Obiettivo Vendée Globe 2024

Giancarlo Pedote

Prysmian Group e Giancarlo nel corso di una conferenza stampa a Genova hanno rinnovato la partnership per il Vendée Globe 2024, regata oceanica ribattezzata “l’Everest dei mari”.

 

“Confermiamo l’impegno nella vela perché portatrice di valori che sono propri di Prysmian, come l’ambizione e la continua ricerca di nuove sfide, ma anche perché il vento e le energie rinnovabili rappresentano una parte importante del nostro business. La sostenibilità è nel DNA di Prysmian come dimostrano gli impegni in ambito sociale ed ambientale che abbiamo preso”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Prysmian Group, Valerio Battista.

“Sono felice della conferma del mio storico sponsor Prysmian Group, che mi segue da 14 anni ed ha deciso di lanciare una nuova campagna Vendée Globe, sostenendo un investimento di migliorie sull’imbarcazione, a testimonianza del successo della prima partecipazione. Siamo consapevoli che l’impegno è un crescendo di risorse necessarie, e per questo abbiamo deciso di aprirci a nuovi partner, grandi aziende che come Prysmian, credono nello sport come valido e potente mezzo di comunicazione”, ha commentato Giancarlo.

Giancarlo Pedote e Valerio Battista, Amministratore delegato di Prysmian Group, storico sponsor del navigatore fiorentino Photo © F. TACCOLA

 

“Proteggere l’Oceano con la conoscenza: conoscere la situazione in cui siamo, senza nascondersi, è il vero primo coraggio, e la base minima per agire”, Giancarlo.

“E sono contento parimenti della decisione di Prysmian Group di seguirmi anche nel desiderio di proteggere l’Oceano. A gennaio, quando sono rientrato dopo il mio primo giro del mondo, ho portato con me la voglia di un nuovo giro del mondo in regata con un progetto sportivo più competitivo e il desiderio di fare qualcosa di concreto per proteggere questa magnifica risorsa del Pianeta. Ho parlato di questo mio pensiero all’Unesco, incontrando Francesca Santoro, Programme Specialist, IOC UNESCO Regional Bureau for Science and Culture in Europe, che si è subito mostrata entusiasta.

Stesso entusiasmo lo ha avuto Prysmian Group, che ha subito deciso di sostenere la parte scientifica del progetto” ha concluso il navigatore fiorentino.


“Insieme a Giancarlo collaboreremo con Unesco in un progetto per il monitoraggio dell’oceano con la nostra tecnologia PRY-CAM”, Valerio Battista.

In coerenza con il suo impegno per la sostenibilità ambientale, Prysmian Group ha presentato con Roberto Candela, CEO Prysmian Electronics, un progetto scientifico sviluppato in collaborazione con il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), per il monitoraggio dello stato di salute degli Oceani grazie alla tecnologia PRY-CAM.

La barca sarà equipaggiata con sensori per la misurazione della temperatura e della salinità dell’acqua in cui navigherà, diventando a tutti gli effetti uno strumento di monitoraggio ambientale. I dati rilevati dai sensori verranno digitalizzati e trasmessi alla Fondazione CMCC con l’innovativa tecnologia PRY-CAM sviluppata dal Gruppo, tramite dispositivi di acquisizione PRY-CAM MINILOG. I dati verranno poi analizzati e validati dal CMCC e messi a disposizione delle comunità scientifiche internazionali in forma totalmente gratuita e divulgativa, in modo da poter essere utilizzati al fine di monitorare lo stato di salute degli Oceani.


Gli sponsor tecnici riconfermano il loro appoggio per il Vendée 2024

Alla conferenza stampa di presentazione del progetto sportivo e quello ambientale di Giancarlo Pedote e Prysmian Group, hanno preso parte anche i rappresentati degli sponsor tecnici Helly Hansen, Gottifredi Maffioli, Raymarine e Kohler Lombardini che rinnovano anch’essi la loro partecipazione.

Photo © F. TACCOLA


Il progetto di protezione dell’Oceano

Giancarlo ha poi annunciato l’intenzione di contribuire alla protezione dell’Oceano anche su un piano divulgativo, continuando a condividere con tutti il suo amore per l’ambiente e il suo sentirsene parte, come aveva già iniziato a fare durante il Vendée Globe, ma anche scrivendo un libro per bambini che possa coinvolgere le nuove generazioni, sensibili alla bellezza e vulnerabilità della natura.

“Sono padre di due bimbi di 6 e 8 anni. Con loro condivido la meraviglia di questo mondo e il rispetto per questo qualcosa di cui siamo parte. I bambini sono sensibili ed è per me un piacere ritrovare in loro la mia passione. Per questo ho deciso di scrivere un testo che presto inizierò a immaginare facendomi consigliare e seguire da chi da sempre si occupa dell’educazione dei piccoli e della salute degli oceani”.

 

Rolex Fastnet Race 2021: il diario

Giancarlo, dopo sei mesi circa dall’arrivo in ottava posizione al suo primo Vendée Globe, torna a regatare. Domenica 8 agosto, alle 12:25 (ora italiana), lo skipper di Prysmian Group partirà per la leggendaria Rolex Fastnet Race, in doppio con Martin Le Pape, co-skipper anche per la Transat Jacques Vabre che si disputerà a novembre.

L’obiettivo dei due navigatori è quello di creare un forte binomio in regata e terminare al meglio le 695 miglia del percorso valide per la qualificazione alla Rotta del Caffè (come viene altrimenti definita la Transat Jacques Vabre).

La 49a edizione della Rolex Fastnet Race partirà come da tradizione da Cowes, sull’isola di Wight, nel Solent, a sud dell’Inghilterra. Circa 450 imbarcazioni appartenenti a differenti classi, in rappresentanza di ben 25 paesi, prenderanno il via in direzione del celebre faro del Fastnet, a sud-ovest dell’Irlanda per doppiarlo e proseguire verso l’arrivo che quest’anno sarà, per la prima volta nella storia della regata, a Cherbourg-en-Cotentin, nel dipartimento della Manica, in Normandia, Francia.

13 le imbarcazioni della classe IMOCA partecipanti, tra i cui skipper Giancarlo sarà l’unico italiano.

Sia Pedote sia Le Pape affronteranno per la seconda volta questa regata: Giancarlo ha partecipato all’edizione 2019 sull’IMOCA Prysmian Group in doppio con Anthony Marchand e Martin anni fa in classe IRC.

Una regata leggendaria e nuove insidie

Sarà una prova molto importante per i due navigatori che potranno, in un percorso al tempo stesso completo e complesso, imparare a conoscersi alla ricerca di quella sintonia di lavoro in doppio necessaria a raggiungere le migliori performance possibili, in vista dell’appuntamento di novembre.

« Affronteremo un percorso interessante: il campo di regata si presenta come un’andata e ritorno al faro del Fastnet, ma con dei passaggi particolarmente delicati tra i quali la traversata della Manica, la novità di questa edizione.

Penso in particolare all’attraversamento di raz Blanchard, quella zona della Manica situata tra la punta ovest di Cap de la Hague e l’isola d’Aurigny, caratterizzata dalla terza corrente al contrario più forte al mondo, che può raggiungere anche gli otto nodi di velocità. Avremo sicuramente l’occasione di imparare molto sia sul piano della navigazione sia su quello umano e sportivo », spiega lo skipper di Prysmian Group che approfitterà della competizione per individuare i punti da migliorare anche sulla sua imbarcazione.

 

Prysmain Group in navigazione prima della Rolex Fastnet Race
Photo © Jean-Marie LIOT/ALEA

 

« La mia imbarcazione non ha subito modifiche da quando è stata varata, nel 2015, ma l’idea è quella di migliorarne il potenziale cercando di definire quali possano essere le migliori soluzioni che vadano in questa direzione », racconta il navigatore italiano consapevole che su un percorso breve come quello della Rolex Fastnet Race sarà difficile competere con gli IMOCA di ultima generazione.

Obiettivi non solo sportivi ma anche solidali: continua il progetto “1 click – 1 m”

Gli obiettivi nell’immediato sono qualificarsi per la Transat Jacques Vabre e continuare a progredire, ma anche portare avanti il progetto solidale “1 click – 1 m”, realizzato dallo sponsor Prysmian Group che ospita a bordo Electriciens sans Frontières per promuovere le loro iniziative umanitarie.

Come nelle precedenti campagne attivate in occasione delle regate di Giancarlo, ad ogni click (like, condivisioni e commenti) sui post pubblicati sui profili Facebook e Instagram di Prysmian Ocean Racing, Prysmian Group donerà 1 metro di cavo per portare l’energia nei paesi in via di sviluppo.

Il progetto che verrà seguito in occasione della Rolex Fastnet Race è l’elettrificazione della frazione di Anjozoro a Babotsy, Madagascar.

 

La frazione di Anjoro a Babotsy, in Madagascar. Photo © Electriciens sans frontiéres

 

« L’energia è una leva formidabile per lo sviluppo umano ed economico. Senza accesso all’elettricità, è difficile ottenere cure mediche, accedere ad acque potabili, studiare, creare attività economiche, rendere più sicure le strade.

Per soddisfare il fabbisogno energetico delle popolazioni mentre si lotta contro il cambiamento climatico, è fondamentale l’utilizzo di energie rinnovabili », dichiara Giancarlo, il quale ricorda che sono necessari 1.300 metri di cavi per la realizzazione di questo progetto che prevede l’installazione di un impianto fotovoltaico con batterie di accumulo che fornirà elettricità a una scuola, una biblioteca, all’infermeria, all’alloggio dei docenti, oltre che ad un punto collettivo di ricarica di telefoni, batterie e lampade.

8 agosto – Pronti alla partenza

Partiti da Lorient venerdì sera, Giancarlo, Martin Le Pape, Martina Orsini Photographer e Rémi Fermin sono arrivati ​​a sud della costa inglese questa mattina, all’alba. Si trovano nel Solent, il lembo di mare che separa l’Isola di Wight dalla terraferma, lungo una cinquantina di chilometri, nel quale a partire da mezzogiorno verranno date in successione le sette partenze della 49ª edizione della Rolex Fastnet Race Cherbourg.

 

Prysmian Group in partenzada Lorient per la Rolex Fastnet Race 2021
Photo © Noesis

 

Il gruppo degli IMOCA Globe Series partiranno per secondi, dopo i multiscafi, alle 12:25 ora italiana.

« Una partenza di oltre 400 barche in uno spazio così delimitato come il Solent non è mai semplice, soprattutto perché ci saranno vento e corrente. Speriamo che le imbarcazioni delle varie classi lascino spazio gli uni agli altri e che tutto si svolga senza intoppi », ha commentato Giancarlo, completamente concentrato sulla meteo della regata già da ieri.

« L’uscita dal Solent si preannuncia dura, con vento contrario, di bolina. Dovremo stare molto attenti fino a Lizard Point, punta sud-occidentale della Gran Bretagna. Questa prima parte di regata sarà complessa, anche perchè oltre il forte vento, ci sarà mare formato. Bisognerà non solo fare le giuste scelte strategiche, ma anche preservare la barca e fare attenzione a non rompere nulla », conclude Giancarlo.


9 agosto – Tutto bene a bordo

Dopo una partenza in condizioni meteo-marine complesse, con mare formato e 25 nodi di vento con raffiche di 30, l’equipaggio di Prysmian Group ha dovuto fare i conti anche con il passaggio di Hurst Narrows, all’uscita del Solent, dove ha trovato due metri d’onda.

 

Photo © Noesis

 

Giancarlo, Martin Le Pape e Martina Orsini, mediawoman a bordo, stanno avanzando, questo lunedì mattina alle 10:00, verso la punta sud-occidentale dell’Inghilterra ad una velocità di circa 10 nodi, in direzione del famoso promontorio di Land’s End, davanti al quale si trova la prima zona di TSS (Traffic Separation Zone) che la flotta incontrerà durante questa regata. La TSS è una zona delimitata da quattro coordinate, all’interno della quale è proibita la navigazione. La flotta al passaggio dovrà scegliere tra l’opzione nord e quella sud.

« Il vento è instabile, sia per intensità sia per direzione. Stanotte inizierà a girare verso Ovest, un cambiamento da sfruttare per superare il più velocemente possibile la punta della Cornovaglia per poi dirigersi verso il Fastnet. È interessante perché ci sono tanti piccoli dettagli su cui lavorare », ha commentato lo skipper di Prysmian Group che ha ben gestito la partenza della regata e attualmente naviga leggermente in vantaggio rispetto al duo Damien Seguin – Benjamin Dutreux.

« La parte più complessa della regata, la fase della partenza con una flotta numerosa nonostante le partenze scaglionate e un vento teso e rafficato, è ormai superata. Attualmente navighiamo con randa piena e J2, con vento tra i 16 e i 18 nodi da Sud-Ovest. Tutto bene a bordo », ha detto Giancarlo, che presto dovrà affrontare un altro punto chiave della regata: l’Arcipelago delle Isole Scilly, in cui si trovano tre TSS, zone che dovrà evitare.

 

Photo © Noesis


10 agosto – Passaggio al Fastnet Rock!

Dopo una risalita relativamente rapida dalle Isole Scilly al Mare d’Irlanda, Giancarlo e Martin Le Pape – accompagnati da Martina Orsini, mediawoman a bordo -, hanno navigato nelle prime ore del mattino lungo la costa sud irlandese, per raggiungere il faro del Fastnet. L’equipaggio di Prysmian Group ha doppiato il leggendario scoglio poco prima delle 9:30 ed ora si prepara ad affrontare la seconda parte della regata.

« Siamo in una fase di vento più leggero. La corrente si sta invertendo ed è vicina alla stasi, quindi possiamo navigare senza subirne l’influenza.

Photo © Martina Orsini

Le condizioni per la discesa verso la Francia sembrano abbastanza buone, con vento portante e non molto forte e rafficato come in partenza.

Tuttavia, ci sono ancora molti punti strategici da studiare e superare proprio all’arrivo a Cherbourg. La meteorologia può evolversi e noi la stiamo seguendo con attenzione, ma potrebbe essere la ciliegina sulla torta di questa Rolex Fastnet Race », ha raccontato il navigatore italiano, che, per ora, occupa la nona posizione nella classifica IMOCA.

 

Photo © Noesis

11 agosto – L’arrivo a Cherbourg

Oggi mercoledì 11 agosto, alle 12:41, Giancarlo e Martin Le Pape hanno tagliato il traguardo della 49ª edizione della Rolex Fastnet Race all’8° posto nella classifica degli IMOCA, completando in poco più di tre giorni le 695 miglia del percorso tra Cowes e Cherbourg-en-Cotentin. Grazie a questo risultato, il duo a bordo di Prysmian Group ha ottenuto la qualifica per la Transat Jacques Vabre 2021 oltre ad una buona sintonia, che promette bene per il futuro.

« Nel complesso siamo contenti. Abbiamo affrontato bene questa prima regata insieme e soprattutto abbiamo potuto saldare il nostro duo, lavorando su punti importanti quali la comunicazione e l’esecuzione delle manovre.

Le condizioni in partenza, con un’uscita complessa dal Solent a causa della meteorologia e del gran numero di barche presenti sul campo di regata, non erano le più adatte per iniziare un sodalizio, ma alla fine tutto ci è riuscito in modo semplice e naturale. Il bilancio di questa prima esperienza in doppio con Martin è sicuramente positivo », ha commentato Giancarlo, pochi minuti dopo il suo arrivo.

I commenti del co-skipper, Martin Le Pape

In effetti, i due navigatori hanno trovato rapidamente una modalità operativa efficace e Martin si è subito ambientato a bordo di Prysmian Group. « Avevo bisogno di capire come funziona un IMOCA in regata e questa prima esperienza è stata per me bella ed interessante, dall’inizio alla fine. Tutto sommato, abbiamo fatto una buona regata e abbiamo seguito la rotta corretta. Non abbiamo navigato come i primi, ma siamo sempre stati nel posto giusto per sfruttare al meglio la situazione in base alle armi a nostra disposizione », ha confermato Martin Le Pape, felice di aver già condiviso con Giancarlo più di 1.000 miglia, tra la regata e il trasferimento di andata e ritorno tra Lorient e l’isola di Wight.

Il bilancio di Giancarlo

« Questa regata ci ha permesso di trovare una buona coordinazione tra noi, ma anche di capire che possiamo competere correttamente con gli altri, anche se sapevamo fin dall’inizio che sarebbe stato difficile raggiungere, in una regata di questo tipo, gli IMOCA di ultima generazione », ha dichiarato Giancarlo che ha ingaggiato un bel duello nel corso di tutta la regata sia con il duo Isabelle Joschke – Fabien Delahaye sia con Damien Seguin – Benjamin Dutreux, finendo in classifica tra i due, all’8° posto.

« Si tratta di un primo importante traguardo per Martin e me, traguardo che ci ha permesso anche di ottenere la qualifica per partecipare alla Transat Jacques Vabre, che era uno dei nostri obiettivi principali », ha concluso lo skipper di Prysmian Group.

Prysmian Group dopo aver tagliato il traguardo, ha proseguito la navigazione verso Lorient, suo porto di base, dove è atteso nei prossimi giorni.

 

Photo © Martina Orsini

Martin Le Pape, il co-skipper 2021

Senza fiducia reciproca, senza una visione comune, non si raggiungono performance e risultati.

Giancarlo, che tra due settimane parteciperà alla Rolex Fastnet Race per la seconda volta, l’ha capito da tempo. Per questo motivo, dopo attenta riflessione, ha scelto il navigatore francese Martin Le Pape quale co-skipper delle regate in doppio in programma per la stagione 2021: la Rolex Fastnet Race e la Transat Jacques Vabre. Martin, classe 1988, ha già dimostrato le sue capacità e le sue doti in sette anni di ottimi risultati nel circuito della Classe Figaro Beneteau.

« Il fattore umano è molto importante nelle navigazioni in doppio, non può essere trascurato. Personalmente, gli attribuisco molta importanza, perché sono prima di tutto una persona che lavora con passione ed amo trovare la giusta sinergia con chi naviga con me », spiega Giancarlo che sa benissimo che non basta scegliere i singoli elementi per costruire una squadra vincente. « Se il duo non è unito, non funziona », aggiunge il navigatore italiano, ben consapevole che per rendere efficace un tandem è necessario infondere in esso uno slancio, un desiderio, un’organizzazione, un ritmo, una condivisione, un’emozione, per creare una storia insieme.

« Per questa stagione 2021, la scelta di Martin Le Pape è avvenuta in modo del tutto naturale. Lo seguo da tempo e lo ammiro per le performances che ha raggiunto nel circuito dei Figaro Bénéteau. È un velista di talento e lo ha dimostrato ancora una volta vincendo di recente il Tour de Bretagne a vela, in doppio con Sébastien Col. È anche un ragazzo entusiasta e motivato e questo è un punto essenziale per me che navigo dando tutto me stesso », afferma Giancarlo che vive intensamente i suoi progetti e si proietta sempre in sfide future.

Passione è la parola chiave

« Al di là dell’aspetto umano, scegliere Martin come co-skipper per me significa anche continuare a progredire », spiega il velista, 8° nell’ultima edizione del Vendée Globe. « È sempre interessante e costruttivo avere qualcuno con il quale confrontare i propri punti di vista e poter osservare altri modi di fare le cose. Confrontarsi con un altro navigatore permette di ampliare la propria visione ed arricchirsi vicendevolmente. Le nostre prime navigazioni sono andate molto bene e la Rolex Fastnet Race, a cui parteciperemo in doppio all’inizio di agosto, sarà una grande opportunità per entrare in sintonia anche in modalità regata nell’ottica di utilizzare al meglio la barca nella sua configurazione attuale. Sarà senza dubbio una grande prima avventura! », aggiunge lo skipper di Prysmian Group.

 

Photo © Noesis

Dare e avere, a doppio senso

 Martin Le Pape ha lo stesso sentire di Giancarlo ed è entusiasta di poter condividere la sua esperienza con quella del navigatore italiano. « Un’opportunità come quella offerta da Giancarlo non si può rifiutare! Per me è un’occasione incredibile poter usufruire della sua profonda conoscenza della navigazione d’altura e della sua esperienza al Rolex Fastnet Race e alla Transat Jacques Vabre », spiega il navigatore francese, che non ha mai partecipato a queste due regate.

« Partecipare alle principali regate della prestigiosa classe IMOCA in programma nel 2021, mi permetterà di fare l’ingresso in questo circuito al momento giusto della mia carriera, dal momento che sto cercando una partnership per il Vendée Globe 2024. Dal punto di vista sportivo sarà molto interessante perché Giancarlo conosce molto bene la sua barca, avendo già compiuto su di essa un giro del mondo in solitario. Lo considero un ottimo navigatore e sono molto felice di salire a bordo di Prysmian Group con lui. Questa esperienza sarà molto proficua per me e io cercherò di apportare un contributo importante al progetto grazie alla mia esperienza nelle regate “di contatto”, tipiche della classe Figaro », conclude Martin Le Pape.

Prysmian Group rinnova la condivisione dei valori e la promozione del brand a livello internazionale grazie alla sponsorizzazione del navigatore fiorentino

Francesco Zecchi, Direttore MID Southern Europe di Prysmian Group e Presidente di Prysmian Ocean Racing, ha commentato:

« Siamo molto contenti di riprendere la stagione sportiva dopo il Vendée Globe con queste due importanti competizioni nella classe IMOCA, il Rolex Fastnet Race e la Transat Jacques Vabre.

Sarà l’opportunità per Prysmian Ocean Racing e Giancarlo di continuare il nostro progetto comune facendo tesoro delle conoscenze e dell’esperienza acquisite con l’IMOCA ITA 34 in questi anni e soprattutto durante il giro del mondo in solitario.

La Rolex Fastnet Race sarà ancora una volta l’occasione per celebrare i colori del nostro brand Prysmian Group e per promuovere i nostri valori a livello internazionale ».

 Il prossimo appuntamento per il binomio Pedote – Le Pape è la Rolex Fastnet Race, che parte l’8 agosto da Cowes in Inghilterra con arrivo a Cherbourg, in Francia. Dopo questa prima regata di affiatamento, i navigatori si cimenteranno nella Transat Jacque Vabre Normandie Le Havre, la cui partenza è fissata per domenica 7 novembre e che per quest’edizione presenterà un percorso interessante e rinnovato di 5.800 miglia con arrivo a Fort-de-France, Martinica, passando prima per l’arcipelago brasiliano di Fernando de Noronha.

 

 

Varo e stagione 2021

Varo di Prysmian Group e Giancarlo Pedote skipper

Il varo di Prysmian Group sancisce l’inizio di una nuova stagione che fa da seguito al Vendée Globe 2020, conclusosi a fine gennaio.

Dopo un cantiere di revisione, Giancarlo Pedote si prepara a riprendere il mare dopo il varo con la speranza di poter presto apportare modifiche all’IMOCA che gli è stato affidato. Al suo fianco sempre Prysmian Group. Gli appuntamenti di regata previsti per quest’anno sono: il Rolex Fastnet Race e la Transat Jacques Vabre.

Il varo di Prysmian Group si è tenuto questo mezzogiorno a La Base di Lorient, porto base del team. Giancarlo ha commentato con emozione il ritorno dell’imbarcazione in mare e ha spiegato gli obiettivi per il prossimo futuro: ottimizzare i risultati e sviluppare il know how acquisito nel corso della sua prima campagna di Vendée Globe.

Varo di Prysmian Group e Giancarlo Pedote skipper
Lorient. Prysmian Group, la barca che ha partecipato al Vendée Globe torna in mare. ©Noesis

Sono molto felice. Il varo della barca è sempre un momento di grande gioia in quanto rappresenta l’apice dell’importante lavoro di revisione della barca che viene fatto dal team tecnico, dopo una stagione di regate.

Per quanto riguarda la stagione appena passata, credo che il Vendée Globe sia stato un successo. Come è stato ugualmente un ottimo risultato rientrare dal giro del mondo con una barca senza nessun problema strutturale.”

Il programma della stagione 2021, dopo il varo

“Rimettiamo la barca in mare dopo un approfondito cantiere di revisione, senza aver apportato upgrade sostanziali o strutturali, ma con l’idea di essere pronti ad una stagione 2021 di studio e riflessione. Il mio obiettivo è quello di arrivare alla fine dell’anno con delle priorità di upgrade da trasferire agli ingegneri che dovranno tradurre gli assi su cui intendiamo migliorare in reali modifiche tecniche, in vista della Rotta del Rhum 2022 ed il Vendée Globe 2024”.

Lorient. Operazione di rimontaggio della chiglia prima del varo di Prysmian Group. ©Noesis

Il ritorno in mare di Prysmian Group costituisce l’occasione anche per lo sponsor di fare un bilancio dei risultati ottenuti, che ritiene estremamente positivi risultando vincente la sinergia dei valori aziendali con il progetto di vela oceanica. Questo si evince dal commento di Francesco Zecchi, Presidente Prysmian Ocean Racing:

 “Prysmian Group riafferma le sue ambizioni anche per questa stagione e continua a supportare il progetto di sponsorizzazione di Giancarlo Pedote nella classe IMOCA. Questa lunga collaborazione, culminata nell’ottavo posto al Vendée Globe 2020, ci ha fornito l’opportunità di promuovere la nostra identità e i nostri valori sia all’interno del Gruppo che sul mercato.

La competizione e l’eccellenza al più alto livello tecnologico e umano d’altronde formano parte del DNA di Prysmian Group, così come la responsabilità sociale e ambientale della nostra azienda, promuovendo la solidarietà e l’accesso all’energia per le popolazioni svantaggiate grazie alla collaborazione con la ONG Electriciens Sans Frontières, e soprattutto il nostro impegno per la sostenibilità e la transizione energetica, promuovendo soluzioni per l’energia rinnovabile, principalmente l’energia solare ed eolica”.

I prossimi obiettivi

Il navigatore fiorentino spiega poi come l’obiettivo principale di questa stagione sia studiare lo sviluppo futuro della barca. Le prossime regate, il Rolex Fastnet Race e la Transat Jacques Vabre, saranno finalizzate e centrate su questo scopo.

Entrambe le regate del calendario 2021 di Prysmian Group si presentano quest’anno in una veste innovativa.

Il Rolex Fastnet Race, è una regata iconica della vela d’altura, di circa 700 miglia che si disputa ogni due anni con partenza ad agosto. Il Royal Ocean Racing Club (RORC), organizzatore della regata, ha annunciato che le due prossime edizioni (2021 e 2023), partiranno come sempre da Cowes, ma dopo aver doppiato il faro del Fastnet, situato sulla famosa Fastnet Rock al largo di Cork (Irlanda), arriveranno nel porto francese di Cherbourg, in Normandia. Per Giancarlo sarà la seconda partecipazione a questa regata, che si corre in doppio.

Ad ottobre, invece, lo skipper di Prysmian Group si cimenterà per la quarta volta nella Transat Jacques Vabre, regata transoceanica in doppio che ha vinto nel 2015 in Multi 50.

Giunta alla sua quindicesima edizione, la regata si presenta in una veste rinnovata e con un nuovo percorso che metterà alla prova gli equipaggi nella risalita dal Brasile: dopo essere partiti da Le Havre, i partecipanti dovranno scendere verso l’arcipelago di Fernando de Nornha (Brasile) per poi risalire a nord verso l’arrivo in Martinica, a Fort de France.

“Ci aspetta un anno bellissimo.”

Il navigatore italiano resta concentrato sui suoi obiettivi personali e di sviluppo dell’imbarcazione e commenta:  “L’obiettivo della stagione 2021 è quello di fare delle uscite in mare mirate a individuare una direzione di modifica della barca che speriamo poter effettuare nei prossimi anni, in modo da poter essere più competitivi. Il mio obiettivo come skipper è quello di cercare di migliorare sempre le mie performance. Ci aspetta un anno bellissimo”, conclude Giancarlo, con lo sguardo rivolto al futuro.

Varo di Prysmian Group e Giancarlo Pedote skipper
Giancarlo dopo il varo dell’IMOCA Prysmian Group. ©Noesis

Firenze e la Toscana omaggiano Giancarlo

Il Sindaco di Firenze e il presidente del Consiglio della Regione Toscana offrono importanti riconoscimenti a Giancarlo.

Rientrato nella sua Italia per qualche giorno, Giancarlo Pedote ha ricevuto due importanti riconoscimenti assegnati non solo per il risultato ottenuto alla IX edizione del Vendée Globe, il giro del mondo in solitario che ha concluso in ottava pozione, ma anche e soprattutto per suo approccio, il suo impegno nel realizzare un sogno partendo da zero, la sua resilienza, valori che da sempre rappresentano la Toscana e Firenze, dove Giancarlo è nato 45 anni fa.

Riconoscimenti che individuano nello sport della vela un veicolo di messaggi positivi per tutti, un esempio per i giovani.

Il Giglio d’oro dal Sindaco Nardella

Martedì 16 marzo, Giancarlo è stato ricevuto al Salone dei Cinquecento, in Palazzo Vecchio, dal sindaco Dario Nardella, che lo ha omaggiato del prestigioso Giglio d’oro, una spilla in oro prodotta da artigiani fiorentini che rappresenta il fiore simbolo della città di Firenze.

«Giancarlo è stato gentilissimo ad accogliere il nostro invito a Palazzo Vecchio» ha dichiarato il sindaco Nardella. «Abbiamo voluto fargli di persona le congratulazioni per questa impresa straordinaria che ci rende tutti un po’ più ottimisti. In un periodo come questo abbiamo bisogno di vedere imprese coraggiose. 


Sono molto felice e onorato che Giancarlo sia qui perché è un fiorentino e un grande sportivo che fa parlare di Firenze: è una persona che con la sua generosità e la sua grande cordialità, attraverso la passione per la vela e per il mare, dà un bellissimo messaggio a tutti. Per questo a nome di tutta Firenze lo ringrazio con questo Giglio d’oro, perché il suo messaggio di incoraggiamento e di fiducia arriva anche a tanti giovani tra i quali la passione per la vela sta crescendo molto».

Giancarlo riceve il Giglio d'oro
Giancarlo riceve dal Sindaco di Firenze Dario Nardella il Giglio d’oro.

Il commento di Giancarlo

«Ringrazio tantissimo Dario della bellissima accoglienza che mi ha riservato» ha risposto Giancarlo alle poche persone presenti a causa della situazione sanitaria. «Questo bellissimo Giglio di Firenze è per me un simbolo straordinario perché è il simbolo della mia città, della città dove sono nato e in cui ho studiato e mi sono laureato, in filosofiaPer quanto abbia deciso di lasciare l’Italia per andare a vivere sull’oceano, per motivi professionali, ho un legame profondo con questa città e con l’Italia. 

Firenze mi ha ispirato la cura del particolare e l’importanza del dettaglioLa nostra città è magnifica perché ogni dettaglio è stato curato con un’importanza capitale esattamente come è necessario fare ibarca e in qualsiasi lavoro nel quale si vogliono raggiungere grandi obiettivi. I grandi obiettivi sono tutti costruiti da piccoli dettagli che vengono messi in fila uno dopo l’altro. È così che ho affrontato il mio giro del mondo, e spero di potermi ripresentare nel 2024 per un’altra edizione, da affrontare con ancora maggiore ambizione».

La targa di riconoscimento dal Presidente del Consiglio della Regione Toscana Mazzeo

Mercoledì 17 marzo, è stato il Consiglio della Regione Toscana a premiare Giancarlo con una targa di riconoscimento, nella persona del presidente Antonio Mazzeo, il quale ha dichiarato:

«Coraggio e voglia di non mollare mai sono l’esempio che Giancarlo ci ha trasmesso in una sfida incredibilmente difficile, che testimonia la capacità umana di spingersi oltre i confini del già fatto, per compiere un passo in avanti. La sfida continua al noto e conosciuto è un insegnamento utile per tutti noi, in questi tempi così pieni di incognite e quindi paure. Imprese come questa rappresentano la speranza che ci sarà un domani migliore dietro l’ostacolo che stiamo affrontando.


Bisogna crederci sempre. Questo è il messaggio che vorrei rilanciare. Premiare Giancarlo vuol dire premiare tutti quelli che ci credono e che non mollano mai ed è un monito ai ragazzi alle ragazze più giovani di crederci sempre, fino alla fine. In questo tempo difficile, quello della pandemia, dobbiamo rialzare la testa e, come ci insegna il Pegaso simbolo della Toscana, aprire le ali e volare verso un futuro migliore
».

Giancarlo in Italia
Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio della Regione Toscana, offre una targa a Giancarlo.

Il commento di Giancarlo

«Ritornare dove sono nato e cresciuto, dove ho studiato, dove ho sognato l’obiettivo e immaginato le strade per raggiungerlo, è sempre emozionante» ha confessato alla fine delle due cerimonie Giancarlo Pedote.

«Mi ricorda le mie origini, l’Italia, tutti i sacrifici fatti, i due libri scritti alla Biblioteca Nazionale per cercare sponsor, i soldi messi da parte uno a uno per poter arrivare a comprare finalmente a 33 anni la mia prima barca, con già qualche capello grigio, ma gli occhi pieni del mio sogno. Un sogno che è appena iniziato e che diventa sempre più grande».

#VG2020. L’arrivo: un oceano di emozioni

“Il Vendée Globe è un’avventura molto complessa”

Oggi giovedì 28 gennaio alle 13:02, dopo 80 giorni in mare, Giancarlo ha tagliato il traguardo di questa nona edizione del Vendée Globe. Entra di diritto nel novero dei pochi skipper, che sono meno di quelli che hanno scalato l’Everest o viaggiato nello spazio, ad aver completato un giro del mondo in solitario, senza scalo e senza assistenza. Il navigatore italiano a bordo di Prysmian Group ha vinto la scommessa con sé stesso.

Ha superato numerose trappole lungo le 24.365 miglia del percorso, affrontando gli elementi della natura e risolvendo tutte le difficoltà tecniche che ha incontrato. Si è spinto ai confini del mondo, preservando al meglio la sua barca e gareggiando, dall’inizio alla fine, nel gruppo di testa. Giancarlo ha tagliato 7° la linea d’arrivo a Les Sables d’Olonne e in classifica finale è 8°, dopo l’arrivo di Jean Le Cam, che ha un abbuono di 16 ore e 15 minuti per il salvataggio di Kévin Escoffier, naufragato al largo della costa del Sud Africa, a novembre.

Un risultato sportivo e solidale

Il navigatore fiorentino, con questo posto nella Top 10 al suo primo Vendée Globe, realizza sicuramente un risultato sportivo, a cui si aggiunge il successo dell’operazione di solidarietà “1 click – 1 metro”. I 127 000 metri di cavo raccolti consentiranno la realizzazione dei tre progetti di Electriciens sans frontiéres con il supporto del suo partner Prysmian Group, leader mondiale nel settore dei cavi e dei sistemi energetici e di telecomunicazioni.

L’avventura si sta quindi concludendo al meglio per Giancarlo che ha indubbiamente compiuto un grande salto professionale come navigatore solitario, affermandosi per la sua determinazione, l’impegno e la serietà di come ha gestito la sua campagna.

Le dichiarazioni di Giancarlo alla fine del suo giro del mondo

Giancarlo: « Questo ritorno a terra, dopo un giro del mondo e 80 giorni in mare, è veramente qualcosa di molto speciale. La mia gioia più grande è naturalmente ritrovare mia moglie Stefania, e i miei figli, Aurelio e Isabella. Durante questo Vendée Globe mi sono mancati i momenti di vita con loro. Quando ho tagliato il traguardo ho visto tante barche intorno a me, venute ad accogliermi, ma non ho riconosciuto subito la mia famiglia, a causa delle mascherine. Il primo tra loro che ho visto è stato mio figlio Aurelio che mi agitava la mano ed è stato particolarmente emozionante.

 

gommone famiglia arrivo Vendée Globe

 

Dal punto di vista della regata, alla fine, chiudo con una sensazione strana: quella di aver fatto una “regata di quartiere”. Non so perché. È come se all’improvviso avessi un vuoto di memoria, forse per dimenticare tutte le cose difficili degli ultimi due mesi e mezzo e mi ricordassi solo la fase finale. Questo Vendée Globe è veramente incredibile. Un’avventura straordinaria.

Per me, è anche la realizzazione di un progetto enorme, costato tanti anni di sacrifici, privazioni, risparmi… Sono davvero molto felice di aver chiuso il cerchio. Un giro del mondo in solitario è un’avventura molto complessa in cui serve anche un po’ di fortuna. Ho cercato di posizionare il cursore sempre nel posto giusto. Mi rendo conto che avrei potuto attaccare di più quando guardo il modo in cui hanno navigato Louis (Burton) o Yannick (Bestaven) , ma avevano già l’esperienza di un Vendée Globe alle spalle.»

Considerazioni: “Tutto si sente nella forma più vivida possibile”

« Per quanto mi riguarda, sono salito sul mio 60 piedi un anno e mezzo fa. Ho partecipato alla regata senza aspettarmi nulla. Ho iniziato da un foglio di carta bianca e se dovessi riempirlo, così a caldo, scriverei tutte le esperienze molto intense che ho provato. Il freddo, il caldo, l’umidità, la gioia, la tristezza: tutto si sente nella forma più vivida possibile.

Per quanto riguarda il mio risultato, speravo di finire davanti a Damien (Seguin). Ce la siamo giocati per poco all’arrivo. Sono un po’ deluso per questo ma non dimentico che se prima di partire mi avessero detto che sarei arrivato nella Top 10, entro 24 ore dal primo, avrei messo subito la firma.

Pensavo ragionevolmente di arrivare nella Top 15. Quindi, sono soddisfatto di essere riuscito allo stesso tempo a completare e competere al mio giro del mondo con mezzi piuttosto ridotti e una piccola squadra che non aveva l’esperienza di un Vendée Globe. È una soddisfazione per me. »

Le dichiarazioni dei partners alla conclusione del Vendée Globe

Francesco Zecchi, Direttore MID Southern Europe di Prysmian« Siamo molto felici e molto orgogliosi di ciò che Giancarlo ha prodotto in questo Vendée Globe. È riuscito a portarsi nel gruppo di testa all’inizio della gara e a rimanerci fino alla fine. Ha saputo gestire con grande saggezza il suo giro del mondo e trovare il giusto equilibrio e il giusto ritmo nella parte del Grande Sud che non conosceva.

Si è attenuto alla strategia che aveva annunciato anche prima della partenza, che era quella di preservare la barca, fino a quando non avesse superato Capo Horn. Tornato nell’Atlantico è stato quindi in grado di attaccare di più ed è quello che ha fatto.Siamo molto contenti di come ha condotto la regata. Ha mostrato molta maturità e professionalità nel corso della regata, oltre a sapersi preparare bene tecnicamente e psicologicamente in vista dell’evento.

Alla fine, siamo cresciuti insieme in questa avventura, noi come azienda e lui come professionista delle regate d’altura. Abbiamo inviato un messaggio molto importante con questo progetto e Electriciens sans frontières, al nostro fianco. »

 

passaggio nel canale di Les Sables D'Olonne arrivo Vendèe Globe

Il successo sportivo e della campagna solidale “1 click – 1 metro”

« L’operazione “1 click – 1 metro” è stata senza dubbio un successo. Abbiamo ampiamente superato gli obiettivi che ci eravamo prefissati. La risposta dei nostri follower sui social è stata molto entusiasta e siamo stati in grado di fornire ad Electriciens sans Frontiéres tutti i metri di cavi necessari per realizzare i tre progetti annunciati.

Si tratta di una formula che avevamo già sperimentato prima del Vendée Globe e che sicuramente cercheremo di sviluppare ulteriormente nelle prossime regate. Questo progetto è un veicolo molto interessante perché permette di trasmettere messaggi e coinvolgere il nostro pubblico più ampio e generico. 

Inoltre, la performance che il nostro skipper ha appena concluso è qualcosa di enorme per noi, non ci aspettavamo un risultato del genere. Una Top 10 è notevole per una prima partecipazione al Vendée Globe.

È sicuramente un progetto che ha richiesto molte energie, soprattutto da parte di Giancarlo, ma che ora si sta concretizzando nel migliore dei modi. Ci dà l’impulso e la fiducia per continuare in futuro. Presto faremo di nuovo il punto con Giancarlo per considerare i prossimi passi per continuare questo cammino, intrapreso insieme, nella classe oceanica degli IMOCA. »

Il Vendée Globe di Giancarlo, “motivazione per i nostri volontari”

Hervé Gouyet, Presidente di Electriciens sans frontières« Siamo molto orgogliosi e ammiriamo il modo in cui Giancarlo ha affrontato le difficoltà e gli elementi durante il suo giro del mondo, portando i colori di Electriciens sans frontières. La sua avventura di circumnavigazione del globo, le sue performance e il suo impegno sono stati un’enorme motivazione per i 1.200 volontari dell’Associazione. 

Il suo esempio ci ha dato nuova energia per portare avanti i progetti che sosteniamo, in particolare, i tre promossi dal progetto Ocean Prysmian Group, nell’ambito dell’operazione “1 click – 1 metro”. Reciprocamente, le azioni dei nostri volontari sono state un fattore motivante per Giancarlo per superare le sue prove e, come spiegava da bordo, la solitudine. Questa nona edizione del Vendèe Globe rimarrà una grande esperienza per tutti noi. La fase finale della regata è stata incredibile con l’arrivo dei primi otto in meno di 24 ore, dopo 80 giorni in mare e colpi di scena fino alla fine! Grazie a Giancarlo Pedote e a Prysmian Group che, oltre a darci il loro aiuto e supporto, ci hanno fatto vibrare. »

Il Vendée Globe solidale: 127.000 metri di cavo grazie all’operazione “1 click – 1 metro”

Durante questa 9a edizione del Vendée Globe, Giancarlo e il suo fedele partner Prysmian Group, impegnati al servizio della solidarietà, hanno proseguito la loro iniziativa “1 click = 1 metro” volta a fornire un aiuto inestimabile a Electriciens sans frontières. La ONG è impoegnata in progetti di solidarietà internazionale contro le disuguaglianze nell’accesso all’elettricità e all’acqua nel mondo.

In totale, grazie ai 127.000 like, condivisioni e commenti fatti dagli utenti di Internet sui social network (Facebook e Instagram) del progetto Prysmian Ocean Racing in occasione del Vendée Globe, sono stati forniti tutti i 6.775 metri di cavi necessari per realizzare i tre progetti per il Lycée Saint-Charles Lwanga a Ziguinchor, Senegal, per l’ospedale di Farafangana in Madagascar e per le scuole di N’grouli e Bawelessi in Togo.

Le buone notizie non arrivano mai da sole. Prysmian Group, il leader mondiale nel settore dei cavi e dei sistemi energetici e di telecomunicazioni ha già annunciato che si impegna a donare quanti più metri di cavo possibile. Ci sono stati dei click, corrispondenti a metri di cavo che verranno utilizzati per altri progetti in corso e per progetti futuri, con lo scopo di riportare l’elettricità nelle zone svantaggiate o per rendere più affidabili le reti elettriche.

Statistiche del Vendée Globe di Giancarlo: 

Tempo complessivo in regata : 80gg 22h 42min 20s

Distanza dal primo : 18h 57min 34s

Distanza dal concorrente precedente : 44min 00s

 

Tempi dei passaggi a : 

  • Equatore (andata) : 13° posizione, il 19/11/2020 alle 18:24 UTC dopo 11gg 05h 04min di regata
  • Capo di Buona Speranza : 10° posizione, il 2/12/2020 alle 12:48 UTC dopo 23gg 23h 28min di regata
  • Capo Leuuwin : 10° posizione, il 14/12/2020 alle 14:37 UTC dopo 36gg 1h 17min di regata
  • Capo Horn : 9° posizione, il 05/01/2021 alle 01:12 UTC dopo 57gg 11h 52min di regata
  • Equatore (ritorno) : 7° posizione, il 17/01/2021 alle 9:13 UTC dopo 69gg 19h 53min di regata

 

#VG2020. Capo Horn. Ogni giorno come se fosse il primo.

Dopo aver doppiato Capo Horn il 5 gennaio alle 2:12 (ora italiana), dopo poco più di 57 giorni di regata, Giancarlo Pedote è tornato nell’Atlantico. Tuttavia, ha ancora più di 6.000 miglia da percorrere per raggiungere Les Sables d’Olonne. C’è quindi ancora molta strada da fare e Giancarlo è ben consapevole che la concentrazione è di rigore. Perché gli alisei non si sono ancora ben stabiliti nel Sud Atlantico e le condizioni meteorologiche si stanno rivelando particolarmente complesse. In questo contesto, come ripete spesso Giancarlo, niente è detto, e tutto può succedere. Nonostante ciò, ha già percorso gran parte del giro del mondo, attraversando i tre principali Capi che lo marcano, non senza emozioni.

 

Eccolo, “Cape Hornier” (come i francesi chiamano coloro che passano Capo Horn)! Martedì 5 gennaio, Giancarlo ha doppiato il leggendario promontorio al 9° posto nella classifica del Vendée Globe. Questo punto al largo della Terra del Fuoco, che segna il passaggio dal Pacifico all’Atlantico, marca un segno nella carriera di un navigatore.

Capo Horn

Passare Capo Horn richiede molto lavoro e sacrificio. Non per il passaggio di per sé, ma per la consapevolezza di tutto ciò che è stato fatto a monte per arrivarci, qualcosa di cui le persone non sempre si rendono conto.

Le ore passate a terra pensando al più piccolo dettaglio, costituendo una squadra, stringendo un legame speciale con un partner, scegliendo la barca, il tempo per prenderla in mano… 

Alla fine, queste sono varie fasi che ci portano a Capo Horn e inevitabilmente, quando lo passiamo e ripensiamo a tutto questo, abbiamo le lacrime agli occhi”.

Giancarlo ha dovuto gestire una vera e propria marea di emozioni al largo del promontorio che marca il punto più a Sud del continente americano.

Ecco perché mi sono concentrato molto su quello che stavo facendo e ho evitato di pensare troppo“, a un luogo fedele alla sua fama, con raffiche prossime ai 50 nodi e mare mosso e disordinato.

 

“Lavoro in corso”

Il fatto di aver doppiato i tre capi (Buona Speranza, Leeuwin e Capo Horn, ndr) significa molto, ma l’importante è finire questo Vendée Globe. Tagliare il traguardo a Les Sables d’Olonne è ciò che darà al progetto tutto il suo significato. In gara non si può mai sapere cosa accadrà”.

Ha detto lo skipper di Prysmian Group che, come al solito, ama mantenere la calma. “Devo restare calmo e concentrato. Non cedere un centimetro in termini di gestione della barca“, ha aggiunto Giancarlo, felice in ogni caso di aver trovato condizioni di mare molto più gestibili al suo rientro in Atlantico.

È un sollievo per me. Questi ultimi giorni nel Pacifico erano diventati duri a causa delle temperature gelide, dell’umidità elevata, del vento forte, del moto ondoso serrato e del mare incrociato … tutte cose non piacevoli, in dose massiccia!” ha detto il marinaio, che attualmente sta avanzando in un flusso Nord, Nord-Ovest di circa 15 nodi su mari relativamente calmi e ordinati.

È bello trovare condizioni più tranquille, poter mangiare serenamente e poter premere il mouse al momento giusto e non quando è un’onda che l’ha deciso”, ha commentato Giancarlo con un pizzico di humour, chiaramente rasserenato dal fatto di trovare un po’ di conforto a bordo del suo 60 piedi, senza però minimizzare quello che resta da fare, anzi. “C’è ancora tanto da fare. Approccio ogni giorno che passa come se fosse il primo del mio viaggio intorno al mondo. Per me andrà bene quando taglierò il traguardo, non prima. A quel punto potrò dire “lavoro fatto”, fino ad allora resta “lavoro in corso””.

 

Ultima retta per Giancarlo e il progetto 1 CLICK = 1M di cavo 

Ripresa all’inizio del Vendée Globe, l’operazione “1 click = 1 m” permette di raccogliere cavi elettrici per permettere a Electriciens sans Frontières di realizzare i suoi progetti. Per ogni click sui post Facebook e Instagram di Prysmian Ocean Racing, Prysmian Group dona un metro di cavo all’ONG. Un’operazione di solidarietà di cui Giancarlo è felice testimonial.

Dopo un liceo in Senegal e poi un ospedale in Madagascar, l’operazione aiuterà le scuole di N’grouli e Bawelessi in Togo. Oggi gli alunni di questi villaggi sono ostacolati nella loro istruzione dalla mancanza di illuminazione e gli abitanti spendono molti soldi per acquistare carburante per le lampade a cherosene.

Il progetto consiste nella realizzazione di un impianto fotovoltaico che permetta di:

  • elettrificare le classi e portare luce nella scuola
  • ricaricare le lampade senza dover utilizzare il cherosene.

#VG2020. Punto Nemo: un altro passaggio chiave

Giancarlo sta navigando a 300 miglia a sud del Punto Nemo, il punto più remoto del globo. Il più isolato da tutte le terre emerse. Il leggendario Capo Horn si profila tuttavia dolcemente all’orizzonte, a 1.700 miglia di distanza. Ma l’Oceano Pacifico non ha finito di giocare brutti scherzi ai marinai del Vendée Globe.

Il Punto Nemo è un passaggio mitico, che accende la fantasia e l’immaginazione. Chiamato così in riferimento al famoso capitano del Nautilus, creato da Jules Verne nel suo romanzo “20.000 leghe sotto i mari”, designa il Polo oceanico dell’inaccessibilità. E non a caso: la terra emersa più vicina è l’isola Ducie, un atollo disabitato situato a 2.688 chilometri di distanza.

Anche se al momento la situazione meteo è complicata, colpa di tante raffiche e di un mare davvero molto corto e disordinato. Questa combinazione richiede molta concentrazione per preservare l’imbarcazione, il fatto di essere vicino a questo punto fa scattare qualcosa in me. È un punto di riferimento simbolo dell’assoluta lontananza e questo, ovviamente non lascia indifferenti”, ha commentato Giancarlo, scioccato dalla consapevolezza che questo punto è purtroppo anche una discarica spaziale. A causa della sua lontananza, molti detriti spaziali vengono “sepolti” lì. Ci sarebbero tra i 250 e i 300 veicoli spaziali fuori uso, compresa la stazione spaziale sovietica Mir e i resti della stazione spaziale cinese Tiangong-1.

È inquietante sapere che l’uomo ha avuto l’idea di usare il Punto Nemo come cimitero di oggetti spaziali. Oggi, con la tecnologia di cui disponiamo, potremmo provare a farli schiantare nel deserto e poi andare a recuperarli piuttosto che lasciarli in fondo all’oceano, inquinando i fondali”, ha aggiunto lo skipper di Prysmian Group, da sempre particolarmente attento alla tutela dell’ambiente.

 

La fine del Grande Sud 

Il famoso Capo Horn dista solo 1.700 miglia dalla prua dell’IMOCA che vesti icolori dello storico sponsor di Giancarlo e della ONG Electriciens sans frontiéres. Questa lingua di terra vulcanica posta all’estremità meridionale del Cile, resta il punto di passaggio simbolo per i marinai che hanno vissuto “nascosti” per più di un mese in questo “tunnel meridionale” dell’Oceano Indiano e Pacifico.

Francamente, non vedo l’ora di superare Capo Horn. Non vedo l’ora di tornare a passare al largo delle coste dell’Argentina. Siamo tutti stanchi e le barche sono provate. Il ritorno sull’Atlantico mi farà sicuramente vivere delle grandi sensazioni positive. Ritroveremo il sole dopo lungo tempo e le temperature saranno più clementi. Potremo scordarci l’umidità e il freddo e questo miglirerà sicuramente il mio morale“, assicura Giancarlo che si sta comunque preparando per un passaggio a Capo Horn non facile, segnato da venti da Ovest con un’intensità tra i 35 e 45 nodi con raffiche fino a 55 nodi e onde dai 6 ai 7 metri.

Rischiamo tutti di essere un po’ sotto pressione a causa delle condizioni che dovremo affrontare. Rischiamo, quindi, di non goderci a pieno il momento che vivremo. Ma so che, nonostante tutto, sarà un momento memorabile”, ha indicato il fiorentino che stima di superare il terzo e ultimo grande traguardo del suo giro del mondo tra il 3 e il 4 gennaio prossimi, con appena un giorno di distacco dal leader. Un gap che in questa fase della regata fa ben sperare per un’emozionante scalata atlantica.

La grande avventura continua!

#VG2020. Oceano Pacifico in vista

Anche se al momento le condizioni che vivono i due gruppi di testa del Vendée Globe (il giro del mondo in solitario senza assistenza e senza scalo) sono più clementi rispetto a quelle degli ultimi giorni, le temperature dell’aria e dell’acqua sono calate vertiginosamente e si avvicinano ormai allo zero.

Il freddo diventa quindi un nuovo avversario per l’unico skipper italiano in gara, che nonostante tutto è in ottima forma, motivato dal fatto che il passaggio del 180° meridiano segnerà il suo ingresso nell’Oceano Pacifico: un nuovo capitolo della sua fantastica avventura intorno al mondo.

Sta iniziando a fare davvero freddo! », ha commentato Giancarlo Pedote appena entrato nei Cinquanta Urlanti, un universo singolare, un territorio ostile dove gli elementi regnano sovrani su una natura rimasta intatta e ribelle. “Devi adattarti e cambiare alcune abitudini“, confessa Pedote appena rientrato all’interno della barca dopo essere andato qualche minuto in pozzetto.

Ho appena fatto alcuni giri della colonna del winch per riscaldarmi e presto mangerò qualcosa, sempre per scaldarmi. Poi andrò alla branda, dove ho sostituito le coperte che uso normalmente con il sacco a pelo, per avere meno freddo e poter dormire. Mi piace di meno perché dentro mi sento come una salsiccia e sono quindi meno reattivo, ma non ho scelta! C’è un’umidità nell’aria che non riusciamo a far evacuare e che ci penetra fino alle ossa”, ha spiegato Giancarlo, in navigazione a oltre 16 nodi di media in condizioni di mare fortunatamente meno dure rispetto a quelle incontrate negli ultimi giorni nell’Oceano Indiano.

È ancora dura, ma il mare è più ordinato e quindi è più facile manovrare. È il momento di cercare di spingere! », Ha detto il navigatore fiorentino, che in queste ultime 24 ore ha guadagnato una quindicina di miglia rispetto a Isabelle Joschke, sua diretta avversaria.

La metà

Sto navigando sotto un fronte freddo che si muove più o meno alla mia stessa velocità“, ha detto Giancarlo, che è felice di vedere l’Oceano Pacifico all’orizzonte. “È qualcosa di psicologicamente importante. Uscire dall’Indiano ed entrare in questo nuovo oceano mi darà una spinta al morale, soprattutto perché l’antimeridiano è sinonimo di metà percorso ”, precisa Giancarlo che fatica a rendersi conto di essere in mare da ormai 40 giorni. “Questo Vendée Globe è davvero un viaggio pazzesco, sto vivendo e dovrò ancora vivere un sacco di avventure! Sono felice di essere dove sono e di essere riuscito a prendermi cura della mia barca finora, che a quasi metà percorso è ancora in ottima forma“, ha detto lo skipper dell’IMOCA Prysmian Group, che ospita a bordo anche l’ONG Electriciens sans frontières.

Pensavo che a questa data avremmo già finito con l’Indiano. Quattro anni fa, durante l’ultima edizione del Vendée Globe, il gruppo leader stava già navigando nel Pacifico. Non vedo l’ora di scoprirlo. Non sono sicuro di cosa aspettarmi. Sarà una sorpresa, non ho chiesto moltoprima di partire perchè volevo lasciarmi sorprendere. Secondo me ci sono alcune cose che è necessario scoprire da soli“.

#VG2020. Oceano Indiano: imparare le giuste misure

A metà strada tra le longitudini del Madagascar e delle isole Kerguelen, Giancarlo continua il suo viaggio su un Oceano Indiano caotico, fedele alla sua reputazione. Preservare l’imbarcazione resta la sua parola d’ordine, che questo inizio settimana ha navigato in venti di oltre 40 nodi (74 km/h) nel passaggio di un fronte, ma soprattutto in un mare complesso, pericoloso per la struttura delle imbarcazioni, mare che lo ha portato alla decisione di sollevare un po’ il piede dall’acceleratore sulla strada per Capo Leeuwin. L’atteggiamento di navigazione “a buon marinaio” che Giancarlo ha adottato in queste difficili condizioni meteorologiche, nasconde in realtà una perfetta gestione dell’equipaggiamento e dell’uomo a bordo, ed è solo una fase di preparazione strategica, che evolverà quando la situazione sarà più favorevole.

Questa mattina (lunedì), un fronte è passato sopra di noi. Ho visto gli strumenti segnare oltre 40 nodi di vento. Ho dovuto tenere duro, perché il mare è sempre molto corto e incrociato. Più volte la barca ha planato e si è piantata nell’onda davanti o, viceversa, in più occasioni è stata raggiunta da quella dietro”, ha commentato ieri Giancarlo Pedote dopo aver trovato condizioni di vento più gestibili. “Davanti a noi c’è un flusso da nord-ovest ma abbiamo ancora a che fare con un vento da sud-ovest, sul dorso della depressione. Il vantaggio è che ci permette di impostare una rotta a 90 °, cioè verso est ”, ha sottolineato, attualmente al 10 ° posto in classifica e che naviga a oltre 15 nodi di velocità media.

Riuscire a domare i mari del sud

Ho scelto di rimanere un po’ più a nord rispetto ai miei diretti concorrenti per preservare l’equipaggiamento. Non nascondo il fatto che al momento sto navigando in modo abbastanza conservativo perché nell’Indiano, le barche rischiano di poter subire forti sollecitazioni. A mio avviso, è bene limitare gli shock contro le onde. Quando le condizioni del mare saranno più gestibili, tirerò fuori le armi a mia disposizione, ma visto il tratto di oceano che stiamo percorrendo, non è il momento di rischiare“, ha detto lo skipper italiano consapevole della potenza di questo famoso Oceano Indiano, spaventoso e temuto da molti navigatori.
Sto scoprendo molte cose. Non avevo mai navigato nei mari del Sud prima e le persone che me ne avevano parlato lo avevano fatto di sfuggita. Probabilmente perché è indescrivibile “, ha aggiunto Giancarlo, impressionato dalla maestosità delle onde.

Imparare ad essere paziente

Sono molto alte e il loro ciclo è piuttosto breve. Quando vai a prua, fa impressione, ma è dovuto anche al fatto che l’aria è fredda, il cielo è grigio … Ti senti in un luogo inesplorato. Lo domini poco a poco, un po’ come quando attraversi per la prima volta il Golfo di Biscaglia. Più passa il tempo, meglio sappiamo governare la barca, gestire la sua andatura rispetto a queste particolari condizioni meteo … Rimango paziente e calmo, ben consapevole che la reagata è lunga e che per finirla bisogna subire i minori danni possibili”, ha concluso Giancarlo che sta gestendo la regata con razionalità e inizia ad immaginare con sempre maggior precisione una nuova barca, forte dell’incredibile esperienza che sta facendo.