere alle persone di sognare e nutrire la loro passione ispirandosi alla nostra ».

 Il Vendée Globe è un evento sportivo che ormai non rappresenta solo una sfida individuale degli skipper, ma una sfida della società a ricominciare dopo la pandemia, a livello mondiale.

 

Maggiori informazioni sul progetto Vendée Globe di Prysmian Group e Electriciens sans frontiéres

www.prysmianoceanracing.com

 

Approfondimenti – Cosa è il Vendée Globe

 Il Vendée Globe è una regata per barche a vela di Classe IMOCA che consiste in una circumnavigazione completa dell’Antartide in solitario, senza possibilità di attracco o di assistenza esterna (pena l’esclusione). Arrivo e partenza dal porto francese di Les Sables-d’Olonne, nel dipartimento della Vandea (Vendée) della regione dei Paesi della Loira (Pays de la Loire).

Nata nel 1989, a partire dal 1992 si è svolta ogni quattro anni.

A causa della sua durezza e dell’unicità del suo percorso e delle sue regole, viene da molti soprannominata “L’Everest del mare”.

 

La decisione di Giancarlo in risposta al Coronavirus.

La decisione di rinviare il varo

La decisione: il team Prysmian Ocean Racing rimanda il varo.

L’IMOCA Prysmian Group resterà nel cantiere in attesa dell’evoluzione della situazione e il varo previsto mercoledì 18 marzo, verrà rimandato a data da definire.

«Sono abituato a dare sempre il massimo, a non lasciare. Sono abituato a prendere decisioni senza farmi coinvolgere dalle emozioni: è fondamentale in un lavoro come il mio. Ma prima della razionalità, della caparbietà e delle emozioni ci sono le priorità. C’è l’etica.

Ci sono momenti in cui dobbiamo essere capaci di mettere da parte i nostri obiettivi e le nostre ambizioni. Momenti in cui dobbiamo mantenere l’equilibrio depurando i pensieri da paure, rabbia, orgoglio, tristezza, preoccupazioni, egoismi. Questo è uno di quei momenti, un momento in cui ci sono delle persone che stanno soffrendo, andando all’ospedale e altre che vivono nella paura. Siamo, sono, davanti a una crisi, che questa volta non si presenta in mare, ma a terra. Si chiama Covid 19 ed è un’emergenza per quanto mi riguarda collettiva. Non è un problema degli altri, non è un problema che riguarda gli Stati. Riguarda me, in quanto uomo e cittadino e mi sento responsabile delle mie azioni». 

Una decisione difficile e improvvisa.

Così Giancarlo spiega la decisione presa stamattina di interrompere le attività del suo team, rimandando tutti a casa, dalle proprie famiglie, a proteggersi. Una scelta libera, presa prima che il governo francese decidesse ulteriori eventuali restringimenti.

«Prima di essere uno sportivo, sono un uomo e un padre di famiglia. Ciascuno di noi è coinvolto, non solo in quanto possibile malato, ma anche in quanto possibile veicolo di contaminazione per gli altri. Quando dico gli altri non penso solo alla mia famiglia. Seguo le vicissitudini italiane con grande apprensione, e cerco quindi di agire con criterio e umanità. Se la pandemia Covid 19 dovesse passare nei libri di storia, non vorrei che i miei figli studiandola mi dicessero: “Ma papà tu, a parte i tuoi obiettivi di fare il giro del mondo, non ti sei preso cura dell’umanità in un momento così importante?”».

 

Giancarlo rinvia il varo causa Covid 19
©RivaCom

 

Il sostegno di Prysmian Group

Prysmian Group, storico sponsor di Giancarlo, e Electriciens sans Frontières, partner del progetto Vendée Globe 2020, sostengono la sua decisione.

Francesco Zecchi, Marketing Director South Europe Region at Prysmian Group e presidente di Prysmian Ocean Racing, dichiara: «In considerazione dell’evolversi della situazione riguardo all’aumento estremamente preoccupante dei casi di contagio del Covid e in considerazione delle misure precauzionali raccomandate e adottate progressivamente in tutti i paesi toccati, noi di Prysmian Ocean Racing abbiamo deciso di privilegiare la sicurezza del nostro team e del nostro progetto sportivo mettendo in stand-by i preparativi per la rimessa in acqua della barca prevista a metà di questa settimana. Continueremo a monitorare attentamente l’evoluzione della situazione e ci allineeremo alle disposizioni di sicurezza prese a livello nazionale. Per noi di Prysmian Group la sicurezza dei nostri collaboratori e delle persone in generale è la cosa più importante, così come minimizzare l’impatto sulla continuità delle nostre operazioni».

 


Approfondimenti

#VG2020: un sogno che si sta avverando

Questo 2020 sarà per Giancarlo sicuramente un anno impegnativo e cruciale. L’8 novembre prossimo partirà da Les Sables d’Olonne il tanto anelato Vendee Globe, giro del mondo senza scalo e senza assistenza. Il navigatore oceanico, a bordo del suo 60 piedi Prysmian Group, è concentrato al massimo sull’obiettivo di tagliare la linea di partenza della più estrema regata in solitario della storia, a cui solo quattro italiani prima di lui hanno avuto l’onore di partecipare.

Una sfida sportiva e umana ai limiti della resistenza come quella del Vendee Globe, necessita un’ottima preparazione in tutti gli aspetti della performance. Sarà sicuramente un’impresa estrema ma Giancarlo, il suo team e i suoi partner impiegheranno tutte le loro energie per affrontarla nel migliore dei modi. Sono motivati dall’audacia della prova, ma anche e soprattutto dalla volontà di dare la massima visibilità all’ONG internazionale Electriciens sans frontières: un connubio perfetto di energia positiva e impegno sociale, sostenuto quest’anno anche da un nuovo Official Supplier, Lombardini Marine – Kohler.

La ricerca della massima affidabilità del mezzo

Rientrato a fine novembre da Salvador de Bahia, città d’arrivo della Transat Jacques Vabre, Giancarlo ha recuperato il suo IMOCA Prysmian Group a metà gennaio. Il cargo che trasportava la sua « Barchetta », lasciata a malincuore in Brasile, è arrivato in ritardo a causa dei capricci della meteorologia.

«La barca è rientrata a La Base più tardi del previsto. Per questo l’inizio dei lavori in cantiere è stato posticipato rispetto al programma pianificato inizialmente». Lo afferma Giancarlo, che vuole mantenere la data del varo il 18 marzo prossimo: « Faremo del nostro meglio per rispettare le scadenze». Né lui, né il suo team tecnico intendono lesinare sforzi in questo importante anno del Vendee Globe. « Il nostro obiettivo è rendere la barca ancora e sempre più affidabile e sicura. Vogliamo ottenere la manutenzione più accurata possibile revisionando tutto in dettaglio prima del cantiere di questa estate, che sarà l’ultimo prima del Vendee Globe ».

foto cargo dal Brasile per Prysmian Group

La conferma delle ottimizzazioni

Alla continua ricerca di affidabilità e prestazioni migliori, Giancarlo sa quanto siano importanti i lavori in cantiere e la successiva fase di test in navigazione. «Appena sarà varato il 60 piedi, ci lanceremo in numerosi allenamenti in mare, sfruttando ogni occasione possibile per navigare. Abbiamo perso un mese a causa dei ritardi nel trasporto del cargo di ritorno dalla Jacques Vabre. Per questo non possiamo più concederci il lusso di sprecare altro tempo. Il Vendee Globe partirà tra meno di nove mesi, possiamo quasi dire che è domani. Ogni giorno, addirittura ogni ora devono essere ottimizzati al massimo », spiega lo skipper di Prysmian Group. Il quale sa bene che, con l’avvicinarsi della partenza, bisognerà concentrarsi su ogni minimo dettaglio, senza trascurarne nessuno. «Ergonomia e comfort sono anch’essi punti importanti della performance», osserva Giancarlo, sempre attento a non lasciare nulla al caso.

 

Avventure in solitario ma condivise

La preparazione e l’ottimizzazione saranno dunque fasi cruciali di questa stagione per il navigatore e il suo team. Ma lo saranno anche i periodi di regate, che contribuiranno ad implementare la costruzione del progetto fino alla partenza del giro del mondo. The Transat CIC e la New York-Vendée permetteranno a Giancarlo di accumulare miglia per la qualifica al Vendee Globe. E rappresenteranno un’ottima opportunità per continuare a navigare ed allineare l’imbarcazione alle sue necessità.

«Le regate in solitario sono di sicuro momenti importanti e necessari per continuare ad avanzare e progredire tecnicamente». Lo sottolinea Giancarlo che ha, assieme al suo storico sponsor Prysmian Group, il grande obiettivo di vivere questa sfida.

 

Giancarlo Pedote in navigazione

Compagni di viaggio

Prysmian Group accompagna fedelmente lo skipper dal 2007, credendo in lui e nelle sue scelte. Dallo scorso anno, ospita a bordo Electriciens sans frontière, ONG francese presente anche in Italia. Electriciens sans frontière lavora per ridurre le disparità nell’accesso di risorse come elettricità e acqua. In linea con il valore della sostenibilità adottato da Prysmian Group, promuove, attraverso le energie rinnovabili, lo sviluppo economico e sociale delle popolazioni in difficoltà.

«La mia avventura non sarebbe così bella se non fosse condivisa», assicura Giancarlo che oltre al title sponsor e al main sponsor, ricorda tra i suoi sostenitori:

  • lo Sponsor tecnico Helly Hansen, che lo accompagna dal 2012
  • l’Official Supplier Gottifredi Maffioli.

In
uest’anno del Vendee Globe un’altra azienda, Lombardini Marine – Kohler, leader nella produzione di motori da quasi un secolo, condividerà la sfida e i valori di Giancarlo. Nino De Giglio, Sr Manager Brand – Communication, ha commentato questa nuova collaborazione come Official Supplier. «Tutto lo staff di Lombardini Marine – Kohler è onorato di far parte di questa grande avventura. Così come per Giancarlo, anche la nostra filosofia, che poi si riflette sui nostri prodotti, è quella di portare a termine il lavoro. Anche nelle condizioni più difficili. Ci sentiamo in sintonia con le enormi sfide che Giancarlo dovrà affrontare durante questo splendido viaggio; siamo fiduciosi che la nostra tecnologia possa essergli d’aiuto. Proprio come lui, amiamo le grandi sfide e sappiamo che, dietro ogni grande impresa, si nascondono duro lavoro e un impegno quotidiano costante. Faremo tutti il tifo per lui!».

 

foto motore Lombardini Kohler

 

Approfondimenti

Transat Jacques Vabre 2019: il diario

La quattordicesima edizione della Transat Jacques Vabre 2019 è partita il 30 ottobre alle 13:15 dalla Baia di Seine. 59 i team in gara di cui 29 IMOCA, tra i quali Prysmian Group con Giancarlo Pedote e Anthony Marchand in qualità di co-skipper.

Dopo il segnale di via, le imbarcazioni hanno fatto rotta verso Etretat per il passaggio di una boa di disimpegno prima di lanciarsi nelle 4.350 miglia verso Salvador de Bahia, in Brasile. Girata la boa, hanno lasciato l’andatura di bolina per navigare con andature portanti in direzione della punta della Bretagna, accompagnati da un vento che aumenterà progressivamente fino a raggiungere i 25 nodi e più sotto raffica: un’uscita express dal Canale della Manica.

Arrivati in pieno Atlantico li attenderà una situazione metereologica complicata, generata dalla grande depressione situata nel mezzo dell’Atlantico settentrionale. Un sistema stazionario che rallenterà le andature delle imbarcazioni, rischiando di spingerle a prendere rotte differenti che spaccheranno la flotta. Per quanto lo riguarda, il duo italo-francese, ha già le idee chiare in merito alla sua tattica di regata. Con in mente un primo obiettivo: finire la gara con una barca in buone condizioni e guadagnare miglia ed esperienza per il Vendee Globe.

La situazione meteorologica

« Ogni Transat è diversa dalle altre»aveva commentato Giancarlo Pedote pochi giorni fa, parlando delle sue passate partecipazioni alla Transat Jacques Vabre. È un dato di fatto e l’attuale situazione meteorologica, un po’ insolita nell’Atlantico settentrionale, ne è la prova. « Di solitoin questa stagione varie perturbazioni attraversano l’Atlantico, generando il passaggio di fronti che permettono agli skipper di navigare inizialmente verso Ovest e poi verso Sud. Quest’anno la grande depressione è stazionaria e costituisce una vera situazione di blocco »spiega Richard Silvani di Météo France.
Lo skipper di Prysmian Group e il suo co-skipper, Anthony Marchand, sono partiti ben consapevoli delle conseguenze che questa situazione potrà avere sulle rotte che verranno scelte dalla flotta.

« Siamo rimasti molto concentrati sui file meteo. Ogni nuovo modello è stato studiato nei minimi dettagli al fine di poter visualizzare mentalmente ogni fase del percorso, e mantenere sempre il giusto ritmo», ha commentato Giancarlo prima di lasciate il porto di Le Havre.

« La situazione non è ancora ben definita, anche se ne cogliamo la portata a grandi linee. Di positivo c’è che le prime 24 ore della gara si preannunciano in condizioni buone per uscire dalla Manica, anche se ci ritroveremo con il vento controcorrente al livello di Cotentin e Raz Blanchard. Questo probabilmente ci costringerà a passare vicino agli scogli, quasi in modalità Figaro, anche se con un IMOCA dobbiamo ovviamente essere un più attenti, visto il pescaggio della barca (4,5 metri, ndr.). Avvicinandoci alla punta della Bretagna il vento continuerà a rafforzarsi; poi dovremo affrontare due depressioni, una di seguito all’altra. Questa sarà una fase importante perché dovremo fare delle scelte, e al momento differenti routages indicano soluzioni molto diverse tra loro », spiega Anthony riferendosi alle possibilità di andare verso Sud e di superare il sistema depressionario passando verso Ovest.

Fare il proprio gioco

Vedremo la flotta dividersi? Ci saranno alcuni team che prenderanno il rischio di allungare significativamente il percorso per approfittare dei venti più forti? Pur non escludendo alcuna opzione, Giancarlo non vuole correre rischi irragionevoli.

« Per noi gli obiettivi di questa Transat sono: riuscire a condurre la barca al 100% delle sue polari (il 100% del suo potenziale, ndr.); navigare sempre con le vele giuste; fare le rotte giuste; finire con la barca in buone condizioni», ha dichiarato lo skipper italiano, che non vuole fissare obiettivi precisi in termini di risultati. « Ci sono cinque nuove barche che, a seconda delle condizioni, potranno navigare tra i 3 e i 5 nodi più velocemente della nostra. Sappiamo fin dall’inizio che ci saranno due o anche tre differenti gare in questa regata. Cercheremo di fare del nostro meglio con l’imbarcazione che abbiamo, senza perdere di vista il fatto che questa Jacques Vabre è un evento che conta per la qualificazione al Vendèe Globe », ha concluso Giancarlo, il cui spirito di competizione non è in dubbio.

« Parto con lo stesso spirito che avevo prima della Bermudes 1000 Race (che ebbe luogo lo scorso maggio e lo vide arrivare terzo. ndr) e che ho prima di tutte le gare a cui partecipo. Ovviamente voglio dare un senso a questa esperienza e continuare ad andare avanti», ha aggiunto Giancarlo che, secondo gli ultimi calcoli, dovrebbe impiegare tra i 14 e i 15 giorni per arrivare a Salvador Bahia.

 

Martedì 12 novembre, alle 4:41 (ora italiana), Giancarlo Pedote e Anthony Marchand hanno tagliato il traguardo della 14a edizione della Transat Jacques Vabre Normandy Le Havre, completando le 4.350 miglia del percorso in 17a posizione sull’IMOCA Prysmian Group.

Si tratta di un risultato che non corrisponde né alle loro aspettative, né al loro potenziale, ma i due co-skipper di Prysmian Group, audaci nella scelta di un’opzione occidentale purtroppo non pagante, hanno dimostrato la loro perseveranza continuando a regatare con immutato spirito di competitività per quasi metà gara senza un foil e con un timone danneggiato a causa di una collisione con un oggetto non identificato vicino a Capo Verde.
Sebbene il risultato in classifica non sia quello che speravano, è stata una straordinaria esperienza di apprendimento, soprattutto per Giancarlo che non solo ha accumulato miglia preziose in vista della sua qualifica per il Vendee Globe, ma ha potuto conoscere la sua barca in maniera determinante.

I commenti

«Arrivare a Salvador de Bahia è ovviamente un sollievo.  L’opzione Ovest che abbiamo scelto, come hanno fatto altre quattro barche, si è rivelata estenuante sia per la barca sia per noi stessi, perché abbiamo fatto molte più miglia e in condizioni difficili di vento e mare. Una scelta che alla fine non ha pagato.  Sapevamo fin dall’inizio che stavamo prendendo la strada più complicata, ma si trattava di una scelta ponderata, fatta in accordo con il nostro meteorologo l’ultima sera prima di lasciare Le Havre. Abbiamo seguito il nostro piano iniziale, tranne per il fatto che il fenomeno meteorologico che ci aspettavamo non si è verificato. Ovviamente, è stata una grande delusione», ha commentato Giancarlo, che ha causa di questa opzione ha perso oltre 400 miglia dalla testa della flotta, ma che non ha mai perso occasione per cercare di rimontare in classifica.

Le speranze si sono affievolite alla latitudine di Capo Verde, poco dopo metà regata: «Mentre ci trovavamo al 13° N navigando ad una media di oltre 15 nodi negli alisei, felici di averli finalmente agganciati, abbiamo sentito un grande “bam”. La barca si è fermata improvvisamente. In quel momento, eravamo entrambi all’interno della barca, concentrati al tavolo da carteggio. Quando Siamo usciti, abbiamo visto che il foil di dritta era rotto e il timone sullo stesso lato era danneggiato. È stato un momento difficile», ha ammesso Giancarlo che, dopo aver effettuato i controlli tecnici necessari, ha ritenuto assieme al suo team a terra di poter continuare la navigazione.

Esperienza ricca, a tutti i livelli

«Da quel momento in poi, la gara non è stata più la stessa. Tutta la seconda metà della regata si deve fare mura a sinistra, e senza il foil di dritta sapevamo di trovarci “con la scarpa sbagliata”.  È destino, qualcosa che non puoi controllare. Abbiamo continuato la nostra corsa in modalità ‘rallentata’ e questo spiega perché la nostra velocità fosse inferiore a quella dei nostri avversari», ha detto Giancarlo che, come Anthony, ha combattuto fino alla fine per far avanzare al meglio la sua imbarcazione. «Abbiamo provato una moltitudine di configurazioni diverse: ballast pieni, vuoti o pieni a metà, chiglia più o meno inclinata … », ha confessato lo skipper italiano che durante questa Transat Jacques Vabre ha mostrato determinazione e capacità di reazione, valori condivisi da Prysmian Group, Electriciens sans frontières e dallo spirito #4PEOPLE.

«Nelle regate offshore, è così. Puoi passare dall’euforia alla tristezza in una frazione di secondo, ma devi sapere come combattere e reagire per andare avanti. Certo, in termini di prestazioni un diciassettesimo posto non è quello che stavamo cercando, e non è così facile da accettare. Ma quello che voglio ricordare di questa gara, è l’esperienza, un’esperienza che ha molti aspetti positivi. Non rimpiango la nostra opzione a Ovest, perché mi ha permesso di affrontare condizioni difficili per un lungo periodo e l’IMOCA è una classe nella quale si progredisce con l’esperienza. Ho imparato molto e sono stato in grado di definire diversi punti di miglioramento in vista del Vendée Globe», ha aggiunto Giancarlo con lo sguardo già rivolto verso il 2020.

Il commento del co-skipper

Anthony Marchand, co-skipper di Prysmian Group: «La gara è stata un po’ più lunga del previsto, ma umanamente è stata molto gratificante. Con Giancarlo siamo andati davvero d’accordo, nonostante tutte queste vicissitudini. È stata una bellissima esperienza. Io e soprattutto lui, abbiamo imparato molto sulla barca. Ha anche accumulato miglia preziose per la sua qualifica al Vendee Globe.  È certo che il 17° posto non è quello che speravamo di fare, ma è così. La nostra opzione a Ovest avrebbe potuto essere un bel colpo ma mentre avanzavamo, la porta si è chiusa. Molto presto ci siamo trovati bloccati e ci siamo ‘chiusi’ per una settimana. Ci siamo ritrovati con stivali e cerata mentre i ragazzi a sud erano in pantaloncini corti e maglietta, negli alisei. È stato molto difficile mentalmente, ma siamo rimasti uniti e non abbiamo mai lasciato andare».

Il commento di Prysmian Group

Francesco Zecchi, Direttore Marketing Prysmian Group Europa Regione Sud: «La scelta tattica di Giancarlo e Anthony di portarsi a Ovest per cercare di prendere il fronte prima degli altri si basava su previsioni meteo studiate da tempo e, come ben sapevano, non era priva di rischi. Una scelta coraggiosa che sottolinea lo spirito competitivo di Prysmian Group. Nonostante le condizioni meteo non abbiano premiato questa scelta, Giancarlo e Anthony sono riusciti a recuperare la buona traiettoria sapendo sfruttare efficacemente gli alisei. Siamo molto orgogliosi di questa prova, dove Giancarlo e Anthony sono riusciti a superare diversi momenti critici, come per esempio l’impatto inaspettato con un ofni. Quest’episodio ha provocato diverse avarie fra cui soprattutto l’impossibilità di utilizzare il foil di dritta impedendo di far andare la barca al massimo delle sue potenzialità.

Sapere fare scelte coraggiose e superare momenti di difficoltà rappresentano pienamente lo spirito di Prysmian Group e lo spirito #4PEOPLE che vogliamo trasmettere con questo progetto: valore, reazione e determinazione».

 

Leggi l’articolo sulla partenza della Transat Jacques Vabre: Partita la Transat Jacques Vabre 2019

Visita il sito del progetto di Giancarlo e Prysmian Group: www.prysmianoceanracing.com

Foto: © LIOT Jean-Marie

Défi Azimut 2019

Le tre prove che compongono il Défi, tutte in partenza e arrivo a Lorient, il porto di attracco dell’IMOCA Prysmian Group, si sono rivelate un’importante occasione di test condotti a diversi livelli e in condizioni disomogenee.

In duo e in equipaggio, in contesti meteo assai variati, su percorsi completamente differenti tra di loro. Nel mentre, il team ha potuto osservare il comportamento delle imbarcazioni recentemente varate, che saranno loro concorrenti nelle prossime prove del calendario IMOCA. Un’occasione per fare un punto interno e definire il piano finale di preparazione alla traversata oceanica di ottobre.

Runs

Mercoledì 18 settembre pomeriggio ha avuto luogo la gara di velocità chiamata “Runs”, la prima prova del Défi Azimut condotta in equipaggio su un breve tratto di mare nel quale far esprimere le imbarcazioni alle massime velocità. Giancarlo Pedote, Anthony Marchand e il loro equipaggio, sono arrivati decimi a bordo dell’IMOCA Prysmian Group. Hanno testato due combinazioni di vele differenti: “Abbiamo avuto condizioni quasi perfette per questo tipo di test. Abbiamo utilizzato randa e J2 durante le prime tre prove e una mano di terzaroli nell’ultima. È stato interessante oltre che divertente, e ci ha permesso di osservare il comportamento degli ultimi IMOCA alle loro prime navigazioni.” ha commentato Pedote al rientro in porto.

Le 48 ore

Il giorno seguente è iniziata la prova “clou” dell’evento, l’offshore di 48h: un percorso di 665 miglia a forma di triangolo con partenza e arrivo su Lorient, che ha portato Giancarlo Pedote e Anthony Marchand, il duo che parteciperà alla Transat Jacques Vabre con i colori Prysmian Group e Electriciens sans frontiéres, attraverso il Golfo di Biscaglia fino al Bacino di Arcachon e verso un waypoint a ovest di Brittany Point. Sabato, alle 15:24, Giancarlo Pedote e Anthony Marchand hanno tagliato il traguardo al tredicesimo posto, dopo poco più di due giorni in mare. Se il risultato non è stato all’altezza delle aspettative, il test è stato comunque ricco di lezioni per il duo dell’IMOCA Prysmian Group.

Ci mancava un test di navigazione in condizioni di vento forte e mare mosso, e abbiamo avuto fino a 25 nodi di vento. Il primo tratto, tra Groix e la prima boa virtuale situata all’altezza del bacino di Arcachon, è andato abbastanza bene. Abbiamo corso in mezzo ad un buon gruppo di imbarcazioni, tra le quali alcune di ultima generazione. Tra la boa 1 e la boa 2, situata al largo della punta della Bretagna, abbiamo sbagliato la scelta della vela, e abbiamo perso alcune posizioni. Un problematico incrocio con una nave mercantile, ci ha fatto perdere del tempo e prendere distanza dal gruppo in cui ci trovavamo” ha detto lo skipper di Prysmian Group che, dopo essersi trovato a lungo intorno al 7° posto, è uscito dalla top 10.

Nell’ultimo tratto non abbiamo potuto fare grandi mosse tattiche. Nonostante ciò, siamo riusciti a recuperare alcune posizioni. Il bilancio al traguardo è un po’ contrastato: in termini di risultato abbiamo fatto meglio, ma siamo stati in grado di scoprire nuovi punti sui quali lavorare: mettere a punto il pilota che abbiamo appena cambiato e fare alcune riflessioni sul set di vele che faremo il prossimo anno. Per quanto mi riguarda, sto iniziando ad avere buone sensazioni a bordo e a intuire miglioramenti da apportare all’imbarcazione” , ha concluso Pedote.

La circumnavigazione dell’Isola di Groix

L’ultima prova del Défi Azimut, il giro antiorario dell’Isola di Groix effettuato in equipaggio domenica, ha visto il team di Prysmian Group arrivare in ottava posizione.
L’inizio non è stato facile e ha avvantaggiato le barche a deriva, ma siamo comunque riusciti a cavarcela. Abbiamo lottato a lungo con Sam Davies e Paul Meilhat di Initiatives Cœur, e tutto sommato non siamo scontenti del risultato“, ha commentato Anthony Marchand.
” Ciò che possiamo dire” ha proseguito Pedote,“ è che dopo la Rolex Fastnet Race e il Défi Azimut, le cose stanno andando nella giusta direzione. Con Anthony stiamo facendo un buon lavoro. C’è una buona intesa“. I due skipper si preparano ad una sessione di allenamento di 24 ore, che partirà martedì alle 11, guidati da Tanguy Leglatin, allenatore di Lorient Grand Large.

 

Approfondimenti sul progetto IMOCA di Giancarlo e Prysmian Group

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Tour de Bretagne à la voile: il diario

13 settembre 2019

Una buona prestazione in classifica generale per i due skipper che, a onor di cronaca, non avevano mai regatato insieme in Classe Figaro. In realtà per Giancarlo si tratta della prima navigazione su un Figaro Bénéteau 3, ad esclusione del trasferimento effettuato prima della partenza del Tour.

L’obiettivo del duo era quello di saldare la loro intesa professionale in vista partecipazione alla Transat Jacques Vabre a bordo dell’IMOCA Prysmian Group a fine ottobre. Da questo punto di vista, l’obiettivo pare essere nel mirino. Il terzo posto ottenuto nella terza tappa e il risultato in classifica generale provvisoria testimoniano un buon funzionamento del team.

«Non siamo partiti in condizioni favorevoli, perché non abbiamo avuto opportunità di allenarci insieme sul Figaro Bénéteau 3». Questo il commento di Giancarlo Pedote e Anthony Marchand, che si dichiarano abbastanza soddisfatti delle loro prestazioni ad oggi.
«In realtà, prima del Tour Giancarlo non aveva mai messo piede su un Figaro 3, che è un’imbarcazione particolare», sottolinea lo skipper del Groupe Royer – Secours Populaire.

Il Figaro 3

Il Figaro 3 è, infatti, la prima generazione di Figaro a foil, il primo monoscafo monotipo di serie dotato di questa tecnologia. Un’imbarcazione interessante da molti punti di vista, che ha subito attratto l’attenzione di Giancarlo, felice di poter regatare accanto a Anthony in una regata di questo livello: «E’ un’esperienza importante per me. È sempre interessante poter navigare su una nuova barca, uscire dalla zona di conforto e scoprire realtà differenti», spiega lo skipper di Prysmian Group.

«In IMOCA non timoniamo molto, apprezzo il poterlo fare così come poter regatare ‘a contatto’, in percorsi costieri. Lo scontro ravvicinato a un ritmo intenso è qualcosa che mi piace ed è una situazione perfetta per saldare l’intesa sportiva con Anthony, perché dobbiamo coordinarci in numerose manovre ed essere reattivi per poterci muovere con agilità tra scogli e correnti. Per funzionare in questo tipo di contesto, non abbiamo altra scelta che capirci subito e senza errori», ha aggiunto il navigatore italiano, sempre pronto a imparare e a mettersi in discussione.

Nonostante un inizio non brillante (diciottesimi nella prima tappa), col passare del tempo il duo ha migliorato le prestazioni. Hanno concluso decimi la seconda tappa e sono saliti sul terzo gradino del podio in quella successiva. Per un complessivo, provvisorio, sesto posto nella classifica generale. «Abbiamo passato fasi difficili, quali la lotta contro le alghe e il passaggio per niente facile di Cape Frehel durante la prima manche, ma abbiamo sempre combattuto bene. Restano ancora due tappe, brevi e intense. I primi hanno un piccolo vantaggio in termini di tempi, ma i piccoli vantaggi in una regata come il Tour de Bretagne hanno un grande peso. Avevamo dichiarato come obiettivo di entrare nella Top 10. Ci siamo e ci assicureremo di restarci», hanno commentato gli skipper prima della partenza della terza tappa di 36 miglia verso Larmor Plage.

Una destinazione cara a Giancarlo perché lo riporta, seppur per una notte, a casa. Sabato mattina avrà infatti il via l’ultima tappa, verso La Trinité sur Mer.

20 settembre 2019

 

Si è conclusa ieri la 12a edizione del Tour de Bretagne à La Voile, regata in Figaro con partenza da Saint-Quay-Portrieux e arrivo a La Trinité -Sur-Mer, organizzata in 6 tappe passanti per Saint-Malo, Brest, Concarneau e Larmor-Plage.

Tra i 37 duo partecipanti, erano presenti anche Giancarlo e Anthony Marchand, arrivati noni in classifica generale a bordo del Figaro Groupe Royer – Secours Populaire. Antony ha scelto il navigatore italiano come co-skipper per il Tour de Bretagne al fine di rafforzare il binomio in vista della partecipazione alla Transat Jacques Vabre; una prova fondamentale, quest’ultima, perchè qualificativa per il Vendee Globe.

Soddisfazione per l’inedito duo che, alla prima esperienza insieme su un Figaro 3, ha raggiunto il duplice obiettivo di finire nella Top 10 e di rafforzare il proprio legame e l’intesa professionali.

I commenti

«Questo Tour de Bretagne è stato estremamente costruttivo. È stata una grande esperienza per me e Giancarlo in prospettiva della Transat Jacques Vabre. Abbiamo avuto l’opportunità di conoscerci meglio, e la verità è che siamo davvero in sintonia quando navighiamo insieme», ha spiegato Anthony Marchand, che ha proseguito raccontando le difficoltà della prova: «Abbiamo avuto alcuni piccoli problemi di velocità in bolina. Questo ci ha penalizzato ai passaggi delle boe di disimpegno, e purtroppo la lunghezza ridotta delle tappe del Tour non ci ha aiutato a recuperare»

«E’ stata un’esperienza che non dimenticherò e che ha arricchito il mio bagaglio di navigatore” ha dichiarato Pedote. «Ci siamo confrontati con un numero notevole di condizioni. Alti coefficienti di marea, coste frastagliate e scogli, assenza di venti nel sud della Bretagna, navigazione spalla a spalla. Tutte variabili con le quali non sono abituato a confrontarmi, e che ho avuto il piacere di affrontare con Anthony. Sono davvero contento di poter navigare in coppia con lui per tutto il 2019.

È importante avere sintonia quando si naviga, soprattutto durante prove lunghe e importanti, come quella della Transat Jacques Vabre, che da Le Havre arriva in Brasile. Non si tratta solo di avere una buona atmosfera a bordo: si tratta di avere un confronto di spessore con il quale superare gli imprevisti che sempre si presentano in mare. Si tratta di avere fiducia, di affidare qualcosa di estremamente importante a qualcun altro. Qualcosa che non appartiene solo a me, ma anche ai miei sponsor – Prysmian Group e Electriciens sans frontiéres – e a tutti coloro che ci seguono».

 

Approfondimenti:

https://www.giancarlopedote.it/6948-2/

https://www.giancarlopedote.it/a-meta-tour-de-bretagne-a-la-voile-anthony-marchand-e-giancarlo-pedote-occupano-il-sesto-posto-nella-classifica-generale-provvisoria/

 

Tour de Bretagne à la voile 2019: l’esperienza è una delle più importanti insegnanti

Convinto che l’esperienza sia una delle più importanti insegnanti, Giancarlo, impegnato nella sua prima campagna Vendee Globe insieme al suo storico sponsor Prysmian Group e all’ONG Electriciens sans frontières, partecipa come co-skipper di Anthony Marchand ad un’importante regata del circuto Figaro: il Tour de Bretagne à la Voile. Una grande occasione per consolidare la bella collaborazione che si è instaurata tra i due navigatori. I quali, per tutto il 2019 parteciperanno insieme alle regate in doppio del calendario IMOCA di Prysmian Group.

Dopo un inizio di anno passato in massima concentrazione sul 60 piedi che gli è stato affidato a inizio marzo; dopo essere salito sul terzo gradino del podio della Bermudes 1000 Race, Giancarlo ha partecipato senza sosta ad allenamenti, regate e cantieri al fine di conoscere al meglio possibile l’imbarcazione. Adesso lo aspetta un cambio: regaterà per la prima volta su un Figaro 3, prendendo il via al 12° Tour de Bretagne à la Voile. Lo farà al fianco di Anthony Marchand, che sarà suo co-skipper nella Transat Jacques Vabre 2019.

«Anthony mi ha chiesto di navigare con lui su Groupe Royer – Secours Populaire e ho subito accettato. Sarà l’occasione perfetta per consolidare il nostro affiatamento in vista dell’imminente traversata oceanica», ha affermato Giancarlo Pedote, che oggi è presente a Saint-Quay-Portrieux per il prologo della regata, prima della prima tappa del Tour, che prenderà il via domani, sabato, alle 10.30.

Fare esperienza per un obiettivo comune

L’obiettivo di continuare a migliorare la preparazione in binomio è condiviso da Anthony Marchand. Lavorando nella comunicazione reciproca, nelle modalità operative e nella coordinazione delle manovre. «Si tratta di un bellissimo evento, che di solito premia la regolarità e che si gioca spalla a spalla, tra correnti e scogli» spiega lo skipper bretone, che conosce bene il Tour de Bretagne à la Voile avendo partecipato a cinque edizioni, arrivando 2° nel 2011. «Quest’anno ho scelto Giancarlo come co-skipper in una logica di continuità nella preparazione della Transat Jacques Vabre. Questa settimana di regata sarà l’occasione perfetta per continuare a conoscerci e lavorare insieme. Inoltre Giancarlo si è dimostrato subito felice di poter scoprire il Figaro 3», spiega lo skipper di Groupe Royer – Secours Populaire.

«È da tempo che avevo il desiderio di navigare su questa nuova barca a foil – ha confermato Pedote –e sono davvero felice di avere l’opportunità di correre al fianco di Anthony, che è sicuramente uno degli skipper più esperti sul circuito di Figaro. Sarà un’opportunità per scoprire la barca, ma anche passare più tempo con Antho e continuare a saldare il nostro binomio». Lo afferma Giancarlo che, in realtà, si era affacciato in questa Classe ai tempi del Figaro 2. Era il 2010 – 2011, quando partecipò alla Cap Istanbul e alla Solo Concarneau.

In primo piano la Transat Jacques Vabre

«La mia esperienza in Figaro è stata solo un progetto di transizione: non ho avuto né modo né tempo di scoprire questo mondo in profondità. Sono lieto di partecipare al Tour de Bretagne à la Voile, ringrazio Prysmian Group per avermi permesso di accettare l’invito di Anthony. Sono molto preso dal mio progetto IMOCA e mi farà bene cambiare per un momento barca, mettermi in un’altra logica di navigazione, fondata su reazioni più a breve termine», afferma Giancarlo Pedote che, sebbene sia un competitivo, non si concentra tanto sul risultato di questo test, quanto sull’esperienza, come conferma Marchand: “Ci troveremo di fronte a binomi che hanno navigato insieme tutta la stagione Figaro ed hanno al loro attivo molte ore di allenamento insieme.

Sappiamo che non sarà facile per noi, ma l’obiettivo oggi è la Transat Jacques Vabre e, in questo senso, la settimana che viene sarà interessante per noi. Se potessimo arrivare nella Top 10, sarebbe fantastico. Per raggiungere questo obiettivo sarà necessario riuscire a manovrare bene, dal momento che ci saranno molte manovre da fare, ma anche non sbagliare, in quanto i percorsi sono piuttosto brevi, e non c’è tempo per recuperare», conclude Anthony Marchand.

Il Tour de Bretagne à la Voile

È il quinto ed ultimo evento valido per il Campionato francese Elite Offshore Racing 2019 – è una regata a tappe di 350/500 miglia, che si svolge su un percorso costiero bretone e si sviluppa attorno a sei città: Saint-Quay-Portrieux, St. Malo, Brest, Concarneau, Larmor-Plage e La Trinité-sur-Mer.

Sito internet: tourdebretagnealavoile.com

 

Immagine di copertina © Martina Orsini

Rolex Fastnet Race 2019: il diario

Lunedì 5 agosto, alle 18.46, Giancarlo Pedote e Anthony Marchand hanno tagliato la linea del traguardo della 48ma edizione della famosa Rolex Fastnet Race.

L’IMOCA Prysmian Group è arrivato decimo al Rolex Fastnet Race, impiegando due giorni e 5 ore per coprire le 608 miglia del percorso fra Cowes e Plymouth. La regata, che prevedeva il doppiaggio del mitico scoglio del Fastnet, si è decisa durante la prima notte di navigazione. Una notte durante la quale la flotta ha dovuto fare i conti con una transizione lungo le coste inglesi; una zona di vento leggero dalla quale i team hanno cercato di liberarsi al meglio.

Purtroppo la scelta di Giancarlo e Anthony di restare al largo non li ha premiati: hanno invece accumulato un ritardo di una quindicina di miglia sui leader. Solo più tardi sono riusciti a sfruttare al meglio il potenziale dell’IMOCA che porta i colori di Prysmian Group e dell’ONG Electriciens sans frontières, al lasco in condizioni di vento fresco, nel tratto fra la punta di Land’s End e il celeberrimo scoglio del Fastnet, nel mare d’Irlanda.

In seguito, grazie a un’ottima scelta di rotta, Giancarlo e Anthony hanno recuperato sulle barche che li precedevano. Sono così riusciti a chiudere la Rolex Fastnet Race in decima posizione, a pochi minuti dal nono.

I commenti

«Sono contento perchè la regata è stata una bella esperienza. Ho imparato molto sulla barca e con Anthony ci siamo trovati molto bene: siamo riusciti a progredire nella navigazione in duo e abbiamo iniziato a prendere le misure della nostra collaborazione in vista della Transat Jacques Vabre. Abbiamo fatto una bella partenza, ma non siamo usciti bene dalla bonaccia. Purtroppo siamo stati noi a segnalare agli altri la zona in cui c’era poco vento. Dovremo riguardare la cartografia a freddo, per fare un’analisi più approfondita. Comunque siamo soddisfatti, siamo contenti delle manovre e di come ci muoviamo in barca uno a fianco dell’altro. Ci siamo trovati in sintonia e pensiamo di poter migliorare ancora» ha spiegato il velista oceanico fiorentino, che appena tagliata la linea del traguardo, ha subito iniziato il trasferimento di ritorno a Lorient, suo porto d’attracco, dove dovrebbe arrivare in nottata.

Dopo l’intensa settimana appena trascorsa, e un meritato riposo, Giancarlo e Anthony continueranno la preparazione alla prossima regata in programma, la transatlantica in doppio Transat Jacque Vabre, che partirà il 27 ottobre da Le Havre per Salvador de Bahia, in Brasile.

Anthony Marchand: co-skipper 2019

Dopo due partecipazioni – vittoriosa nel 2015 con Erwan Le Roux sul multiscafo Multi50 e poi nel 2017 in coppia con Fabrice Amedeo su un monoscafo IMOCA – Giancarlo Pedote ritorna a correre in una delle più classiche e impegnative regate transatlantiche, la Transat Jacques Vabre. Come accaduto nell’ultima edizione, il navigatore italiano parteciperà nella classe dei 60 piedi IMOCA, ma questa volta sarà alla guida del progetto a foil Verdier VPLP (vincitore nel 2017 con Jean-Pierre Dick e Yann Eliès) che porterà in Atlantico i colori di Prysmian Group e dell’ONG Electriciens sans frontières.

Ad accompagnare Pedote un velista di talento, protagonista della classe Figaro Bénéteau, anch’egli dotato di grande forza mentale e di un’incredibile determinazione: Anthony Marchand, recentemente secondo alla Solitaire du Figaro con Groupe Royer. Una scelta naturale, per due marinai che sono accomunati da valori umani condivisi e dalla stessa spinta agonistica. Insieme prenderanno parte sia alla Rolex Fastnet Race sia alla Transat Jacques Vabre.

I progetti

Dopo un inizio d’anno passato a lavorare sulla messa a punto della nuova barca e la scelta del gruppo di lavoro, inizio che ha anche fatto registrare un bel debutto sportivo con il terzo posto alla Bermudes 1000 Race, Giancarlo è pronto per tornare in modalità regata. Il prossimo 3 agosto, sarà sulla linea di partenza della celeberrima Rolex Fastnet Race, seconda prova dello speciale campionato lMOCA Globe Series. La regata si correrà sul classico percorso di oltre 608 miglia fra Cowes, sull’isola di Wight e Plymouth, e il doppiaggio del mitico scoglio Fastnet. «Sarà un’occasione perfetta per conoscere meglio il mio co-skipper e prendere confidenza, ma anche per macinare miglia in vista della qualificazione per il Vendée Globe» ha spiegato il navigatore fiorentino che si è detto felice di condividere l’esperienza della Transat Jacques Vabre con un velista di valore come Anthony Marchand.

«Ci incrociamo da tempo, ma ci siamo conosciuti un po’ meglio quando gli ho venduto il mio Moth a foil. Ci siamo trovati subito bene dal punto di vista umano. Anthony è una persona che si fa coinvolgere, che prende le cose a cuore e che ha un forte spirito competitivo.  Siamo sulla stessa lunghezza d’onda e per me è importante, ancor più del palmares, anche se naturalmente, fa piacere navigare con un velista di successo» ha spiegato ancora Giancarlo Pedote, cosciente che l’esperienza del suo compagno in particolare sul circuito Figaro Bénéteau (nelle ultime due edizioni della Solitaire è salito sul secondo e terzo gradino del podio) sarà un punto di forza durante le 4.350 miglia della transatlantica da Le Havre a Salvador de Bahia.

Giancarlo e Anthony Marchand: Stesso approccio e stessa ricerca della prestazione

«Sono molto fiducioso. Sono super felice del nostro rapporto. La Rolex Fastnet Race ci permetterà di conoscerci meglio. Da parte mia, parto con lo stesso spirito della Bermudes 1000 Race dello scorso maggio. Nonostante il mio primo obiettivo sia quello di acquisire miglia per la qualifica al Vendée Globe, ho intenzione di attaccare» spiega Pedote. «E’ soprattutto una regata di avvicinamento e l’importante sarà concluderla, ma partiamo con l’idea di fare bene» dichiara Anthony Marchand che, contrariamente a Pedote, ha già partecipato una volta alla famosa Fastnet Race.

Per questo sa bene che si tratta di una prova che presenta diversi ostacoli da superare. Quali una flotta composita e con barche molto diverse; una meteo che può cambiare velocemente durante il percorso; le sorprese che le coste meridionali dell’Inghilterra riservano sempre, vista la presenza di forti correnti e degli effetti dell’orografia costiera. «Sarà una regata un po’ in modalità Figaro, il che non mi spiace affatto, ma quello che mi piace di più è che avrò l’occasione di conoscere meglio Giancarlo e la barca, che è veramente una macchina da corsa. E’ un po’ di tempo che penso a un progetto su un IMOCA. La Transat Jacques Vabre sarà una bella esperienza, soprattutto al fianco di Giancarlo» Assicura Anthony Marchand.

Immagine di copertina © Martina Orsini