Sailing4Ocean

Prysmian Group, Giancarlo e CMCC presentano Sailing4Ocean, un progetto per la salvaguardia dell’Oceano tutto italiano.

Sport, Tecnologia e Scienza italiane si uniscono per la salvaguardia dell’Oceano con una soluzione innovativa che verrà applicata sulla barca IMOCA Prysmian Group di Giancarlo e permetterà di monitorare, con il contributo della ricerca scientifica avanzata del CMCC, lo stato di salute degli oceani grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale e tecnologie di sensing brevettate dal Gruppo.

Prysmian Group, leader mondiale nel settore dei sistemi in cavo per l’energia e le telecomunicazioni, insieme a Giancarlo Pedote, navigatore oceanico in solitario e skipper dell’IMOCA Prysmian Group, annunciano oggi l’avvio del progetto Sailing4Ocean, con la collaborazione con il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) per il monitoraggio dello stato di salute delle acque degli oceani, grazie alla tecnologia PRY-CAM di proprietà del Gruppo.

Nata per essere applicata principalmente al mondo dell’energia elettrica, la tecnologia PRY-CAM si basa su algoritmi di intelligenza artificiale e su tecnologie di sensing brevettate dal Gruppo. È estremamente flessibile e può essere adottata ovunque sia necessario raccogliere dati misurabili quantitativamente.

Sailing4Ocean: il progetto tecnologico di Prysmian Group e Giancarlo

Data la grande attenzione e il forte impegno verso i temi legati alla sostenibilità e all’ambiente che ne contraddistingue la propria missione, Prysmian Group ha raccolto con entusiasmo la sfida tecnologica derivante dal progetto di collaborazione non solo come sponsor, ma anche come partner tecnologico di Giancarlo Pedote, mettendo a disposizione la propria tecnologia PRY-CAM. L’IMOCA Prysmian Group di Pedote è stato equipaggiato con sensori – progettati in collaborazione tra EOSS, la divisione Electronics and Optical Sensing Solutions di Prysmian Group e il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) – in grado di raccogliere dati relativi a vari parametri nelle aree geografiche di navigazione. Durante la navigazione, i dati rilevati dai sensori vengono raccolti, digitalizzati e trasmessi al CMCC tramite dispositivi PRY-CAM MINILOG che acquisiscono i dati in modalità analogica e li trasferiscono ai dispositivi di trasmissione dell’imbarcazione in modalità digitale MOD-BUS.

Nello specifico, i dati rilevati si riferiscono a:

  • posizione GPS dell’imbarcazione
  • velocità dell’imbarcazione
  • concentrazione di CO2 nell’ambiente
  • pressione atmosferica dell’ambiente
  • temperatura dell’acqua sulle due fiancate e sul bulbo dell’imbarcazione
  • temperatura all’interno dell’imbarcazione
  • umidità dell’ambiente
  • dew point o punto di rugiada dell’ambiente
  • livello di irraggiamento dell’ambiente.

La navigazione di test effettuata nell’agosto 2022, è stato il primo banco di prova al quale i sensori Sailing4Ocean hanno reagito positivamente, dimostrando l’efficacia delle soluzioni di installazione adottate per sostenere le forti sollecitazioni a cui sono sottoposti durante la navigazione.

 

Il contributi del CMCC a Sailing4Ocean

I dati vengono analizzati e validati dal CMCC prima di essere messi gratuitamente a disposizione della comunità scientifica internazionale tramite applicazioni interattive di previsioni meteo-marine, il portale Emodnet e le piattaforme Copernicus Marine Service, l’insieme dei sistemi di osservazione della Terra dell’Unione europea dedicato a monitorare il nostro pianeta e il suo ambiente a beneficio di tutti i cittadini europei. Gli stessi dati saranno inoltre utilizzati dal programma CoastPredict che, nell’ambito del Decennio del Mare dell’Unesco, ridefinisce le previsioni e le osservazioni del mare costiero su scala globale affinché la scienza risponda in maniera sempre più efficace e tempestiva ai bisogni della società. In particolare, i dati raccolti dall’ IMOCA Prysmian Group saranno utilizzati dal progetto del Decennio dell’Oceano delle Nazioni Unite PredictOnTime per fornire nuovi servizi, prodotti e capacità di previsioni marine basate su sistemi innovativi e integrati a livello globale.
Il sistema Sailing4Ocean di acquisizione e trasmissione dati consentirà di raccogliere informazioni in aree geografiche del globo non facilmente accessibili con i tradizionali dispositivi di raccolta dati e monitorare lo stato di salute delle acque che verranno solcate da Giancarlo Pedote, in occasione della sua prossima grande sfida: il Vendée Globe 2024.

 

I commenti

Quando ho parlato a Prysmian Group e al CMCC della mia voglia di contribuire a proteggere l’Oceano installando a bordo dell’imbarcazione dei sensori che potessero fornire alla comunità scientifica i dati di cui hanno tanto bisogno, mi sono trovato davanti persone entusiaste, che hanno subito messo a disposizione le loro conoscenze, il loro tempo e la loro passione”, ha dichiarato Giancarlo. “Sapere che ogni volta che mi alleno o competo contribuisco alla salvaguardia dell’Oceano, è per me una motivazione aggiuntiva. Sapere che posso farlo grazie all’appoggio del mio Main Sponsor, che mi accompagna da 17 anni, e da un istituto importante come il CMCC, è qualcosa che va anche oltre: mi sento ancora più accompagnato in ogni mia navigazione in solitario”, conclude.

L’impegno che Prysmian Group dedica ai temi della sostenibilità e della salvaguardia del pianeta è parte importante del lavoro quotidiano di tutto il Gruppo e vuole essere sempre più concreto, per questo abbiamo messo la nostra tecnologia con entusiasmo a disposizione di questo nobile progetto. Sappiamo che viviamo in un’epoca in cui le azioni di tutti sono guidate dalle informazioni che si ricavano dalla lettura dei dati e quanto più il dato è oggettivo, tanto maggiore è l’impatto che esso ha sulle decisioni e sulle azioni che vengono intraprese”, ha dichiarato Roberto Candela, CEO di EOSS – Electronics and Optical Sensing Solutions, divisione di Prysmian Group. “Siamo orgogliosi di poter mettere la nostra tecnologia al servizio della scienza per acquisire con la maggior precisione possibile dati che potranno essere di aiuto nel comprendere in maniera sempre più consapevole i cambiamenti climatici e l’impatto che l’azione dell’uomo sta avendo sul nostro ecosistema”.

Nella ricerca scientifica del CMCC, avanzata e multidisciplinare, le previsioni del mare e la raccolta dei dati su cui essa si fonda costituiscono una frontiera cruciale per garantire uno sviluppo sostenibile delle società e delle attività economiche che non possono prescindere dalla protezione delle coste e degli ecosistemi marini”, ha dichiarato Giovanni Coppini, Direttore della Divisione Ocean Predictions and Applications del CMCC. “Questa collaborazione con Prysmian Group e Giancarlo Pedote è per noi molto rilevante perché, da una parte, sottolinea l’importanza di una stretta interazione tra industria, mondo dell’innovazione tecnologica, sport e ricerca scientifica per la sostenibilità del mare. Dall’altra parte, il contributo del CMCC fa in modo che i dati raccolti assumeranno una funzione altamente operativa a livello globale, serviranno per migliorare la nostra conoscenza del mare e per produrre previsioni marine globali, regionali e costiere sempre più dettagliate e puntuali, che saranno messe a disposizione di decisori, aziende, società e cittadini attraverso le applicazioni prodotte dal CMCC e utilizzate nei contesti internazionali europei ed extraeuropei”.

Prysmian Group, per un futuro sostenibile.

La sostenibilità è parte integrante del nostro business, ciò di cui noi ci occupiamo tutti i giorni”, ha sottolineato Maria Cristina Bifulco, Chief Sustainability Officer & Group Investor Relations Director di Prysmian Group. “Abbiamo il privilegio di operare in un settore che ha un ruolo primario nella decarbonizzazione e anche nell’elettrificazione del nostro sistema, ma siamo consapevoli che le nostre attività di business quotidiane non bastano. Proprio per questa ragione ci impegniamo quotidianamente anche su progetti che riteniamo particolarmente nobili e coerenti con i nostri valori aziendali. Sono tanti anni che sosteniamo Giancarlo nelle sue grandi imprese perché la vela è portatrice di valori che riteniamo cardine, come l’ambizione e la continua ricerca di nuove sfide, ma anche perché il vento e le energie rinnovabili rappresentano una parte importante del nostro business. Con questo progetto, però, vogliamo andare addirittura al di là di questi valori, mettendo una nuova tecnologia 100% italiana a disposizione della comunità scientifica per riuscire a salvaguardare il nostro pianeta e fare un ulteriore passo in avanti verso un futuro sempre più sostenibile

 

#4PEOPLE segna il 2023 di Prysmian Group

Prysmian Group è #4PEOPLE anche al Vendée Globe 2024.

Impegno sociale, ricerca della performance e cumulo di miglia sono gli obiettivi 2023 per l’unico team italiano in lotta per la partecipazione al giro del mondo in solitario del prossimo anno.

 

Un programma sportivo intenso attende Giancarlo e il suo team Prysmian Group. Quattro regate di cui due transatlantiche serviranno a cumulare miglia utili nel caso i team qualificati per poter partecipare al Vendée Globe fossero più dei 40 posti disponibili.

La spettacolare Rolex Fastnet Race, la regata in doppio di 605 miglia che da 50 edizioni biennali prevede la circumnavigazione del faro a sud dell’Irlanda. Quest’anno partirà il 22 luglio da Cowes, nell’ Ile de Wight in Inghilterra per arrivare a Cherbourg, in Francia.

Il Défi Azimut – Lorient Agglomération, la regata composta da differenti prove che si svolgeranno al largo del porto di Lorient tra il 19 e il 24 settembre.

La famosa Transat Jacques Vabre, che Giancarlo ha vinto in Multi 50 nel 2015 e che prevede l’arrivo in Martinica con partenza da Le Havre il 29 ottobre: 5400 miglia in doppio.

La nuovissima Retour à la Base, il cui percorso si sviluppa tra la Martinica e Lorient, il porto di attracco di Prysmian Group. Questa regata, che parte il 26 novembre, sarà l’unica regata in solitario dell’anno.

Un programma che avvince Giancarlo e attorno al quale il suo storico sponsor Prysmian Group vuole continuare a comunicare i valori che lo legano dal 2007 allo skipper italiano: “Questo progetto di sponsorizzazione è estremamente importante per Prysmian Group, perché identifica attraverso Giancarlo la nostra ricerca della performance, il nostro impegno a superare sempre noi stessi in quanto azienda e singole persone che lavorano in team. Inoltre lo sport della vela richiama gli elementi del vento e del mare, con i quali ci confrontiamo ogni giorno nel corso della nostra attività: penso al cablaggio sottomarino e soprattutto allo sviluppo delle energie rinnovabili, una parte sempre più importante del nostro business” dichiara Valerio Battista, Amministratore Delegato di Prysmian Group.
Questa sponsorizzazione, ci aiuta anche a mettere in evidenza il nostro impegno a promuovere lo sviluppo delle comunità locali attraverso l’accesso all’energia”.

 

Prysmian Group, #4PEOPLE ed Electriciens sans frontières, una partnership consolidata

Dall’11 gennaio 2016 Prysmian Group, leader mondiale nel settore dei cavi e dei sistemi per l’energia e le telecomunicazioni, sostiene Electriciens sans frontières, ONG internazionale di solidarietà che ha per missione quella di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni svantaggiate o in stato di emergenza, creando o ristabilendo punti di accesso all’energia e all’acqua potabile. Il tutto utilizzando la forza lavoro locale, creando cioè uno sviluppo sostenibile dei paesi più poveri.
Dal 2019 Prysmian Group ha deciso di offrire visibilità alla ONG ospitandola a bordo dell’IMOCA e attivando una serie di azioni che hanno l’obiettivo di promuoverne la notorietà e aumentarne le risorse. Tra queste operazioni figura “1 click = 1 metro“, che coinvolge le reti sociali e continuerà nella stagione 2023 sempre contraddistinta dall’hashtag #4PEOPLE.

 

#4PEOPLE continua

Da novembre 2019, infatti, Prysmian Group promuove il concetto #4PEOPLE attraverso il progetto velico Prysmian Ocean Racing. Visibile attraverso la comunicazione del progetto, nelle vele, sullo scafo e sull’abbigliamento tecnico del team, #4PEOPLE esprime la responsabilità e l’impegno di Prysmian Group in ambito sociale e ambientale.
Questo spirito ha animato il primo progetto Vendée Globe di Giancarlo e Prysmian Group e animerà allo stesso modo anche il secondo, quello del 2024, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’elettricità nella vita quotidiana e di promuovere l’accesso all’elettricità e all’acqua per le popolazioni in difficoltà.

 

L’imbarcazione evolve.

Se i valori restano gli stessi, la barca evolve: concepito al termine del Vendée Globe 202/21, il progetto di rinnovo dell’IMOCA Prysmian Group è in fase di completamento. Subito dopo la Route du Rhum Giancarlo e il suo team hanno dato il via a un cantiere complesso: quello dell’installazione dei nuovi foil.
Un cantiere importante che fa seguito a quello dello scorso anno durante il quale oltre al cambiamento della prua, erano stati effettuati dei rinforzi preparatori alle modifiche attualmente in corso.

Obiettivo di migliorare le prestazioni: “La scelta di aggiornare la barca (un progetto VPLP/Verdier del 2015, ndr) è stata fatta a febbraio 2021. È un progetto che è stato attentamente anticipato, pianificato fase per fase valutandone la realizzabilità in funzione delle risorse a disposizione“, spiega Giancarlo.

L’idea globale è stata quella di modificare la carena tramite la nuova prua. Abbiamo sostituito sei metri di scafo in modo da avere un passaggio sull’onda molto più regolare e limitare le ingavonate che in condizioni di onda corta erano veramente considerevoli. Il cambiamento dei foil sarà invece il nuovo boost dell’imbarcazione. Con queste appendici disegnate dalla mano di Guillaume Verdier la nostra barca avrà un grandissimo guadagno in termini di velocità, con il chiaro obiettivo di cercare di non farsi più staccare dal gruppetto di testa”.

 

Un programma di lavori perfettamente rispettato

Abbiamo smontato e ispezionato tutto prima di aprire la coperta per permettere al team di Gepeto Composite di iniziare a installare le scasse dei foil. È stato un lavoro lungo e meticoloso che ha dato i suoi frutti”, racconta Giancarlo, che ha già ricevuto i due foil consegnati da CDK. “Stiamo ultimando il rinforzo dello scafo iniziato l’anno scorso e mancano ancora alcuni elementi da assemblare e alcune parti meccaniche da ricevere. Finora abbiamo rispettato la tabella di marcia: il vantaggio di quando le cose vengono pensate e organizzate con quasi due anni di anticipo“, dice lo skipper di Prysmian Group, il cui varo post cantiere è previsto per la metà di maggio.

Questo importante refit della barca ci offre la possibilità di guardare nuovi orizzonti in termini di prestazioni, di cercare di raggiungere nuovi obiettivi. Dovrò imparare a navigare con nuovi punti di riferimento su una macchina più veloce. Dovrò adattare la mia tecnica, i miei allenamenti e le mie strategie“, afferma il velista italiano, che ha in programma due mesi di allenamenti intensivi prima di competere con le barche di ultima generazione.

Route du Rhum 2022

28 OTTOBRE 2022. Dopo aver raggiunto Saint-Malo da Lorient in condizioni meteo impegnative, ed aver partecipato alla Grand Parade IMOCA, mercoledì 26 ottobre sera Giancarlo ha ormeggiato il suo IMOCA 60 nel bacino Duguay-Trouin del porto della città. Forte l’emozione: Giancarlo è tornato a vivere l’emozione e la magia della Route du Rhum – Destination Guadeloupe che aveva vissuto otto anni fa, quando partecipò nella categoria Class40. Un’esperienza che gli ha lasciato un magnifico ricordo e la soddisfazione di un lavoro ben fatto. Quest’anno spera di completare il percorso di 3.542 miglia con, ancora una volta, la sensazione di aver dato il meglio di sé.

 

Nonostante le numerose miglia percorse in mare negli ultimi anni, tra le quali quelle del Vendée Globe, la prima partecipazione alla leggendaria Route du Rhum nel 2014 rimane ancora oggi un ricordo speciale per Giancarlo.

All’epoca mi colpì come un fulmine. Ero rimasto completamente assorto nel mio progetto Mini 6.50 fino alla regata Les Sables – Les Açores – Les Sables del 2015; solo sette mesi prima dell’evento mi è stato proposto di partecipare alla Rotta del Rhum a bordo del Tyker 40 Fantastica. Potevo scegliere: rifiutare per il timore di non essere sufficientemente preparato e quindi all’altezza delle mie aspettative; accettare sulla base del fatto che qualunque sia il contesto, ci sono sempre cose da imparare“. Giancarlo scelse la seconda opzione. Una scelta di cui non si è mai pentito.

Oggi rimane una delle regate delle quali sono più fiero” afferma, ricordando la complessità dell’inizio della Rotta del Rhum del 2014. ” Mi sono dovuto fermare subito la prima notte per motivi tecnici. La barca non era sufficientemente preparata. È stato davvero difficile, ma nonostante tutto, ho trovato la forza mentale per ripartire e concentrarmi sulla gara. Ho trovato in me stesso risorse che non sapevo di avere. Rientrato in regata dopo lo stop, in ultima posizione, sono risalito gradualmente in classifica fino a chiudere al 10° posto grazie a tattica e strategia“.

 

Concentrarsi sull’essenziale per questa Rotta del Rhum

Un altro tassello di esperienza che sommato a quelli successivi permette oggi a Giancarlo di affrontare questa 12ª edizione della Rotta del Rhum con un sentimento di tranquillità. “A volte mi sembra che il dover fare una regata transatlantica – in doppio o in solitario – in questo periodo dell’anno sia diventato una “routine”! In realtà ho solo acquisito fiducia e questa fiducia mi permette di sentirmi sempre più rilassato all’inizio di una regata. Ma nonostante questo, nonostante la festa che sta svolgendo a Saint-Malo, non perdo di vista il fulcro del mio interesse: quello che accadrà sull’acqua tra la Bretagna e la Guadalupa. Voglio rimanere completamente concentrato su questo, senza preoccuparmi troppo del resto. Per me, la cosa più importante è fare il mio lavoro e farlo bene“, spiega Giancarlo che ha potuto (ri)convalidare un gran numero di punti tecnici durante le ultime sessioni di allenamento e durante il trasferimento verso la « città del Corsaro ».

 

Ottenere il massimo con i mezzi a propria disposizione

La barca è pronta, mancano solo alcuni dettagli e potrò entrare nel vivo della regata. È ancora presto per tirare le somme sulla situazione meteo (che non si prospetta bella) : lo farò il giorno prima della regata, come sempre. Nel frattempo continuo ad allenarmi e partecipo alle riunioni e briefing in programma“, osserva già impaziente di mettersi all’opera.

Sarà una regata impegnativa: sappiamo che in questo periodo dell’anno la meteorologia è complessa e questo è l’aspetto più interessante. Ad oggi non ho tutte le armi a disposizione per giocarmi i primi posti nella velocità pura, ma ho il vantaggio di avere una barca affidabile che conosco bene e che mi permette di spingere senza paura. Come al solito, farò del mio meglio e cercherò di optare per le migliori scelte strategiche, di far funzionare al meglio la barca e di non trascurare alcun dettaglio“.

 

04 NOVEMBRE 2022. A due giorni dall’inizio della 12a edizione della Route du Rhum – Destination Guadeloupe, la tensione sui pontili di Saint-Malo cresce lentamente. Un importante ruolo lo hanno le previsioni metereologiche, che durante le prime miglia del percorso saranno dure, con il passaggio di un fronte che lunedì potrebbe generare raffiche di oltre 50 nodi al largo della Bretagna. Giancarlo resta comunque sereno, consapevole che le condizioni annunciate, se confermate, gli imporranno di navigare “a buon marinaio” per preservare il suo Imoca Prysmian Group. Lo storico sponsor di Giancarlo, l’azienda leader nella produzione di cavi per l’energia e le telecomunicazioni, lo accompagna e ha organizzato una nuova operazione “1 click – 1 metro” con l’obiettivo di sostenere i progetti di Electriciens sans Frontières, ONG di solidarietà internazionale particolarmente attiva, in questo periodo, nelle zone di guerra.

 

Cosa possiamo aspettarci di trovare a novembre a Saint-Malo, se non i funghi porcini e depressioni ?”, scherza Giancarlo, che non è per nulla sorpreso dalla depressione che si sta formando in mezzo all’Atlantico. Una zona di bassa pressione atmosferica quasi certamente investirà la flotta nei primi giorni di regata, in particolare lunedì. A causa di questo fronte, lui e i suoi avversari potrebbero incontrare venti da sud con raffiche di oltre 50 nodi e mare con onde alte da 6 a 7 metri . ” In questo periodo dell’anno è abbastanza normale partire con un grosso sistema di bassa pressione in atto. L’uscita dalla Manica e il Golfo di Biscaglia non sono mai facili da affrontare. È sempre la stessa storia. La particolarità, questa volta, è che non ci sarà via d’uscita. Qualunque cosa accada, dovremo fare i conti con questa perturbazione e giocare di intelligenza per non danneggiare la barca.” ha spiegato ricordando il Vendée Globe, durante il quale ha affrontato condizioni peggiori. “Il secondo fronte che abbiamo incontrato durante il giro del mondo è stato più violento di quello attualmente previsto. Il suo ricordo mi aiuta a mettere le cose in prospettiva. Nessuno ama prendere pugni nello stomaco, ma quando si deve andare, si deve andarefare il meglio con ciò che si presenterà“, dice placidamente, senza minimizzare la difficoltà di ciò che attende lui e gli altri 137 velisti solitari che partecipano alla regata.

 

Esprimere i valori della vela.

I file meteo non sono ancora definiti, la situazione può cambiare e non avremo altra scelta se non quella di affrontare qualsiasi cosa ci capiti. Si tratta di un aspetto con cui ho imparato a convivere soprattutto durante il giro del mondo. Devo sfruttare il vantaggio di avere una barca affidabile che conosco bene e che mi permette di spingere senza paura, anche se in uno sport meccanico come quello della vela, nessuno è mai al riparo dagli inconvenienti“, spiega Giancarlo, che rimane obiettivo anche sulle prestazioni della sua barca. “So benissimo che, qualunque cosa accada, non sarò in grado di giocarmi i primi posti. Almeno fino a quando non avremo terminato il refit previsto per il prossimo anno. Dobbiamo essere realistici. ” continua puntando, come sempre, a dare il meglio di sé, a fare le giuste scelte strategiche e a sfruttare al meglio le potenzialità della sua barca. “Non lo nascondo: per me l’importante è poter essere al massimo delle mie possibilità alla partenza del prossimo Vendée Globe nel 2024. La Route du Rhum, come le altre gare da qui in poi, sono gare di preparazione. L’obiettivo è soprattutto quello di accumulare miglia“, conclude Giancarlo, che in questa regata ha il pieno supporto del suo title sponsor, come sottolineano le parole di Valerio Battista, Amministratore Delegato di Prysmian Group: “Seguiremo Giancarlo anche in questa nuova straordinaria avventura. Ogni volta che lo vediamo navigare, confermiamo il nostro impegno nei suoi confronti e nei confronti della vela, uno sport in grado di rappresentare perfettamente i valori che sono propri di Prysmian, come l’ambizione e la continua ricerca di nuove sfide. Inoltre, questa regata rappresenta un’altra occasione per ricordare l’importanza dell’attenzione verso la sostenibilità, perché la vela utilizza elementi naturali come il vento e le energie rinnovabili, che rappresentano una parte importante del nostro business e – più in generale – del futuro del nostro pianeta”.

 

L’operazione di solidarietà per le popolazioni in guerra

Anche durante la Route du Rhum verrà avviata l’operazione “1 click – 1 metro“, realizzata da Prysmian Group in collaborazione con Electriciens sans Frontières, per la quale ad ogni like ricevuto sui canali social di Prysmian Ocean Racing, Prysmian Group donerà un metro di cavo alla ONG di solidarietà internazionale per realizzare i suoi progetti a sostegno di quelli attualmente in corso nell’Europa orientale da parte di numerosi volontari.

 

Le azioni condotte da Electriciens sans frontières dall’inizio della guerra in Ucraina:

  • Sostegno ai centri collettivi che ospitano famiglie sfollate: invio di lampade solari, 10 generatori e materiale elettrico in Slovacchia;
  • Collegamento di generatori di emergenza per 17 ospedali moldavi;
  • Sostegno alle unità chirurgiche mobili e ai centri sanitari in Ucraina: invio di lampade solari, 18 generatori e attrezzature elettriche, monitoraggio a distanza delle operazioni da parte di tecnici ucraini;
  • 60 km di cavi elettrici inviati ai distributori di elettricità ucraini DTEK e Ukrenergo
  • 250 generatori e quasi 10.000 stufe e riscaldatori d’aria sono stati inviati per equipaggiare 300 centri collettivi e aiutare più di 150.000 persone a superare l’inverno.

 

Hervé Gouyet (Presidente di Electriciens sans frontières): “Dall’inizio di questa guerra, siamo stati pienamente mobilitati in coordinamento quotidiano con i nostri partner umanitari, come le ONG e i partner ucraini, con l’aiuto del Centro di crisi e di sostegno del Ministero dell’Europa e degli Affari Esteri, per intervenire efficacemente e organizzare azioni adeguate ai bisogni”.

 

05 NOVEMBRE 2022. La partenza della Route du Rhum – Destination Guadeloupe, regata in solitario di 3542 miglia attraverso l’Atlantico da Saint-Malo a Guadalupa, era prevista per domenica alle 13.02 ora locale, è stata rinviata a causa delle tempeste che avrebbero colpito la flotta di 138 imbarcazioni nelle prime ore del percorso. Condizioni proibitive in particolare nel Canale della Manica a causa della depressione installata a ovest dell’Irlanda.

 

La decisione

La decisione è stata annunciata oggi alle 10.30 durante il briefing meteo riservato agli skipper, dove è stato comunicato il rinvio della partenza della regata a causa delle previsioni meteo sulla Manica per le prime 36 ore di gara è stata presa soprattutto a causa del passaggio di una depressione molto violenta, accompagnata da un mare molto mosso durante la prima notte, che non lascia passaggi in uscita dalla Manica.
Così, dopo aver consultato i meteorologi di Météo Consult, OC Sport Pen Duick, l’organizzatore della Route du Rhum – Destination Guadeloupe e il direttore di gara Francis Le Goff, hanno deciso di rinviare la partenza della 12ª edizione della Route du Rhum – Destination Guadeloupe, in attesa di una finestra più favorevole per una partenza mercoledì 9 novembre, alle 14:15.
Si tratta di un’evoluzione rapida e recente. Una partenza domenica con 20-25 nodi di vento da ovest sarebbe stata possibile, ma gli ultimi bollettini meteo a 48 ore hanno mostrato condizioni molto più difficili durante le prime ore della regata. Un fronte freddo molto attivo con venti medi di circa 40 nodi e raffiche vicino ai 60 sarà accompagnato da una mareggiata fino a sette metri creata dalla tempesta tropicale Martin. È soprattutto la tempistica del fenomeno che sta rendendo la situazione critica, non lasciando alcuna rotta alternativa per fuggire verso sud e mettersi in salvo.

 

Una depressione troppo scavata

Nelle ultime 24 ore molti skipper e i loro routers avevano espresso preoccupazione per la situazione che consideravano molto grave. Una depressione così scavata (930Hp) è un fenomeno raro nel nord atlantico. La decisione tiene conto di tutti i fattori, ma soprattutto della sicurezza dei 138 velisti, per fare in modo di garantire le migliori condizioni possibili per il successo sportivo dell’evento, per i velisti e per il pubblico in generale.

 

08 NOVEMBRE 2022. Meno di 24 ore dalla partenza della Route du Rhum – Destination Guadeloupe.

 

Mi sento abbastanza bene e rilassato alla vigilia del D-Day. Ora che il primo fronte freddo è passato, saremo in grado di partire e fare una vera gara, senza dover entrare in modalità sopravvivenza. È una buona notizia. Sarà interessante. La partenza sarà un momento delicato e impegnativo a causa delle tante barche schierate nello stesso momento sulla linea di partenza. Anche se questa linea sarà molto lunga (1,4 miglia) e la flotta si dividerà in gruppi molto rapidamente, dovremo restare molto vigili. Viste le differenze di velocità tra le classi, credo che dopo Capo Fréhel saremo in grado di vedere le cose molto più chiaramente. Beneficeremo di buone condizioni, con una situazione abbastanza classica per novembre. In questa vigilia, posso dire: Tutto bene a bordo di Prysmian Group!“.

Dopo tre giorni di tregua, tanto inaspettati quanto necessari, a causa della forte burrasca che ha attraversato il Nord Atlantico all’inizio della settimana, Giancarlo e gli altri 137 velisti della Route du Rhum – Destination Guadeloupe si preparano a entrare in azione. Domani, mercoledì 9, alle 14.15 partiranno da Saint-Malo, con un totale di 3.542 miglia da percorrere. Giancarlo è soddisfatto del nuovo contesto meteo della regata, un contesto che lascia sperare in una regata veloce e aperta sul piano strategico.

 

09 NOVEMBRE 2022. La partenza.

 

Il programma di massima? L’uscita dalla Manica di bolina, il passaggio attraverso Ouessant. Nord o Sud? Dipenderà dal vento e dalle onde. In seguito, due fronti da negoziare e una zona piuttosto complessa legata al passaggio nell’anticiclone delle Azzorre. Sarà necessario tracciare una buona traiettoria per attraversare questo centro di alta pressione atmosferica, giocando al meglio con i cambi di direzone e intensità del vento, in modo da raggiungere l’aliseo il più velocemente possibile“. Questo il programma di Giancarlo prima della partenza.
Giancarlo è passato a Sud dell’Isola di Ouessant, la flotta è divisa in due. “La Route du Rhum è un percorso leggendario, ma è anche molto tecnico e può essere molto complicato. Come abbiamo visto, in questo periodo dell’anno i sistemi di bassa pressione si formano e si susseguono. Sarà necessario trovare l’equilibrio tra rischio e sicurezza in base allo stato del vento e del mare, per dirigerci verso sud con il minor numero di danni possibile“.

 

10 NOVEMBRE 2022.

 

Giancarlo e gli altri 137 skipper della 12a Route du Rhum – Destination Guadeloupe sono partiti da Saint-Malo nel primo pomeriggio di ieri e hanno dovuto affrontare le prime impegnative miglia con una serie di bordeggi per gestire le oscillazioni del vento e quelle della corrente.
Non ho dormito molto durante questa prima notte in mare. C’è stato un bel po’ di lavoro tra la partenza, il passaggio della porta di Capo Fréhel e il giro della punta della Bretagna questa mattina“, ha commentato Giancarlo, che ha esitato per un po’ sulla strategia da adottare nel Mar d’Iroise. Lo Chenal du Four, il passaggio esterno all’isola di Ouessant oppure il Passaggio di Fromveur? Alla fine, ha optato per quest’ultima opzione.
L’obiettivo era quello di sfruttare la corrente. Ora mi sto spostando verso sud sia per approfittare di uno shift del vento sia per evitare di avvicinarmi troppo alla zona di venti forti che soffiano ad Ovest“, ha spiegato questa mattina, mentre si trovava al fianco di Damien Seguin e Yannick Bestaven, il vincitore dell’ultimo Vendée Globe.
È un piacere ritrovarsi in questa dimensione di solitudine in mare. Il fatto che ci sia un po’ di vento ci costringe a una concentrazione che amo“, ha spiegato Giancarlo, ben consapevole che il gioco è ancora aperto e presenta diverse opzioni possibili.

È anche consapevole del fatto che domani dovrà essere in buona forma per il passaggio del primo fronte freddo, che promette di generare raffiche fino a 45 nodi con mare agitato. “Ho mangiato un buon pasto vegano liofilizzato ieri sera e ho fatto una buona colazione stamattina“, ha detto lo skipper, chiaramente in forma e ancora determinato a dare il meglio di sé.

 

11 NOVEMBRE 2022.

 

La giornata di ieri è stata molto faticosa, con molta strategia e tattica, piazzamenti, virate, spostamenti… adesso ci prepariamo al passaggio del fronte. Visto che siamo posizionati abbastanza a Sud, non dovremmo subirlo troppo, perché via via che il centro depressionario si avvicina, diventa meno attivo. Il secondo fronte, probabilmente, sarà più forte“.

 

Condizioni meteorologiche

Un flusso moderato da sud-est a sud abbastanza forte tra il Golfo di Biscaglia e il vicino Atlantico, causato da una debole alta pressione a 1030 hPa sull’Europa centrale e da una perturbazione che si estende a 12 UT a ovest delle Canarie fino al nord della Scozia. Un centro di alta pressione estesa di 1029 hPa a sud-ovest delle Azzorre, estende una cresta di alta pressione a est dell’arcipelago. Forte depressione a 992 hPa questa mattina a 450 miglia a est di Terranova che si approfondisce a 976 hPa mentre si muove rapidamente verso est.

Durante la seconda notte di navigazione, gli skipper hanno optato per una rotta più sicura, dirigendosi verso Capo Finisterre. Hanno navigato con venti da 15-20 nodi da sud-ovest su un mare con onde tra i 2 e i 3 metri, facendo registrare buone velocità e muovendosi su lunghe virate, mantenendo una rotta parallela a quella ortodromica. Al momento su Capo Finisterre soffia un vento moderato da sud-est. Il fronte che va dall’est dell’arcipelago delle Azzorre al Mare d’Irlanda sta diventando meno attivo e il vento da sud-est che lo precede si sta attenuando. Al momento soffia a circa 15-20 nodi e nel corso della giornata dovrebbe continuare a indebolirsi rimanendo stazionario, bloccato dall’alta pressione sul continente europeo. Gli Ultim e gli IMOCA potranno continuare la loro rotta verso le Azzorre con una rotta da sud-ovest fino alla prossima notte, quando il vento girerà a nord-ovest in coda al fronte e loro dovranno virare in direzione sud. Giancarlo naviga in tredicesima posizione, a più di 14 nodi al fianco di MACSF di Isabelle Joske. Purtroppo Damien Suguin, che concludeva il solito terzetto, alle 3:30 della notte si è scontrato contro un cargo, disalberando.

12 NOVEMBRE 2022. J2 ROTTO IN DUE.

 

Ieri sera, mentre Giancarlo navigava a circa 140 miglia a nord-ovest di Capo Finisterre con una ventina di nodi di vento da sud ed era impegnato in una lotta con Yannick Bestaven, Justine Mettraux, Isabelle Joschke e François Guiffant per il 13° posto tra gli IMOCA, la vela J2 di Prysmian Group si è letteralmente strappata a metà. Un duro colpo per Giancarlo, che per il resto della sua regata transatlantica non potrà utilizzare questa preziosa vela di prua installata sullo strallo principale e montata su un avvolgifiocco.
 
Era poco prima della notte, navigavo verso il fronte con circa 20 nodi di vento, senza raffiche, su J2 e una mano di terzaroli alla randa. Ero tranquillo della regolazione della barca, all’interno di essa quando ho sentito il J2 che sbatteva e la prima cosa che ho pensato è che fosse saltata la scotta dal winch a causa dei colpi che la barca subisce sbattendo sulle onde. Era già successo. Sono uscito e ho visto che il J2 era diviso in due, molto vicino all’inferitura. Ho dovuto poggiare, ho messo la certa al volo, sono andato a prua e sono riuscito a tirare giù la parte della vela che era rimasta attaccata in alto e a riprendere quella che era finita in acqua. Ho preso il coltello per liberare la vela, l’ho legata con una cima e l’ho rimessa nella stiva in modo che non potesse srotolarsi e disturbare il piano velico in seguito” ha raccontato questa mattina Giancarlo che ha subito fatto tutto il possibile per mettere in sicurezza la barca, visto che questo famoso J2 (J sta per Jib) è installato sullo strallo di prua, che collega la coperta all’albero.
 
Non avendo più il J2, ho issato il J3, che non è la vela adatta, ma bisogna continuare con quello che abbiamo“.
Il J3, noto anche come staysail o fiocco ORC, è attaccato al più corto dei puntelli, quello più arretrato rispetto alla coperta sul ponte di prua. Le sue dimensioni sono più ridotte. “Il J2 misura circa 100 metri quadri, il J3 solo 55: molta meno superficie e questo influenza l’avanzamento della barca, soprattutto quando c’è meno vento. Sarà penalizzante in termini di performance, perchè non sarà facile per lui mantenere l’andatura corretta e dovrà scegliere delle traiettorie non ottimali per poter avanzare al meglio” ha dichiarato Tanguy Leglatin, il suo allenatore.
 
Colpito ma non certo affondato, Giancarlo continua a combattere con la stessa determinazione di sempre, con le armi a sua disposizione. Alla fine dell’operazione, che è durata quasi un’ora avevo i crampi alle braccia, ero totalmente sfinito. Adesso mi riconcentro sulla lotta con gli altri, perché bisogna sempre andare avanti“.
 
Obiettivo è continuare la regata nelle migliori condizioni possibili nonostante la perdita del J2, vela con la quale aveva completato il suo Vendée Globe nel 2020-2021. Una vela molto versatile, con un ampio range di utilizzo ma purtroppo usurata. La battaglia continua“, assicura Giancarlo che, dopo un primo passaggio frontale ieri sera e l’attraversamento di una dorsale di alta pressione al momento, si prepara a un’altra burrasca questa sera, con raffiche superiori ai 40 nodi su mare grosso.

23 NOVEMBRE 2022. La vela è uno sport meccanico e bisogna accettarlo, alcune regate sono più difficili di altre e questa 12ª Route du Rhum – Destination Guadeloupe ne è la prova. Nonostante la rottura del J2 abbia cambiato il corso della regata, Giancarlo ha dimostrato determinazione e abnegazione nel portare a termine la sua traversata atlantica, che si è conclusa questo mercoledì 23 novembre alle 6:47 (ora italiana) con un 16° posto nella classe IMOCA.

 

Rimasto quasi subito senza il J2, Giancarlo ha dovuto accettare una situazione che ha immediatamente capito che lo avrebbe ostacolato durante tutta la competizione: “Era notte e dopo aver sentito un rumore sospetto, sono uscito nel pozzetto per verificare cosa fosse successo e mi sono trovato di fronte a un pezzo di vela rimasto appeso all’albero e a un altro caduto in mare. Ho tirato la barra del timone per rallentare la barca e ho raccolto il pezzo di vela inferiore. L’operazione ha richiesto molta energia, si tratta di una vela che in totale misura circa 100 metri quadri. Avevo le braccia congestionate e una volta terminato, non nego che ho pianto dal dolore”, ha ammesso Giancarlo che ha poi fatto tutto il possibile per mettere in sicurezza la sua barca e assicurarsi di poter continuare il viaggio nelle migliori condizioni possibili, nonostante il suo handicap. “Sono stato costretto a continuare la mia rotta utilizzando un J3. Non è stato facile perché le condizioni di bolina richiedevano l’impiego del J2 fino al passaggio dell’ultimo fronte. A causa di questa situazione, al passaggio delle Azzorre non mi sono sentito di prendere rotta a ovest. Ho provato a tagliare la dorsale a sud, ma non si è rivelata una buona opzione“, ha spiegato Giancarlo, che ha cercato comunque di dare il massimo deciso a non subire la situazione ma a reagire, restando all’attacco con le risorse a sua disposizione.

 

Una bilancio a metà.

Sono soddisfatto della seconda parte della regata, durante la navigazione di bolina. Avevo una buona velocità e nonostante il ritardo sono riuscito a raggiungere il gruppo. Sono riuscito a trovare alcune interessanti configurazioni di vele“, ha commentato Giancarlo, che ha recuperato posizioni nell’ultimo terzo del percorso prima di superare l’isolotto “Tête à l’Anglais” in sedicesima posizione e di arrivare con la stessa pozione in classifica al traguardo, questa mattina alle 06:47 (ora italiana), dopo 13 giorni, 16 ore e 32 minuti di regata. “Avrei voluto fare meglio, ma la vela è uno sport meccanico e bisogna accettarlo“, ha ammesso Giancarlo che fino alla fine non si è risparmiato. “Ho fatto molte manovre durante la circumnavigazione della Guadalupa e sono soddisfatto della traiettoria che ho scelto. Quando ho approcciato Grande-Terre – la parte orientale dell’isola – Benjamin Ferré navigava più al largo e osservandolo ho potuto calcolare la mia rotta. In seguito, sono passato attraverso una zona di vento debole, come credo sia toccato anche agli altri. Il passaggio della boa di Basse-Terre è stato difficile perché ho dovuto virare all’indietro in uno spazio ridotto. Pensavo di avere più vento nel canale di Saintes, ma non è stato così e ho incontrato parecchie burrasche fino all’arrivo. Quando si compete, la maggior parte delle volte ci ritroviamo in situazioni difficili. Per me regatare non si tratta di un divertimento, ma piuttosto di fare bene. Certo, ci sono momenti in cui la barca va bene ed è spettacolare, ma la maggior parte del tempo è necessario restare prudenti e calcolatori e questo ha la precedenza su tutto il resto. Ho un bilancio contrastante di questa Route du Rhum. La rottura del J2 ha compromesso la mia gara e devo riflettere sulle diverse opzioni che ho preso per poter migliorare ancora“, ha concluso, guardando già alla prossima tappa, e in particolare alla stagione 2023. Una stagione che sarà marcata dall’installazione dei nuovi foil.

Défi Azimut 2022: il diario

Dopo una breve pausa estiva, Giancarlo Pedote e altri 27 navigatori della classe IMOCA si ritrovano in mare in occasione della 12a edizione del Défi Azimut – Lorient Agglomération.

 

Nel pomeriggio di mercoledì 14 settembre, lo skipper di Prysmian Group e gli altri concorrenti sono entrati nel vivo della regata con la prima prova, i Run Azimut, prima di continuare oggi con la 48 H Azimut, importante regata d’altura di 500 miglia in solitaria. Domenica 18 settembre la manifestazione si concluderà con un giro dell’isola di Groix, prova in equipaggio. Un programma denso e interessante che permetterà a Giancarlo di confrontarsi con gli altri skipper in modalità regata prima della Route du Rhum – Destination Guadalupe, il cui inizio è previsto tra meno di due mesi.

 

Il Défi Azimut di Giancarlo Pedote: l’occasione ideale per “fare il punto”

 

“Sono molto felice e impaziente di tornare a regatare”, ha dichiarato Giancarlo ieri mattina, prima dell’inizio del Défi Azimut. L’ultima regata disputata, la Vendée Arctique – Les Sables d’Olonne, si era svolta a giugno. “Dopo la Vendée Arctique abbiamo effettuato un’approfondita revisione della barca, io e il mio team ci siamo presi una breve pausa prima di riprendere gli allenamenti subito dopo ferragosto”, ha spiegato Pedote, che nelle ultime settimane è uscito a navigare in condizioni di vento sostenuto per testare sé stesso e validare alcuni punti tecnici a bordo.

“Adesso non vedo l’ora di potermi mettere in discussione sul campo di regata, valutare il livello di preparazione mio e degli altri navigatori soprattutto con la 48 H Azimut, che sarà l’ideale per ritrovare le sensazioni della regata in solitario anche se in realtà si tratterà di un “falso-solo”, dal momento che dovrà essere presente a bordo un media man. Si tratta di una situazione effettivamente diversa rispetto a quella che prediligo, alla navigazione in solitario, ma è importante poter produrre immagini che possano permettere a più persone possibile di seguirci e vedere cosa succede e come davvero viviamo a bordo di queste imponenti imbarcazioni”, gli IMOCA, che sono lunghi 60 piedi, ovvero 18,23 metri.

 

© C. Favreau

 

Una regata di 48 ore

 

Il percorso della prova principale del Défi Azimut si sviluppa su un triangolo di 500 miglia al largo della rada di Lorient.

“Inizieremo con un bordo VMG, continueremo con un po’ di lasco e finiremo con una risalita in bolina: un percorso vario e denso che si preannuncia anche molto piacevole, da percorrere con un vento tra i 15 e i 20 nodi. Non saranno condizioni da battaglia, ma ci muoveremo rapidamente. Sarà fantastico rimetterci tutti in gioco in queste condizioni, uno degli ultimi regali dell’Oceano Atlantico di questa stagione prima dell’inizio della sfilata di depressioni autunnali e invernali”, ha ammesso Giancarlo, che intende sfruttare al massimo queste belle condizioni per un confronto finale prima della Route du Rhum – Destinazione Guadalupe.

“Il mio obiettivo è quello di regolare al meglio la barca in tutte le andature, per cercare di fare la migliore regata possibile. Le prestazioni ottenute alla Guyader Bermudes 1000 Race a maggio, e alla VALS a giugno non mi hanno soddisfatto completamente da questo punto di vista, anche se in quest’ultima sono stato contento di aver preso una serie di scelte tattiche”, precisa lo skipper di Prysmian Group, che non smette mai di mettersi in discussione:

“Fa sempre bene porsi delle domande, anche scomode: serve ad andare avanti potendo vedere dettagli sui quali altrimenti non potremmo lavorare”. Un po’ di vendetta, allora? “No, non è la mia mentalità. Il mio obiettivo, come sempre quando mi preparo per la partenza di una regata, è quello di riuscire a dare il massimo.”

Sabato mattina conosceremo il verdetto di questa prova.

 

I Runs Azimut

 

Nel frattempo, i Run Azimut disputati ieri hanno visto Prysmian Group classificarsi in undicesima posizione su 28 Imbarcazioni grazie a un tempo di 3 minuti e 33 secondi, un risultato che considerato il tutto ha soddisfatto lo skipper:

“Io e il mio equipaggio – composto da quattro persone del team incluso Giancarlo e quattro invitati – siamo contenti di questi Run: siamo stati bene a bordo, la barca si è comportata bene e abbiamo lasciato dietro imbarcazioni con foil molto più grandi dei nostri, qualificandoci per la finale e ottenendo l’undicesimo miglior tempo della flotta, una cosa assolutamente inaspettata. Per questo siamo contentissimi e speriamo oggi di fare una bella gara: la barca è preparata bene.”

I Run sono prove di velocità su un miglio nautico realizzate in due turni: la flotta, divisa in due gruppi, ha avuto due possibilità per realizzare il miglior tempo possibile e qualificarsi per la finale, che ha visto partecipare le sei barche più veloci di ciascun gruppo in un’ultima prova “one shot” .

 

© J_M. Liot

 

Défi Azimut : « Un bilancio positivo »

 

Si è conclusa domenica 18 settembre la 12a edizione del Défi Azimut, che ha riunito a Lorient 28 imbarcazioni della Classe IMOCA per l’ultimo confronto prima della partenza della Route du Rhum – Destination Guadalupe che avverrà tra circa sette settimane. Giancarlo è riuscito a testare nuovamente le modifiche effettuate sulla sua barca durante il cantiere invernale (il cambiamento di sei metri di prua) dimostrandone il potenziale, che potrà esprimersi al meglio dopo il cambiamento dei foil che avverrà a cavallo tra il 2022 e il 2023. Lo skipper di Prysmian Group, nonostante alcuni inconvenienti con il pilota automatico, ha ottenuto un incoraggiante 10° posto nella regata d’altura di 500 miglia nautiche in solitario, la 48H AZIMUT, durante la quale è riuscito a superare anche dei foiler di ultima generazione.

 

Prysmian Group di Giancarlo Pedote al Defi Azimut 2022
Foto realizzata per il concorso legato ai media man a bordo della 48H AZIMUT © A.Dujoncquoy

 

Le riflessioni di Giancarlo

 

Il bilancio globale di questo Défi Azimut è positivo. Quello che mi interessava era ovviamente la 48H Azimut, valevole per la selezione al Vendée Globe in caso l’organizzazione dovesse scegliere tra troppi team iscritti. I Runs Azimut e il Tour dell’isola di Groix in equipaggio erano più che altro delle prove spettacolo per il pubblico e un intrattenimento per gli invitati. La 48H AZIMUT è stata una bella regata, con buone condizioni meteo. Sono abbastanza soddisfatto del risultato perché al traguardo sono passati davanti a me solo grandi foiler“, ha dichiarato alla conclusione della seconda prova. Giancarlo, sentendosi sempre più in sintonia con la sua barca nella configurazione attuale, ha tracciato una traiettoria pulita lungo le 500 miglia del percorso proposto dall’organizzazione nel Golfo di Biscaglia.

 

Un percorso ad ostacoli

 

Un percorso comunque ad ostacoli per Prysmian Group: “Dopo un buon inizio di regata mi sono trovato ad affrontare problemi con il pilota automatico. Problemi che sono iniziati alla Guyader Bermudes 1000 Race dello scorso maggio e che per il momento non siamo riusciti a risolvere. Questa è una preoccupazione importante che deve assolutamente essere risolta prima della partenza della Route du Rhum. Dobbiamo riuscire a fare più uscite possibili con vento forte per poter studiare la situazione e identificare la causa del guasto“, spiega il navigatore italiano che, nonostante questo handicap, è riuscito a lottare nel primo terzo della flotta, perdendo il 9° posto solo per pochi minuti dopo quasi due giorni di regata a dir poco tecnica, piena di decisioni e manovre.

Poco prima della fine, ho preso qualcosa di grosso nella chiglia che mi ha costretto a fare un 360° e ho dovuto abbandonare la lotta finale con Tanguy (Le Turquais). È qualcosa che mi lascia l’amaro in bocca, ma fa parte del gioco e devo accettarlo. Quello che mi infastidisce di più è chiaramente il problema al pilota“, sottolinea il fiorentino che dopo gli appuntamenti in Italia del Festival dello Sport a Trento e del Salone Nautico di Genova a fine settembre, impiegherà tutte le sue energie per risolvere questo problema.

 

Sapersi mettere in discussione, al di là delle domande

 

Ciò di cui sono soddisfatto è che sono sempre di più in sintonia con la mia barca. Questo è dovuto al fatto che partecipo attivamente alla sua preparazione generale e alla sua vita tecnica“, racconta lo skipper di Prysmian che sa benissimo che fare domande è il modo migliore per ottenere risposte al fine di trovare la soluzione adeguata e progredire. La descrizione della situazione originaria, la considerazione gerarchica degli elementi principali, lo sviluppo di azioni correttive rilevanti: questa è la ricetta giusta secondo Giancarlo, che dalla sua laurea in filosofia ha imparato soprattutto il metodo di lavoro e di pensiero.

Il livello generale della flotta IMOCA è in costante aumento. Nonostante ciò, noi piccoli foiler riusciamo a restare a contatto con le imbarcazioni di ultima generazione. È un fenomeno incoraggiante che mi aiuta a non mettermi limiti”, sottolinea Giancarlo, già concentrato sulla Route du Rhum che si profila sempre più nitida all’orizzonte.

Sono già concentrato sulla prossima regata al 100% perché, come sempre, quando faccio qualcosa è a tutto gas. Il mio leitmotiv è essere presente in ciò che faccio in ogni momento della mia vita”, conclude Giancarlo, che ama vivere intensamente e cercare di imparare da ogni esperienza.

Giancarlo Pedote al Defi azimut 2022 su Prysmian Group
© A.Dujoncquoy

Vendée Arctique 2022: il diario

Vendée Arctique 2022 - Prysmian Group - Giancarlo Pedote

Un mese dopo la Guyader Bermudes 1000 Race e pochi giorni dopo la grande parata che ha celebrato a Les Sables d’Olonne gli skipper del 9° Vendée Globe, Giancarlo Pedote si prepara per la seconda prova degli Imoca Globes Series: la Vendée Arctique 2022 – Le Sables d’Olonne.

 

12 giugno 2022: rotta verso il circolo polare artico

 

In programma un percorso di 3.500 miglia nei mari dell’estremo nord. Un percorso inedito che permetterà allo skipper di Prysmian Group e agli altri 24 navigatori della Classe IMOCA che parteciperanno, di entrare per la prima volta nel circolo polare artico. Fondamentali saranno l’impegno e la preparazione tecnica.

 

Il commento di Giancarlo, verso la seconda partecipazione alla Vendée Arctique

 

Prima prova di qualifica per il Vendée Globe 2024, la Vendée Arctique – Les Sables d’Olonne ha come obiettivo quello di consentire agli skipper della Classe IMOCA di confrontarsi mettendo alla prova le proprie imbarcazioni in un percorso che, portandoli nel Grande Nord grazie alla circumnavigazione dell’Islanda, si preannuncia impegnativo e con condizioni di navigazione simili a quelle incontrate durante un Vendée Globe.

« Ci attende una prova lunga e complessa. È l’equivalente di una traversata atlantica in termini di miglia e anche se non attraverseremo l’oceano dobbiamo aspettarci condizioni piuttosto difficili, soprattutto in prossimità dell’Islanda. Sarà necessario restare continuamente concentrati e in allerta, perché se nel Grande Sud le depressioni arrivano da poppa, lasciando in generale il tempo di “scappare”, nell’estremo nord arrivano da ovest e non resta altra scelta che affrontarle. Bisognerà navigare da “buon marinaio”, senza trascurare la regata. Come in altre prove sarà importante trovare il giusto equilibrio tra navigazione, sicurezza e performance » assicura Giancarlo Pedote, che conserva dei bei ricordi della prima edizione del 2020.

 

Vendée Arctique 2022 - Prysmian Group - Giancarlo Pedote
© Julien ZAJAC

 

I ricordi della prima Vendée Arctique nel 2020

 

« Quando si sale a quelle latitudini, i colori del cielo sono davvero unici. È bellissimo », spiega il navigatore italiano che in questa seconda edizione allungata di 800 miglia si appresta a scoprire la navigazione intorno al circolo polare artico. « Sono contento di aver già vissuto l’esperienza del Grande Sud: grazie a quel baglio di esperienza potrò testare meglio alcune cose, a cominciare dalla gestione del freddo », osserva il fiorentino, unico italiano attualmente in Classe IMOCA, che per l’occasione ha imbarcato gli stessi indumenti utilizzati per riscaldarsi durante il Vendée Globe 2020.

 

 Scrivere una bella storia. A tutti i livelli.

 

« La Vendée Arctique – Les Sables d’Olonne sarà un’ottima preparazione per la Route du Rhum – Destinazione Guadalupe che partirà a novembre. La Guyader Bermudes 1000 Race, il mese scorso, mi ha permesso di fare una prima navigazione di sei giorni dopo l’uscita dal cantiere. In questa seconda prova si parte in mare per una dozzina di giorni » sottolinea lo skipper di Prysmian Group, giorni durante i quali prevede di dover affrontare numerose manovre e molteplici cambi di vele soprattutto intorno al Fastnet e durante il giro dell’Islanda, che presenta un’orografia con montagne alte più di 2.100 metri e zone costiere molto ventose.

 

Il progetto solidale associato alla regata

 

« Sarà una prova completa e intensa. Come sempre cercherò di essere il più concentrato possibile, di fare una buona rotta e mantenere la barca alla velocità target », dichiara Pedote, pronto a partire domenica 12 giugno alle 17:00 da Les Sables d’Olonne e speranzoso che la nuova iniziativa “1 click – 1 m” organizzata sui social di Prysmian Ocean Racing dal suo title sponsor Prysmian Group, possa raccogliere tutti i “Like”, necessari a permettere alla ONG Electriciens sans frontières di portare a termine uno dei suoi progetti solidali.

Il progetto associato alla Vendée Arctique – Les Sables d’Olonne 2022 mira a fornire acqua e elettricità alla scuola elementare e al centro sanitario del villaggio di Missahomé in Togo.

« L’obiettivo è contribuire allo sviluppo delle infrastrutture locali attraverso l’elettrificazione della scuola elementare principale e la realizzazione di una rete idrica che migliorerà le condizioni igienico-sanitarie della cittadinanza e permetterà uno sviluppo agricolo a beneficio della mensa scolastica”, conclude Giancarlo Pedote, ricordando che per la realizzazione di questo progetto dovranno essere impiegati 3.350 metri di cavi, corrispondenti allo stesso numero di “Like” necessari per concretizzare questa iniziativa.

 

Vendée Arctique 2022 - Prysmian Group - Giancarlo Pedote
© Rivacom

 

LUNEDÌ 13 GIUGNO

 

“In partenza abbiamo avuto condizioni di vento molto leggero, ma ho deciso comunque di partire con la randa issata con una mano di terzaroli, perché sapevo che sarebbe entrato subito del vento. Un’ora dopo lo start il vento ha rinforzato fino a venti nodi: la scelta si è mostrata corretta.

Come previsto la notte abbiamo avuto vento da nord intorno a 28-30 nodi: sono subito entrato in modalità regata e la barca ha risposto bene filando veloce. La barca sta bene e anche lo skipper, anche se stanotte non ho dormito… ma spero di recuperare oggi.

Per oggi ci attende una dorsale con venti leggeri che incroceremo nel pomeriggio. Sarà necessario trovare la buona strategia nella bonaccia per cercare di uscirne il prima possibile.”

Questa mattina alle 7:00, Prysmian Group navigava ad una velocità di 18 nodi circa, al 15° posto della Vendée Arctique 2022. In questo momento della regata le posizioni sono aleatorie perché calcolate sulla rotta ortodromica.

 

MARTEDÌ 14 GIUGNO

 

“Non siamo ancora usciti dalla dorsale anticiclonica, una zona di venti leggeri. Considerando quelle che sono le previsioni a cui mi attengo, credo di essere in una buona posizione, anche se al momento risulto penalizzato nella classifica indicata sulla cartografia ufficiale, determinata dal calcolo della rotta in linea diretta e non dalla strategia legata alle condizioni meteorologiche.

È prematuro tirare delle conclusioni, ma l’idea è di restare più ad ovest perché sarà lì che in teoria ritroveremo il vento. Bisogna attendere ancora qualche ora prima di ripartire. Alcuni hanno già strambato, io aspetto di ritrovare del vento pulito da sud prima di farlo, in modo da riportarmi verso est in maniera progressiva. Ho delle buone sensazioni anche se è solo l’inizio della regata.”

Alle 7:00 di oggi, 14 giugno, Prysmian Group navigava a 10 nodi, al 19° posto della Vendée Arctique 2022.

 

MERCOLEDÌ 15 GIUGNO

 

“Le ultime 48 ore sono passate piuttosto bene, abbiamo navigato bene nel fronte e adesso siamo in una situazione poco chiara. Un’altra dorsale che dal routage sembrava avrei evitato, si è estesa e ci ha bloccato a qualche miglia dalla sua fine.

Secondo le previsioni e le simulazioni avrei dovuto evitarla, ma la zona di bonaccia è più estesa del previsto e ho visto che sta bloccando anche il gruppo di testa posizionato a ovest.

Sono dove volevo essere, e sembra che anche a est ci sarà una grossa dorsale che salvo grandi cambiamenti arriverà a seguire: non esiste una rotta ideale che permetta di evitare tutte le dorsali. È necessario avere pazienza, trovare la giusta traiettoria e cercare di uscirne il prima possibile.

La prima dorsale l’abbiamo attraversata bene e abbiamo navigato veloci nel fronte: siamo in una fase positiva e abbiamo trovato una buona dinamica. Adesso è necessario solo restare calmi e lucidi per passare la dorsale”.

Prysmian Group alle 7:00 di oggi naviga a 4 nodi di velocità, all’11° posto della Vendée Arctique 2022.

 

GIOVEDÌ 16 GIUGNO

 

“La notte è passata bene, finalmente il vento è in aumento da sud-ovest. La regata è ripartita. L’idea è di andare a cercare un flusso verso ovest e poi strambare e tornare in rotta con il vento. Poi ci sarà un lungo bordo fino alla costa dell’Islanda, con molti cambi di vele e una grossa depressione che mi preoccupa e spero resterà a sud della flotta.

Gli altri concorrenti hanno scelto ognuno la propria rotta, con scelte molto diverse tra di loro. Il passaggio del waypoint obbligatorio posto a sud-est dell’Islanda sarà il momento per tirare delle conclusioni.

Abbiamo avuto un’alba bellissima e non fa ancora molto freddo: ci sono circa 15° di temperatura.

I primi giorni ho dormito poco, ma ieri sera ho potuto recuperare quando il vento si è regolarizzato prima dell’inizio della bonaccia e nelle fasi di totale assenza di vento, durante le quali ho riposato per riprendere energie.”

Stamattina alle 7:00, Prysmian Group navigava a 13 nodi in 18° posizione della Vendée Arctique 2022.

 

Cambiamento di percorso della Vendée Arctique 2022: gli skipper non circumnavigheranno l’Islanda

Date le condizioni meteorologiche che si annunciano molto difficili soprattutto a nord-est dell’Islanda, la direzione di regata ha deciso di modificare il percorso per evitare ai navigatori di circumnavigare l’isola.
“Dopo uno studio approfondito della situazione, in accordo con la direzione gara e il nostro esperto meteorologo, abbiamo deciso di modificare il percorso. È nostra scelta e responsabilità. Il dovere principale di ogni organizzatore è quello di garantire la sicurezza dei marinai e come promesso, non faremo correre rischi sproporzionati agli skipper”.
Alain Leboeuf, Président de la SAEM et du Département de la Vendée.
“Sapevamo che questa decisione poteva essere possibile. Ecco perché avevamo individuato un way-point a est dell’Islanda. Da ieri, e soprattutto questa mattina, le condizioni meteorologiche hanno continuato a peggiorare con una depressione molto attiva sull’Islanda nella parte nord-est dell’isola, dove ci saranno venti medi di 40 nodi e probabili raffiche oltre i 50, con mare agitato e trasversale. Non ci sarebbe via d’uscita nella zona e sarebbe troppo difficile e pericoloso navigare in queste condizioni.
Gli skipper attraverseranno il cancello ad est dell’Islanda e si dirigeranno dritti verso il waypoint del Nord Atlantico che abbiamo spostato di 124 miglia a ovest. Il percorso sarà lungo 3.300 miglia. Tornando a sud, i navigatori dovranno affrontare ancora condizioni difficili, ma saranno sottovento e avranno più margine per scegliere un percorso più sicuro.”
Francis Le Goff, Direttore di Gara della Vendée Arctique.

 

VENERDÌ 17 GIUGNO

Stop&Go alla flotta della Vendée Arctique 2022

Dopo aver modificato il percorso di regata, nella notte tra giovedì 16 e venerdì 17 la direzione della Vendée Arctique ha dovuto prendere una decisione ancora più difficile: uno stop&go, sigillato da una modifica delle istruzioni di regata comunicata agli skipper nella notte.
La Vendée Arctique verrà temporaneamente sospesa dopo l’attraversamento di un “passaggio virtuale” situato nel sud-est dell’Islanda. Una volta superate le coordinate indicate alla flotta, gli skipper potranno mettersi al riparo e attendere il passaggio della depressione. I termini di questa attesa e della ripresa della gara, la durata e le condizioni dello stop, il percorso di rientro, sono nella notte tra giovedì e venerdì ancora in definizione.
“Ho piena fiducia nella direzione di regata, che sono sicuro saprà prendere la migliore decisione in considerazione anche delle difficoltà di gestione dell’ormeggio di un’imbarcazione importante come un IMOCA, in configurazione di regata in solitario e in condizioni di fatica” afferma Giancarlo, che resta in attesa di ulteriori istruzioni e si prepara ad ogni eventualità, consapevole dei forti effetti venturi che i venti potrebbero avere nei fiordi.

Le dichiarazioni del meteorologo e del Direttore di regata della Vendée Arctique 2022

La situazione meteo è costantemente monitorata dagli skipper e dal consulente meteorologo della regata, che dichiara: “In un primo tempo, i venti nella parte meridionale della depressione potranno raggiungere i 45-50 nodi. Sabato una corrente di vento da nord-ovest si rafforzerà con raffiche comprese tra 40 e 45 nodi lungo il rilievo, tra l’Islanda e la depressione”.
“Per motivi di fair play ed equità, abbiamo deciso di chiedere agli skipper di mettersi al riparo non appena superato un passaggio virtuale individuato al largo del sud-est dell’Islanda. Registreremo il loro tempo di passaggio. La corsa riprenderà secondo termini che stiamo definendo” ha spiegato Francis Le Goff, direttore di gara.

La dichiarazione del mattino di Giancarlo: 240 miglia al traguardo della Vendée Arctique 2022

“Le ultime 24 ore sono state un po’ complesse perché c’è stato molto vento, mentre adesso navighiamo in una brezza leggera e “dolorosa” di 4 nodi proveniente da sud. Avanziamo lentamente in attesa che il vento giri a ovest e ci spinga verso la linea di passaggio definita dall’organizzazione”.
Alle 7:00 di venerdì 17 giugno, Giancarlo si trovava in 14° posizione e doveva ancora percorrere 280 miglia circa per raggiungere il punto a sud-est dell’Islanda, dopo il quale la regata viene momentaneamente sospesa.
“Credo che la riduzione del percorso sia stata una scelta obbligata, ispirata dalla sicurezza: la meteo è evoluta in maniera rapida verso qualcosa di pericoloso. Sono sicuro che questa scelta sia stata ben ponderata dall’organizzazione. Sicuramente ci saranno persone più contente di altre, persone d’accordo e persone no, ma è necessario comprendere la posizione dell’organizzazione, che deve prendere delle decisioni per il bene dell’insieme della flotta.
Per quanto riguarda la sospensione della regata, do parimenti fiducia all’organizzazione. Non ho fatto un’analisi della meteo nell’ottica di ciascun regatante: resto concentrato sull’obiettivo di tagliare la linea che hanno fissato il più velocemente possibile”.
Il leader della Vendée Arctique, Charlie Dalin ha superato questo primo traguardo virtuale intorno alle 2:30 di questa mattina, mentre Giancarlo vi arriverà in serata, aspettando le istruzioni del Comitato di regata per il seguito. Nel frattempo, Prysmian Group mantiene l’assetto da regata tentando di guadagnare miglia sui suoi diretti concorrenti, Team Groupe APICIL e Team MACSF.
“La buona notizia è che grazie alla massa di aria calda della depressione, le temperature sono molto diverse da quelle che avevo incontrato nell’ultima edizione della Vendée Arctique, nel 2020. In questo momento, ho 15° all’interno della barca e 13° circa all’esterno”.

 

SABATO 18 GIUGNO

 

La Vendée Arctique 2022 si conclude alla porta islandese

 

I fenomeni meteorologici che imperversano nel sud dell’Islanda si sono rivelati più minacciosi del previsto. Per questo motivo l’organizzazione ha deciso di fare del passaggio a sud-est dell’Islanda, il traguardo di questa Vendee Arctique. Mentre Charlie Dalin, Jérémie Beyou e Thomas Ruyant sono riusciti a superare il gate islandese, che in un primo momento doveva essere solo una possibile soluzione, poi è diventato il way- point da contornare nel percorso abbreviato, in seguito la linea da passare quale arrivo della prima metà della regata, è diventato il traguardo di questa edizione della Vendée Arctique.

 

L’attento esame di tutti i possibili sviluppi meteorologici sul campo di regata ha evidenziato la necessità di consentire ai navigatori solitari di mettersi rapidamente al riparo, e evitare situazioni di pericolo.

 

Il commento del Direttore di regata

 

Francis Le Goff, direttore di gara, spiega le scelte della direzione: “La depressione c’è, e alcuni avranno difficoltà a raggiungere il gate dell’Islanda. Ma poiché la situazione non è migliore una volta varcato questo cancello, abbiamo preferito renderlo il traguardo in modo che gli skipper possano subito mettersi in salvo.

 

Nella zona arrivano venti instabili e forti; gli effetti dei venti attraverso i fiordi dove si sono già riparate due barche non facilitano l’accoglienza di ulteriori IMOCA. Chiudere la regata al cancello consentirà a ciascun navigatore di trovare ognuno la soluzione migliore con il supporto permanente della direzione di gara e la competenza del proprio team tecnico. L’obiettivo è che sabato pomeriggio, passato il peggio della depressione, gli skipper possano raggiungere Les Sables d’Olonne, il che non sarà così semplice: non saranno al riparo dai nuovi venti forti, ma potranno gestire la navigazione da bravi marinai.

 

Sapevamo dei rapidi e brutali cambiamenti meteorologici nella zona, ma abbiamo avuto il peggio di ciò che avremmo potuto temere. Sinceramente, ciò che tutti hanno vissuto durante le 1.500 miglia circa della salita verso l’Islanda – la difficoltà di navigazione, la fatica a governare la barca, la resistenza agli elementi forti – rappresenta una preparazione impressionante per un Vendée Globe».

 

Giancarlo, raggiunto poco prima di mezzanotte dalla notizia, ha evitato ogni commento per cercare di guadagnare il più possibile nella classifica che al momento della notizia, lo vede al 12 posto.

 

Arrivo di Prysmian Group alla Vendée Arctique 2022

 

Giancarlo ha attraversato la nuova linea di arrivo alle 5:17 terminando in 12 posizione e con uno strappo alla randa. Alle 23.12 la direzione di regata della Vendée Arctique ha dichiarato agli skipper e ai loro team di terra la decisione di fare del passaggio a sud-est dell’Islanda, il traguardo di questa seconda edizione della Vendée Arctique.

 

“Una regata particolare”

 

“Una regata particolare”, l’ha subito definita Giancarlo in una dichiarazione rilasciata dopo il taglio della linea. “Ho un po’ di difficoltà a realizzare, perché le cose sono evolute in maniera rapida per chi è concentrato in regata e deve fare tattica e strategia a medio e lungo termine.

 

Domenica 12 giugno siamo partiti per affrontare la circumnavigazione dell’Islanda: un percorso affascinante e ambizioso di 3.500 miglia. Giovedì 16 mattina ci è stata comunicata la riduzione del percorso a 3.300 miglia: un’eventualità a cui eravamo pronti, che ci era stata prospettata e ci immaginavamo. Nella notte tra giovedì 16 e venerdì 17, vista l’evoluzione della situazione meteo, la direzione di regata ha dovuto prendere la decisione di sospendere temporaneamente la prova per permettere alla flotta di mettersi al riparo e attendere il passaggio della depressione. Ieri notte la decisione di trasformare il “cancello” a sud-est dell’Islanda in linea di arrivo”.

 

Riparazioni a bordo di Prysmian Group

 

“Ieri nel tardo pomeriggio la randa si è strappata. Nulla di grave, ma ho dovuto navigare con due mani di terzaroli più a lungo di quanto avrei voluto e in una traiettoria non performante: cercavo di avvicinarmi alla costa per trovare una zona con meno vento poter riparare. Non appena l’organizzazione ha dichiarato la fine della regata ho intrapreso una rotta diretta verso il traguardo per cercare di recuperare posizioni”.

“Un pochino bene a bordo di Prysmian Group”.

 

Appena tagliata la linea di arrivo, Giancarlo ha ripiegato verso sud, restando vicino alle coste dell’Islanda per cercare un riparo e trovare una soluzione a tre problemi che si sono presentati a bordo. La direzione di regata continua a assicurare l’assistenza alla flotta anche durante il rientro. La cartografia resterà visibile e aggiornata sul sito ufficiale della Vendée Arctique, e le news continueranno ad essere pubblicate sui canali social di Giancarlo.

 

DOMENICA 19 GIUGNO

 

Il ritorno verso Les Sables d’Olonne

 

​Immagini per riempirsi l’anima di ricordi… e riprendersi dalle difficoltà. Giancarlo cerca la bellezza intorno a lui per ritrovare la forza e risolvere i problemi che ha a bordo, causati da una meteo proibitiva incontrata in regata, nei pressi dell’Islanda. ​

 

LUNEDÌ 20 GIUGNO

 

Giancarlo prosegue la sua discesa verso Les Sables d’Olonne in modalità trasferimento, in un flusso di vento sui 12 nodi da ovest.

 

“La meteorologia è piuttosto definita: in questo momento navigo ad ovest dell’Irlanda in un anticiclone importante, a 1034 hPa, situato all’ovest dello stretto della Manica. La depressione attualmente posizionata sulla Bretagna, che genera un flusso da nord-ovest piuttosto sostenuto, si indebolirà man mano che ci avviciniamo. Proseguirò la rotta principalmente nella dorsale anticiclonica che si posizionerà nei prossimi giorni,” racconta Giancarlo che non dovrebbe trovare condizioni troppo complesse per il rientro nella Vendea, che dista circa 700 miglia.

 

Problemi risolti

 

“La barca avanza bene, anche se sono molto stanco. Durante la regata si è rotto il computer e ho dovuto iniziare a utilizzare il secondo; la pompa che riempie il serbatoio giornaliero del carburante ha smesso di funzionare e ho dovuto cambiare un tubo con le mani nel gasolio per passare il sistema in funzionamento manuale e poter continuare ad avere energia a bordo. Sommando questi problemi a quello alla randa e ad altre piccole cose, ho dovuto fare diverse riparazioni e ora cerco di riposarmi il più possibile. Già nella notte scorsa sono riuscito a riprendere un po’ di energie.”

 

 

 

Guyader Bermudes 1000 Race 2022: il diario

Guyader Bermudes 1000 Race

Sabato 14 maggio alle 17:50, Giancarlo ha tagliato il traguardo della terza edizione della Guyader Bermudes 1000 Race, la prima delle quattro regate valide per l’IMOCA Globe Series 2022, arrivando 8° dopo sei giorni in mare.

 

Sei giorni intensi, segnati da condizioni meteorologiche mutevoli e impegnative e da una lotta particolarmente intensa che si è sviluppata lungo tutto il percorso di 1.200 miglia.

Questo primo round della stagione è stato ricco di lezioni per lo skipper dell’IMOCA Prysmian Group, anche se il format della prova, relativamente breve e fortemente caratterizzato da andatura di bolina, non gli ha permesso di sfruttare appieno le potenzialità della sua imbarcazione.

 

Un vero “tour de force”

 

Riuscire ad essere al via della Guyader Bermudes 1000 Race dopo l’importante cantiere invernale è stato un vero “tour de force” per Giancarlo, impegnato insieme al suo team per ben quattro mesi al rinforzo della struttura della barca e alla sostituzione una sezione di 6 metri di prua con una che presenta un rocker molto importante, una forma meno tesa, studiata per essere più efficiente nei Mari del Sud.

 

Una regata importante, grazie alla quale il navigatore fiorentino cercherà di raggiungere molteplici obiettivi: validare le modifiche apportate alla sua imbarcazione, qualificarsi per la Vendée Arctique – Les Sables d’Olonne e per la Route du Rhum – Destination Guadalupe e accumulare miglia preziose per la selezione al Vendée Globe 2024.

 

Il pensiero di Giancarlo

 

Abbiamo realizzato una vera “operazione commando” per riuscire a rispettare i tempi che ci eravamo prefissati.

Abbiamo vinto la scommessa arrivando pronti al varo di mercoledì 27 aprile e di questo ringrazio tutta la mia squadra per l’incredibile lavoro svolto. Rispettare i tempi non è stato facile e ha richiesto grandi sforzi da parte di tutti, sforzi che mi hanno permesso di essere presente alla partenza della Guyader – Bermudes 1000 Race”.

 

Le modifiche del cantiere invernale

 

L’IMOCA Prysmian è stato infatti sottoposto a importanti modifiche. Oltre a sostituire sei metri della prua con una che presenta meno volume e minore lunghezza di galleggiamento, al fine di migliorare le performance nelle navigazioni in condizioni di mare incrociato tipiche in un giro del mondo, Giancarlo ha deciso di installare un nuovo bompresso, un nuovo punto di mura del J3 e di cambiare il Nomex (fibra sintetica ad alte prestazioni) per anticipare l’installazione dei nuovi foil entro il 2023.

 

Tempo di prove, in assetto da regata

Dopo il varo e il test a 90°, abbiamo fatto due uscite tecniche in mare. Tutto è andato bene. Questa prima prova sarà l’occasione per scoprire nuove sensazioni in navigazione dopo le modifiche e di validare e verificare che tutto funzioni correttamente anche in assetto da regata, quando si schiaccia il piede sull’acceleratore.

Parto concentrato al massimo, anche se il mio obiettivo principale sarà ottenere le qualifiche per la Vendée Arctique – Les Sables d’Olonne e la Route du Rhum – Destination Guadalupe, in programma rispettivamente a giugno e a novembre”, afferma lo skipper di Prysmian Group, leader mondiale nel settore dei cavi e dei sistemi di cavi per l’energia e per le telecomunicazioni, che anche quest’anno riserva parte del suo spazio di comunicazione sulla barca all’opera solidale di Électriciens sans frontières – ONG di solidarietà internazionale che lotta dal 1986 contro le disuguaglianze all’accesso di elettricità e acqua nel mondo.

 

Guyader Bermudes 1000 Race: il percorso e la partenza

 

Partenza prevista da Brest domenica 8 maggio alle 14:00 per la terza edizione di questa prova in solitario che prevede un percorso di 1200 miglia che include un passaggio al Fastnet, situato al largo della punta sud-ovest dell’Irlanda, il passaggio di una coordinata posizionata a nord-ovest di Cap Finisterre (“Waypoint Gallimard”, in onore della casa editrice francese che anche quest’anno ha raccolto testi scritti dai navigatori, tra i quali Pedote) e il ritorno a Brest.

Il senso del percorso verrà determinato il giorno prima della partenza in funzione delle condizioni meteorologiche.

In competizione, 24 IMOCA di cui quello condotto da Giancarlo, sarà l’unico a sfoggiare la bandiera italiana.

 

LUNEDÌ 9 MAGGIO – 1° GIORNO

 

“La prima notte è stata dura, perché il vento cambiava continuamente di direzione. Non ho praticamente dormito. Ho riposato solo venti minuti questa mattina, intorno alle 7:00, ma sono subito tornato sul ponte per cercare di distanziarmi dalla flotta che segue e possibilmente recuperare sulle imbarcazioni che mi precedono, come Voile Banque Populaire, che questa notte non era molto lontana da me”, racconta Giancarlo a bordo di Prysmian Group.

“Ho passato un momento di calma in cui forse avrei dovuto portarmi più a ovest, ma sono soddisfatto di come ho gestito l’approccio, diretto in layline al waypoint Trophée Département Finistère. Il vento rinforzerà gradualmente fino alla punta dell’Irlanda, da sud, sud-ovest.

Mi sto preparando ad affrontare molti cambi di vela per riuscire a posizionarmi bene ed ottenere un buon piazzamento prima di doppiare a sinistra il faro del Fastnet.”

 

Situazione iniziale: Guyader Bermudes 1000 Race

 

Questa terza edizione della Guyader Bermudes 1000 Race ha debuttato con una partenza caratterizzata da venti leggeri e una notte insonne per i navigatori, che hanno dovuto affrontare cambi di vela continui per passare il primo waypoint virtuale Trophée Département Finistère, situato 100 miglia ad ovest di Pointe St. Mathieu e 20 ad ovest di Brest, che i primi della flotta hanno passato poco dopo la mezzanotte.

A 20 ore dalla partenza, la flotta si estende su un campo di regata di ben 105 miglia, la distanza che separa l’attuale leader, Apivia Voile – Charlie Dalin che ha percorso 170 miglia, da SZABI Racing HUN 23, che chiude il gruppo.

Giancarlo naviga alle 10:00 di questa prima mattina di regata, in quinta posizione, ad una velocità di quasi 14 nodi.

 

MARTEDÌ 10 MAGGIO – 2° GIORNO

 

Dopo il passaggio di ieri notte alle 21:00 circa (ora italiana) del Fastnet Rock, Giancarlo a bordo di Prysmian Group sta navigando verso il terzo passaggio obbligato della terza edizione della Guyader Bermudes 1000 Race, il waypoint Gallimard, posizionato a 340 miglia a nord-ovest di Cap Finisterre e dedicato alla casa editrice francese omonima che anche quest’anno ha raccolto dei testi scritti dai navigatori, tra i quali Giancarlo.

Durante la notte il vento si è mantenuto sui 20 nodi e in mattinata è calato, intorno ai 15, sempre da sud-ovest. In queste condizioni i foiler di nuova generazione sono stati avvantaggiati e Prysmian Group si trova alle 9:30 di oggi, 10 maggio, in 9° posizione, a 350 miglia circa dal terzo passaggio.

 

Verso il waypoint Gallimard

 

“Tutto bene a bordo. Sono soddisfatto della mia posizione anche se è evidente che le imbarcazioni con i foil più grandi riescono a raggiungere velocità superiori soprattutto di bolina, come sapevamo. Durante questo cantiere invernale abbiamo portato a termine la metà del lavoro per modificare l’imbarcazione e spero che l’anno prossimo anche noi avremo delle “nuove ali” per poterci battere nella flotta di testa. Abbiamo voglia di poterlo fare.”

 

MERCOLEDÌ 11 MAGGIO – 3° GIORNO

 

Dopo oltre 3 giorni di navigazione, Giancarlo resta estremamente concentrato sullo studio della situazione meteorologica, non semplice: “La seconda parte del percorso sarà molto complessa perché incontreremo una dorsale molto estesa, e quindi venti leggeri. Sarà molto duro, soprattutto per chi resta indietro. Spero solo che la realtà sia meno pessimista delle previsioni.

 

La tattica per la seconda metà della Guyader Bermudes 1000 Race

 

Cercherò di avanzare il più possibile con il flusso che soffia ancora da nord-ovest prima che finisca, per allontanarmi più che posso dalla zona di bonaccia, altrimenti mi ritroverò a “tirare dei bordi” al largo della Spagna… Non è una situazione semplice”.

Nella notte la flotta ha gestito al meglio il passaggio di un fronte con un bordo verso ovest per poi strambare nuovamente verso sud, in direzione del waypoint Gallimard situato a nord-ovest di capo Finisterre, coordinata dopo la quale le imbarcazioni possono puntare verso Brest, il porto di arrivo. Con un vento ruotato a nord-ovest e in calo, la regata potrebbe prolungarsi con arrivi scaglionati anche nel fine settimana.

SZABI Racing HUN 23, CORUM L’Épargne voile e LinkedOut si sono ritirati a causa di problemi tecnici.

Prysmian Group naviga alle 16:00 a 20 miglia circa dal waypoint Gallimard, in settima posizione ad una velocità di 10 nodi circa.

 

GIOVEDÌ 12 MAGGIO – 4° GIORNO

 

“Stanotte abbiamo navigato con la dorsale dietro di noi, caratterizzata da venti molto leggeri, e sono riuscito ad avanzare verso la Spagna con il mio Code Zero. Sono riuscito finalmente a riposare: le ultime notti ho dormito pochissimo per cercare di far andare veloce la barca e a causa di alcuni problemi al pilota automatico che ho completamente risolto.

 

Alla ricerca del vento sulla costa spagnola

 

Verso 12:00 ho issato il J2: il vento è rientrato con circa 13 nodi da nord est. La mia strategia per il prossimo futuro è andare a cercare una rotazione del vento sulla costa a nord della Spagna per posizionare una virata e cominciare a fare una rotta nord. Navigazione complessa perché ci avvicineremo al DST di Finisterre, la zona di passaggio dei cargo, e troveremo vicino alla costa spagnola molti pescatori che non tengono l’AIS accesso, e sono quindi difficili da “vedere”. La Direzione di regata non ci ha riservato un finale rilassante.”

 

La flotta affronta un’ampia zona di bonaccia

 

La risalita verso Brest, che impegna le imbarcazioni della Guyader Bermudes 1000 Race dopo il waypoint Gallimard, si presenta particolarmente difficile a causa di un’ampia zona di bonaccia che si estende per ben 800 miglia.

Mentre Apivia e Charal sono riusciti a passare prima della dorsale dirigendosi direttamente verso Brest, Giancarlo e il resto della flotta hanno dovuto portarsi verso est, lungo la costa spagnola, per evitare il centro di alta pressione.

Queste condizioni sono particolarmente impegnative e costringono i concorrenti a continui cambi di vele per far avanzare le imbarcazioni. Prysmian Group naviga a 12 nodi circa e si trova, alle 12:30, in settima posizione.

 

VENERDÌ 13 MAGGIO – 5° GIORNO

 

“La notte è passata abbastanza tranquillamente a regolare le vele e far correre il più possibile la barca. Abbiamo l’onda contro e quindi devo affinare le regolazioni per l’andatura di bolina, dopo le modifiche della prua. Siamo in una situazione piuttosto spiacevole, il golfo di Guascogna è pieno di pezzi di legno a causa del carico di un cargo che è caduto in mare. In alcuni momenti la barca li colpisce. Sono sempre in allerta e non mi piace che la barca debba subire delle collisioni se pur lievi. Ci siamo spinti a navigare proprio sotto la costa spagnola e ora stiamo risalendo con un vento che è girato più a destra del previsto e dobbiamo attendere ancora per virare.”

Poco o nessun cambiamento rispetto a ieri. La maggior parte della flotta si trova nel sud del Golfo di Guascogna e naviga di bolina con una brezza da nord-est che soffia tra i 10 e i 15 nodi.

Prysmian Group naviga in ottava posizione, a 10 nodi circa di velocità.

 

SABATO 14 MAGGIO – 6° GIORNO

 

“Sto affrontando questo fine regata sempre nel massimo della concentrazione, perchè sono tantissime le variabile da tenere in conto: la quantità di sole e la tipologia di nuvole, che influenzano i venti; cosa succede sopra e sotto l’acqua, e mi riferisco in particolare alle correnti, con le quali dovremo fare i conti soprattutto all’altezza della Punta di Rail, che si trova a Quiberon.

Ci sono molti parametri da tenere in considerazione per cercare una bella traiettoria fino al traguardo.”

Un traguardo previsto a Brest nella serata di oggi.

“Sono abbastanza soddisfatto perchè credo di essere andato nella giusta direzione, seguendo una traiettoria più nord. Adesso sono su un lungo bordo verso Ile de Sain, dove dovrò piazzare una virata verso il porto di arrivo.”

Prysmian Group questa mattina di sabato 14 maggio, naviga in nona posizione ad una velocità di circa 10 nodi.

 

L’arrivo della Guyader Bermudes 1000 Race

 

Giancarlo e Prysmian Group hanno tagliato la linea di arrivo della Guyader Bermudes 1000 Race in ottava posizione oggi sabato 14 maggio alle ore 17:50:56, in 6 giorni 3 ore e 10 minuti. Il Team Prysmian Ocean Racing e tutti gli sponsor si felicitano!

 

Il bilancio di Giancarlo alla seconda partecipazione della Guyader Bermudes 1000 Race

 

Sono piuttosto soddisfatto. Il team ha fatto davvero un ottimo lavoro: la barca era ben preparata nonostante fosse stata rimessa in acqua solo il 27 aprile, a 11 giorni dalla partenza. È bello tagliare il traguardo senza avere una lunga lista di lavori da dover fare. Ho avuto solo qualche problema al pilota che ha causato alcune strambate involontarie piuttosto violente. Sono stati momenti difficili, ma a parte questo tutto ha funzionato bene”, ha detto il navigatore fiorentino che si è tenuto costantemente tra la 5° e l’8° posizione.

Non credo di aver commesso grossi errori in termini di navigazione. Nell’ultimo tratto, tra il way-point Gallimard e la Punta della Bretagna, non è stato facile tenere il passo delle barche a derive. Preferirei aver ottenuto un risultato migliore dell’ottava posizione, soprattutto perché avevo un terzo posto da difendere, ma sono comunque soddisfatto”, ha aggiunto lo skipper di Prysmian Group, salito sul podio nella scorsa edizione del 2019.

 

Il piacere di navigare “a contatto”

 

“Sono contento di ciò che ho potuto convalidare, una serie di punti tecnici prima del resto della stagione. Le condizioni non mi hanno permesso di scoprire tutte le nuove potenzialità della barca, perché le modifiche sono state fatte per migliorare le prestazioni nelle condizioni di un Vendée Globe, ovvero essenzialmente andature portanti e di reaching, mentre negli ultimi giorni abbiamo sostanzialmente navigato di bolina.

Ho comunque visto, in quel poco che ho potuto, che stiamo andando nella giusta direzione, il che è rassicurante “, ha aggiunto Giancarlo, che è stato in grado di misurarsi a stretto contatto con Damien Seguin, Éric Bellion e Conrad Colman nell’ultimo tratto del percorso, tra il way-point Gallimard e la Punta della Bretagna.

 

“Stare gomito a gomito, combattere, è sempre un piacere”

 

“Stare gomito a gomito, combattere, è sempre un piacere. Mi è piaciuto competere così da vicino, mi ha dato una spinta in più sul finale. Un’eccellente maniera di concludere sei giorni davvero intensi “, conclude Giancarlo, unico italiano al via che si prepara il 12 giugno a partecipare alla Vendée Artique – Les Sables d’Olonne. 3.500 miglia di regata, l’equivalente di una traversata oceanica nei mari tempestosi del nord.

Esperienza ideale prima della Route du Rhum – Destination Guadeloupe in programma a novembre, prova per la quale è, adesso, ufficialmente qualificato.

Un cantiere invernale importante

Cantiere invernale 2022: la nuova prua di Prysmian Group per Giancarlo Pedote

Giancarlo con il sostegno del suo main sponsor Prysmian Group ha realizzato un importante cantiere invernale. Sono state apportate delle modifiche strutturali per rendere più performante l’imbarcazione.

 

Dopo il Vendée Globe, Giancarlo aveva riflettuto sulle migliorie da apportare ad un’imbarcazione pur affidabile ma con problemi nell’attraversamento delle onde del mare incrociato, che spesso si incontra durante le regate offshore.

Giancarlo ha seguito per circa un anno gli studi delle modifiche interagendo con lo studio VPLP, padre insieme a quello di Verdier dell’IMOCA ITA 34.

Obiettivo: trovare un nuovo design che, partendo dalla sezione d’origine, permettesse alla prua di allontanare l’acqua al passaggio, evitando un violento ritorno sulla prua e quindi nel pozzetto, che rendeva la navigazione più difficile e la barca più pesante.

 

Il commento di Giancarlo

 

Le immagini erano stupende: cerchi d’acqua attorno alla prua e cascate di oceano nel pozzetto, ma la performance ne risentiva. Assieme al mio main sponsor, Prysmian Group, con l’obiettivo di una nuova partecipazione al Vendée Globe, nel 2024/25, e la volontà di migliorare il risultato ottenuto al primo giro, abbiamo deciso di investire in una serie di modifiche strutturali, di cui questo cantiere appena terminato è solo l’inizio.  

Innanzitutto una nuova prua. Abbiamo scelto di mantenere la stessa sezione orizzontale e creare una prua con molto rocker. Con lo studio VPLP, attraverso degli studi di fluidodinamica computazionale, abbiamo lanciato la simulazione al computer di numerose soluzioni e il risultato ha richiesto un taglio della parte inferiore della prua lungo 6 metri: un terzo della barca. La nuova forma è nettamente diversa dalla precedente: molto più arrotondata, con un rocker molto importante”.

Un cambiamento importante e ben visibile, cambiamento che non è stato l’unico di questo lungo cantiere invernale, tenutosi presso Gepeto Composite, a Lorient, base del progetto sportivo di Giancarlo e Prysmian Group.

 

Modifiche con progetti per il futuro: cantiere invernale 2022

 

Durante questo cantiere, abbiamo effettuato un’altra importante modifica, che è visibile solo nelle immagini di archivio: con l’obiettivo di dotare in un prossimo futuro Prysmian Group di nuovi foil, abbiamo rinforzato lo scafo sostituendo il nomex con della schiuma, un materiale più pesante ma capace di sopportare gli impatti e le pressioni maggiori a cui dovremo far fronte con i nuovi foil.

Abbiamo inoltre cambiato il bompresso, modificato l’attacco del J3 sul ponte e sostituito i winch delle scotte. Tutte queste modifiche serviranno a far sopportare alla struttura dell’imbarcazione il peso dei nuovi foil e quello che deriverà dalle nuove spinte a cui la barca verrà sottoposta”.

 

Quella dei nuovi carichi di peso, è una questione fondamentale per l’affidabilità dell’imbarcazione. Per questo, e per assicurare un continuo controllo di questa variabile, il sartiame di Prysmian Group è stato dotato di vari sensori che permetteranno a Giancarlo di monitorare costantemente la tenuta delle attrezzature nel corso della navigazione.

Ritorno a La Base 2021: il diario

Prysmian Group riparte dalla Martinica con il rally amichevole “Ritorno a La Base”, la prova generale per una nuova regata degli IMOCA Globes Series.

Giancarlo, arrivato da due giorni in Martinica, dove ha concluso la 15ma Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre in sesta posizione con il co-skipper Martin Le Pape, è già pronto a ripartire. Il progetto di un lungo cantiere invernale per apportare ulteriori migliorie alla sua imbarcazione e anche il desiderio di ricongiungersi alla famiglia l’hanno spinto ad accorciare al massimo il tempo di questo rapido pit-stop.

 

A soli due giorni e mezzo dall’arrivo, Prysmian Group è pronto a ripartire per rientrare a Lorient ed è uno dei cinque team ad aver aderito alla nuova iniziativa, “Ritorno a La Base”, organizzata da Lorient Grand Large in collaborazione con la Classe IMOCA.

Una proposta di “rally” tra Martinica e Lorient

Lorient Grand Large è un’associazione che supporta da più di 10 anni i progetti d’altura professionali e amatoriali di molti skipper e ospita eventi nautici locali e internazionali. In occasione di questa Transat Jacques Vabre ha deciso di organizzare per le imbarcazioni IMOCA e in collaborazione con la Classe stessa, il ritorno al porto d’origine che per molti team, come quello di Giancarlo, è La Base di Lorient.

Un ritorno via mare sotto forma di rally che può essere svolto sia in doppio sia in equipaggio e che si trasformerà nel 2023 in un vero e proprio evento biennale del Campionato IMOCA Globe Series: una regata in solitario valida per la qualifica al Vendée Globe 2024.

Le regole del “Ritorno a La Base”

La linea di partenza, situata nel nord dell’isola, è stata aperta il 29 novembre e lo resterà per cinque giorni. Gli equipaggi iscritti, Apicil, Maitre CoQ, Macsf, Corum e Prysmian Group, potranno passarla quando vorranno nell’arco dei cinque giorni stabiliti. Il cronometro sarà avviato al momento del via e fermato al taglio del traguardo, posizionato all’ingresso della baia di Lorient.

Verranno premiati gli equipaggi che avranno compiuto la traversata nel minor tempo: un evento sportivo amichevole per prolungare questa proficua stagione 2021 e mettere le basi per la regata in progetto per il futuro.

Il commento di Karine Fauconnier, coordinatrice di Lorient Grand Large

“Questo percorso presenta vari obiettivi. Quello ecologico: riportare le imbarcazioni in Europa via mare offre un’alternativa più sostenibile rispetto al rientro via cargo; quello tecnologico e sportivo: questa traversata è un’opportunità per far navigare i team, che hanno così un’occasione in più di sviluppare e rendere affidabili le imbarcazioni. Inoltre, la navigazione stessa sarà una grande sfida, in quanto gli equipaggi dovranno trovare la rotta migliore per raggiungere il sottovento a nord dell’Anticiclone delle Azzorre e riavvicinarsi all’Europa.” spiega Karine Fauconnier, grande navigatrice francese e coordinatrice dell’associazione Lorient Grand Large.

L’equipaggio a bordo di Prysmian Group per il “Ritorno a La Base”

Giancarlo percorrerà le 3450 miglia nautiche teoriche che separano la Martinica da Lorient con un equipaggio composto da Alessio Cannoni, comandante di Maxi Yacht a vela e regatante dal 1998, anno in cui ha conosciuto Giancarlo quando entrambi erano istruttori presso differenti scuole di vela a Punta Ala, e Francesco Sena. Apneista professionista e velista appassionato, creatore di contenuti per il suo canale YouTube dove divulga la sua passione per il mare, Francesco ha incontrato Giancarlo in Bretagna proprio durante un reportage che ha fatto su di lui.


GIOVEDÌ 2 DICEMBRE – 2° GIORNO

Analisi meteorologica e strategica

“Stiamo navigando nell’Aliseo. Abbiamo passato il 22°N e speriamo di raggiungere temperature un po’ più basse.
Nei prossimi giorni usciremo dal flusso dell’aliseo e agganceremo il vento da sud-est che è associato a un flusso depressionario posizionato molto sopra di noi.
Con questo flusso continueremo a procedere verso nord-est, per portarci a una latitudine dove sarà possibile agganciare alcuni flussi depressionari prima, e un grosso anticiclone in seguito, anticiclone che proviene da Terranova e che andrà ad instaurarsi all’altezza delle Azzorre.
Quest’anticiclone ci porterà del vento da nord con cui potremo avanzare al reaching e oltrepassare le Azzorre,” racconta Giancarlo.
Prysmian Group è al momento ancora l’unica imbarcazione partita per il rally “Ritorno a La Base”, una competizione amichevole tra alcuni equipaggi che hanno partecipato alla Transat Jacques Vabre e che rientrano in Bretagna via mare.
La formula del rally prevede una linea di partenza aperta dal 30 novembre al 3 dicembre. Il cronometro viene avviato per ciascun equipaggio partecipante al momento del via e fermato al taglio del traguardo, all’ingresso della baia di Lorient. Chi impiegherà meno tempo, vincerà.
Pysmian Group ha tagliato la linea di partenza posizionata nel nord della Martinica alle 22:17 UT del 30 dicembre. Tra oggi pomeriggio e domani mattina dovrebbero partire anche gli altri tre partecipanti: Corum, Apicil e Macsf.
“Ritorno alla base” è organizzato da Lorient Grand Large e la Classe IMOCA, e nel 2023 diventerà una vera regata del calendario IMOCA Globe Series.

VENERDÌ 3 DICEMBRE – 3° GIORNO

Impressioni a bordo

“Buone notizie a bordo di Prysmian Group. Il vento ha girato da sud-est, ora proviene da 140° e ci permette di tenere una rotta di 50°-55°. Soffia intorno ai 16-18 nodi e da molte ore navighiamo ad una velocità di circa 16 nodi in un’andatura più poggiata. La barca scivola veloce,” commenta Alessio.
“Stiamo volando sul foil, è molto emozionante. Guadagnando qualche grado verso est, riusciamo a tenere la prua diretta verso casa,” racconta Francesco Sena.
Prysmian Group ha percorso circa 750 miglia delle 3460 (su rotta diretta e teorica) che gli servono per arrivare a Lorient e concludere il rally “Ritorno alla Base”.
Oggi, 3 dicembre, altri due IMOCA hanno tagliato la linea del via facendo scattare il loro cronometro: Team CORUM L’Épargne voile alle 10:00 UTC (ora di Greenwich) e Team Voile MACSF alle 10:40 UTC.
Ieri si è iscritto anche il Team di Manuel Cousin IMOCA Groupe Sétin che ha chiesto una proroga per partire domani, sabato 4 dicembre.
Chi di loro impiegherà meno tempo a concludere il percorso, vincerà.

SABATO 4 DICEMBRE – 4° GIORNO

Due giorni dopo la partenza di Prysmian Group primo IMOCA a tagliare la linea di partenza del rally amichevole “Retour à La Base ” organizzato da Lorient Grand Large e la Classe IMOCA ieri sono partiti anche CORUM L’Epargne (con Nicolas Troussel et 3 equipier), MACSF (con Isabelle Joschke e due equipier) e Apicil (con equipe tecnica).
Oggi partirà anche Groupe SETIN, con Manuel Cousin e la sue equipe. Questo Imoca sarà l’ultimo a partire, completando la flotta di 5 barche partecipanti a questa competizione crono.
Alle ore 11:00 di questa mattina, Prysmian Group navigava a oltre 18 nodi, e doveva ancora percorrere poco più di 2200 miglia per raggiungere il porto de La Base, arrivo del crono.

DOMENICA 5 DICEMBRE – 5° GIORNO

Meteorologia da monitorare

“Situazione non semplice per questo Ritorno a La Base, stiamo navigando in una depressione, che ha il suo centro a Terranova, sopra di noi. Incontreremo poi un grande anticiclone che ci spingerà verso la Guascogna con un vento molto forte, per cui saremo obbligati a rallentare e cercare il buon punto di passaggio che non sarà molto grande a causa di un altro flusso depressionario che entrerà.

Il rientro si annuncia sportivo. Speriamo che le previsioni cambino un po’.”


LUNEDÌ 6 DICEMBRE – 6° GIORNO

“Strategia per i prossimi giorni: abbiamo lasciato il flusso da sud che ci stava spingendo e, su un vento a circa 200°, alle 10:00 orario italiano di questa mattina abbiamo strambato. Ora dobbiamo attraversare un piccolo fronte e poi agganciarsi all’aria di un anticiclone che è posizionato a nord. Con questo anticiclone che si rinforzerà in termini di intensità del flusso d’aria, con un vento che dovrebbe ruotare leggermente a sinistra, entreremo nel golfo di Biscaglia.

In base alla violenza di questo anticiclone decideremo la nostra velocità. Se sarà molto violento cercheremo di rallentare per non prendere troppo vento. Se le condizioni saranno normali da un punto di vista di intensità del vento, manterremo la nostra velocità per entrare dritti nel golfo di Biscaglia.”

Prysmian Group ha percorso circa 1520 miglia delle 3460 (su rotta diretta e teorica). Team Corum L’Epargne e Team Macsf partiti quattro giorni dopo il team Prysmian Ocean Racing stanno facendo una rotta molto più a nord a causa delle condizioni meteorologiche che stanno incontrando. Il Team Apicil e Team Groupe SETIN, partiti per ultimi, stanno beneficiando ancora dell’Aliseo da nord est.


MARTEDÌ 7 DICEMBRE – 7° GIORNO

In queste ultime ore, Giancarlo ha intensificato lo studio della meteorologia e della rotta migliore. Ogni due ore guarda l’aggiornamento di circa tre modelli meteo secondo i quali, nei prossimi giorni, incontreranno venti di 40 nodi, con raffiche di 50.

“Abbiamo passato un doppio fronte freddo, manovrando in tempo con il cambio del vento. Con questo flusso da 300°, agganceremo un nuovo anticiclone che è associato alla depressione ad ovest dell’Irlanda. Sarà quest’ultima che ci spingerà in Guascogna come dei proiettili.

La temperatura è scesa di quasi 10 gradi. Manca poco più di un giorno all’impatto con la depressione e ci prepariamo alla battaglia: tutte le cime filate bene e messe in chiaro in pozzetto, i pesi sotto coperta ben distribuiti, le vele di rispetto ben fissate e pronte da terzarolare.

Se davvero incontreremo un vento teso come previsto, ammaineremo tutte le vele di prua e navigheremo solo con la randa terzarolata. Perderemo in velocità, ma è il modo più sicuro per mantenere la barca in buono stato e l’equipaggio non troppo stressato,” conclude Giancarlo.

Prysmian Group naviga a 1280 miglia lineari e teoriche dall’arrivo a Lorient.

Dal Diario di Francesco Sena – Ritorno a La Base

Il muro di nuvole nere è vicinissimo, Giancarlo Pedote è pronto in dormiveglia, con il telecomando del pilota automatico legato sopra la sua brandina. Anche mentre dorme, in base ai rumori riesce a sentire il vento che cambia, le raffiche che arrivano, e poggia o orza anche nel sonno.

Siamo nel fronte, la temperatura scende ancora, l’onda si alza, è circa 3 metri e avanza placida, con un periodo lungo. Non come quelle del mediterraneo che subito si infrangono, e che a volte si incrociano…quindi sullo scafo non si sente tantissimo. Ma se guardo a poppa vedo dei muri di acqua alzarsi e poi ritorna l’orizzonte per qualche attimo.

Arriva la pioggia, ormai il cielo non si vede più, siamo circondati da nuvole nere.

“Togliamo subito la vela J0 e andiamo solo con la randa”.

Il tempo di dirlo che già tutti e tre siamo in posizione. Giancarlo e Alessio a prua a togliere la mura e preparare il sacco della vela, e io in pozzetto, sul winch pronto a mollare drizza piano piano. La pioggia sempre più forte, che toglie visibilità ovunque. Arriva qualche bel rafficone che prendiamo lascando randa.

Salta anche un delfino un paio di volte di fianco al foil di sopra vento, poi subito sparisce. Giancarlo è concentratissimo.

Un Imoca ha decine di regolazioni sofisticate e specifiche che una normale barca non ha, e lui sta attento a tutto.

“Se si sbaglia qualcosa qui, si rischia di disalberare”.

Vediamo un piccolo spiraglio di sereno a nord-ovest, poggiamo 40 gradi. Ora l’obiettivo è uscire da questo fronte.

Dopo una mezz’ora siamo fuori, di nuovo sotto un cielo sereno e un mare decisamente più calmo. La nostra rotta di nuovo quella di casa. A est vediamo un altro fronte in lontananza, questo riusciamo ad evitarlo passandoci larghi.

“Dobbiamo rallentare un po’, perché a nord est c’è un violento anticiclone e subito dopo un altro ancora più violento. Dobbiamo sfruttare una piccola finestra nel mezzo, se siamo fortunati ce la caviamo con 40 nodi”.

Mentre parla Giancarlo guarda la volante in testa d’albero. “Ok tutte le regolazioni sono precise”.

“Questo è un mestiere difficile”, mi spiega Giancarlo, “perché a fine giornata quando sei stanco, non puoi mettere i piedi sotto la tavola e poi farti una bella dormita. Qui siamo in oceano, d’inverno e tra qualche ora dobbiamo stare pronti alla battaglia con gli anticicloni. Dobbiamo restare concentrati, ascoltare la barca e mai abbassare la guardia.”

Stiamo sfiorando Le Azzorre, ora ce le abbiamo 60 miglia a sud, è di nuovo il momento di accelerare e infilarci nella finestra dei due anticicloni.

“Stiamo agganciando le prime raffiche dell’anticiclone. Con il fronte di ieri abbiamo giocato. Ora non dobbiamo sbagliare niente.”

La randa è già terzarolata con 2 mani. Le vele di prua ammainate. Il pozzetto tutto in chiaro. L’albero inizia a vibrare e fischiare dal vento che c’è.


MERCOLEDÌ 8 DICEMBRE – 8° GIORNO

“Ieri sera Giancarlo, riguardando i modelli meteorologici, ha riscontrato un rapido cambiamento dei sistemi. Il flusso d’aria da NW, il vento forte, generato da una bassa pressione, in cui stiamo cercando di non infilarci, sfugge più velocemente e l’anticiclone, dietro di noi, avanza più rapidamente di quello che sembrava dalle precedenti previsioni.

Quindi abbiamo rischiato di essere inghiottiti dall’anticiclone, con i suoi venti leggeri e variabili. Durante la notte abbiamo fatto vari cambi di vele per ricominciare a correre e riposizionarci meglio sul flusso d’aria che ci precede, per non farsi inglobare dall’anticiclone dietro. Abbiamo corso tutta la notte,” ha raccontato stamattina Alessio Cannoni, co-skipper a bordo di Prysmian Group.

Il bilancio di Karine Fauconnier navigatrice e direttrice di Lorient Grand Large

Karine Fauconnier, referente nautico del rally e direttrice di Lorient Grand Large, fa il punto sulle diverse traversate delle imbarcazioni in corsa al “Ritorno a La Base” e sulle condizioni incontrate.

“Abbiamo cinque IMOCA Class iscritti al crono rally tra la Martinica e Lorient.

Prysmian Group, partito il 30 novembre, ha colto la finestra meteorologica migliore. Ha goduto finora di ottime condizioni grazie all’anticiclone delle Azzorre, ben posizionato, che gli ha permesso di fare un percorso veloce e in rotta quasi diretta. Ormai passato l’arcipelago delle Azzorre, lo skipper Giancarlo Pedote deve ora negoziare l’arrivo nella penisola iberica e nel Golfo di Biscaglia che sarà spazzato da una tempesta autunnale. L’obiettivo è rallentare leggermente per far passare il maltempo e mantenere la barca in buone condizioni fino a Lorient. Da seguire!

Corum e MACSF, partiti due giorni dopo, il 2 dicembre, non hanno avuto la possibilità di navigare in rotta diretta, di bolina ma hanno dovuto fare un “grand tour” per trovare andature con vento portante che hanno raggiunto ieri ad una latitudine molto settentrionale. Riusciranno a recuperare il tempo perduto su Prysmian?

Apicil e Groupe Sétin, salpati il 4 dicembre, si stanno dirigendo a nord, di bolina, per intercettare il flusso da sud ovest a nord dell’anticiclone che permetterà agli equipaggi di fare velocità più elevate.

Le barche inizieranno ad arrivare a La Base da venerdì e gli arrivi saranno scaglionati per più di una settimana. Solo quando l’ultima imbarcazione taglierà il traguardo sapremo quale dei cinque IMOCA ha realizzato il miglior tempo e vincerà il rally.”


GIOVEDÌ 9 DICEMBRE – 9° GIORNO

“Mancano poco più di 500 miglia all’arrivo a Lorient. Abbiamo un vento da 272° sui 30 nodi con raffiche fino a 40. Il mare è formato, con circa 4m d’onda, che presto diventeranno 5m. Surferemo queste dolci onde oceaniche fino a che stanotte incontreremo un fronte con un salto del vento che passerà da 270° a 315°. Questo cambiamento ci permetterà di mettere la prua su Lorient.

In questo momento abbiamo passato la latitudine del nord della Spagna e ci avviciniamo lentamente al meridiano 9° ovest che corrisponde a quello delle coste spagnole.”

Il team Prysmian Group, impegnato nel rally amichevole “Ritorno a La Base”, deve affrontare ancora condizioni complesse all’entrata del Golfo di Biscaglia ma a terra si fa già il countdown per l’arrivo, che è stimato per domani venerdì 10 dicembre nella nottata.


VENERDÌ 10 DICEMBRE – 10° GIORNO

“Stiamo navigando nella coda del fronte che è piuttosto attiva. Stanotte durante il fronte abbiamo avuto 5-6 metri di onda e raffiche a quasi 40 nodi. Adesso le condizioni si stanno un po’ calmando. Siamo strategicamente esattamente dove volevamo essere e questo mi conforta molto.

Adesso ci godiamo le ultime miglia verso la piattaforma continentale prima di tutto e poi verso il nostro porto di arrivo di Lorient.”

Prysmian Group naviga a 170 miglia circa da Lorient.


IL RISULTATO, I COMMENTI

Con l’ultimo IMOCA arrivato a Lorient La Base la sera di sabato 18 dicembre, si è chiuso “Retour à La Base”, il rally amichevole tra Martinica e Lorient proposto da Lorient Grand Large e la Classe IMOCA.

Il miglior tempo è stato realizzato da Prysmian Group, che ha impiegato 9 giorni 23 ore e 46 minuti a percorrere le 3450 miglia nautiche teoriche che separano la Martinica dalla Bretagna, dopo uno stop over a Fort de France di soli due giorni e mezzo dall’arrivo della Transat Jacques Vabre, terminata in sesta posizione.

Abbiamo attraversato l’Oceano Atlantico contro l’aliseo, nella rotta meno propizia, in meno di 10 giorni. Un’esperienza intensa con tanti momenti non semplici. Non ho mai preso alcun rischio, avrei potuto metterci un giorno di meno, ma all’altezza delle Azzorre ho deciso di chiudere la vela di prua per navigare a 5 nodi per dodici ore, in modo da permettere il passaggio della coda del fronte, che era molto attiva e piuttosto violenta.” ha dichiarato Giancarlo Pedote all’arrivo, il 10 dicembre scorso.

Abbiamo sempre navigato in un vento che reputavo assolutamente idoneo, per quelle che erano le condizioni di navigazione. Volevo andare veloce per iniziare il cantiere invernale, ma non avevo un equipaggio sperimentato nella classe lmoca. L’idea di restare sotto i dieci giorni di navigazione è stata la musa tentatrice, e a 200 miglia dall’arrivo ho deciso di aumentare tela svolgendo il piccolo gennaker, la vela per andature portanti a vento forte, nonostante ci fossero 5 metri di onda e quasi 30 nodi di vento. La barca sembrava in discesa libera sugli sci: abbiamo fatto planate a 27/28 nodi su quest’onda lunga di 5/6 metri, e ho chiesto al mio equipaggio di restare all’interno del pozzetto per non vedere…

Questo rally amichevole, che nel 2023 diventerà una regata in solitario valida per la qualifica per il Vendée Globe 2024/25, conclude un anno pieno di soddisfazioni con l’ottavo posto al Vendée Globe e alla Rolex Fastnet Race e un sesto posto alla Transat Jacques Vabre.

Martedì 14 dicembre Prysmian Group è stata messa a terra ed è entrata in cantiere, dove subirà importanti modifiche alla prua.

“Retour à La Base”
La linea di partenza, situata nel nord dell’isola, è stata aperta per 5 giorni, il 29 novembre. Gli equipaggi iscritti, Apicil, Groupe Setin, Macsf, Corum L’Epargne e Prysmian Group, sono partiti nell’arco di questi cinque giorni attivando ciascuno il proprio cronometro, fermato al taglio del traguardo posizionato all’ingresso della baia di Lorient.

I tempi del “Retour à La Base”

Prysmian Group
Partenza martedì 30 novembre alle 22h 17min TU.
Arrivo venerdì 10 dicembre alle 22h 07min TU
Tempo di percorrenza: 9 giorni 23 ore e 43 minuti

CORUM L’Epargne 
Partenza giovedì 2 dicembre alle 16h 37min TU.
Arrivo lunedì 13 dicembre alle 05h 26min TU
Tempo di percorrenza: 10 giorni 12 ore e 49 minuti

MACSF
Partenza giovedì 2 dicembre alle 21h 28min TU.
Arrivo lunedì 13 dicembre alle 12h 50min TU
Tempo di percorrenza: 10 giorni 14 ore e 22 minuti

Groupe SETIN 
Partenza sabato 4 dicembre alle 16h 47min TU.
Arrivo sabato 18 dicembre alle 16h 03min TU
Tempo di percorrenza: 13 giorni 13 ore e 16 minuti

APICIL Group
Partenza sabato 4 dicembre alle 00h 35min TU.
Arrivo sabato 18 dicembre alle 20h 40min TU
Tempo di percorrenza: 14 giorni 20 ore e 5 minuti

 

Transat Jacques Vabre 2021: il diario

Nata nel 1993, la Transat Jacques Vabre è diventata la più lunga traversata atlantica in doppio che si articola sull’antica “rotta del caffè”. Arrivata quest’anno alla sua 15ma edizione, presenta un nuovo nome ed un nuovo percorso.

 

Nel 2021, la regata cambia il nome in Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre. Infatti, i membri fondatori della regata, la città di Le Havre e il gruppo JDE, vengono affiancati nell’organizzazione dell’evento dalla regione Normandia.

Il punto di partenza, ormai storico, rimane lo stesso: il bacino Paul Vatine a Le Havre, dedicato all’omonimo navigatore havrais che vinse la prima edizione in monoscafo e perse la vita, sparendo in mare, alla sua quarta partecipazione corsa a bordo di un trimarano nel 1999.

L’arrivo viene spostato, per la prima volta nella storia della regata, dal Brasile alle Antille, in Martinica a Fort-de-France.

Un’altra novità di questa edizione 2021 sono le rotte diversificate a seconda della classe dell’imbarcazione partecipante. L’obiettivo dichiarato dal Comitato di regata è che “lo sforzo sportivo sia lo stesso per tutti, perché spesso nelle regate transatlantiche le barche più piccole passano più tempo in mare”.

Quattro sono le classi ammesse alla Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre: IMOCA (22 imbarcazioni in gara), Class40 (45), Ocean Fifty (ex Multi50 – 7) e Ultime (5).

Per i Class40, 4.600 miglia (8.500 km), con passaggio obbligato ad est delle isole dell’arcipelago di Capo Verde.

Per gli Imoca e gli Ocean Fifty, 5.800 miglia (10.700 km) con una rotta che scenderà fino all’arcipelago brasiliano di Fernando de Noronha.

Gli Ultime percorreranno 7.500 miglia (13.900 km) con una rotta che aggira l’arcipelago brasiliano Trindade e Martim Vaz.

 

I percorsi della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre 2021

 

Giancarlo e Martin, il duo a bordo di Prysmian Group

Giancarlo è alla sua quarta partecipazione alla Transat Jacques Vabre, di cui ha vinto l’edizione 2015 a bordo di un Multi50 con Erwan Le Roux. Quest’anno regata per la seconda volta a bordo dell’IMOCA Prysmian Group e ha scelto come co-skipper il figarista Martin Le Pape, classe 1988.

La traversata atlantica in doppio sarà valida anche per le eventuali selezioni al Vendée Globe 2024, che si terranno nel caso in cui dovessero esserci più iscritti che posti disponibili. Per questo motivo l’obiettivo principale di Giancarlo sarà quello di completare la regata al meglio, utilizzando tutte le armi a sua disposizione. Prima fra tutte l’affidabilità di un’imbarcazione varata nel 2015, che soffre di un gap tecnologico rispetto alle imbarcazioni più recenti.

Quest’anno abbiamo fatto solo dei lavori di manutenzione ordinaria, a parte aumentare il rake dell’albero, e abbiamo lavorato sull’ergonomia, per cercare di aumentare il comfort degli skipper, che è un elemento che influisce a suo modo nella performance.

Al rientro in Francia, previsto per metà dicembre, Prysmian Group affronterà un cantiere invernale, durante il quale sono in progetto importanti modifiche strutturali.

 

Una traversata a scopo scientifico

Durante la Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre, Giancarlo e Martin si impegneranno anche in un progetto lanciato da Météo France a favore della sicurezza in mare e della climatologia. Il Team Prysmian Group, è uno dei sette che hanno aderito al piano di dispiegamento di boe meteorologiche realizzato grazie alla collaborazione con la Classe Imoca, OceanOPS e COI-Unesco.

Il progetto E-Surfmar

Una delle boe del progetto Météo France.

Il progetto, nell’ambito del programma europeo è E-Surfmar e prevede di mantenere operative 150 boe meteo tra il Nord Atlantico e l’Artico. Questo permetterà di migliorare la qualità delle previsioni meteorologiche grazie ad un aumento delle osservazioni della superficie marina, che forniscono i dati sulla pressione atmosferica i quali non possono essere rilevati dal segmento spaziale.

Queste boe, che pesano ben 22 chilogrammi, verranno imbarcate a bordo dei sette IMOCA che partecipano al progetto e verranno rilasciate nell’Oceano Atlantico tra il 10° Nord e il 16° Nord di latitudine secondo una procedura accuratamente concordata con gli scienziati e i rappresentanti del progetto.

 

 

Una traversata a scopo solidale

In occasione della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre, Prysmian Group – storico sponsor di Giancarlo, e Electriciens sans fontiéres – la ONG che Prysmian Group ospita a bordo, hanno deciso di lanciare una nuova campagna “1 click = 1 metro”, che in passato ha permesso la realizzazione di importanti progetti di accesso all’elettricità in Senegal, Togo e Madagascar.

Come nelle precedenti edizioni, ad ogni click (like, condivisioni e commenti) sui post pubblicati sui profili Facebook e Instagram di Prysmian Ocean Racing, Prysmian Group donerà a Electriciens sans frontières, 1 metro di cavo per portare l’energia nei paesi in via di sviluppo. Fulcro dell’azione di Electriciens sans frontières è infatti la lotta contro le disuguaglianze nell’accesso all’elettricità e all’acqua nel mondo.

Il progetto sostenuto in questa occasione è quello di fornire materiale didattico agli studenti del Centro di formazione di Birkelane in Senegal; i giovani potranno così ottenere un certificato di installatore di pannelli solari fotovoltaici e sviluppare l’economia del loro Paese in maniera sostenibile.

 

DOMENICA 7 NOVEMBRE 2021

“Partire, senza troppe domande”

Alle 13:27 di domenica 7 novembre ha preso il via la 15° edizione della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre. I 22 duo della categoria IMOCA (imbarcazione da 60 piedi), tra i quali quello di Prysmian Group partiranno per 5.800 miglia verso la Martinica, attraverso l’arcipelago brasiliano di Fernando de Noronha. Giancarlo Pedote e Martin Le Pape hanno lasciato ieri sera l’ultima dichiarazione prima della partenza, entusiasti e determinati. Anche un po’ filosofi.

“Il momento del via si sta avvicinando. Mancano solo poche ore e mi godo ogni momento che passa. Approfitto di tutto. Quando ti schieri per la quarta volta al via di una Transat Jacques Vabre, con in più un Vendée Globe alle spalle, ti dà una certa fiducia, in te stesso ma anche nella barca”, spiega Giancarlo che, grazie alla sua esperienza, ora assapora le cose in modo diverso, con molta meno ansia e apprensione. “Dopo aver fatto un giro del mondo, sei più preparato ad affrontare l’ignoto e il campo di gioco si ridefinisce: oggi la mia zona di comfort è più estesa, anche se attraversare l’Atlantico resta un esercizio non banale”, racconta l’italiano che non sottovaluta ciò che lo attende, ma lo mette in prospettiva. “Osservo una diminuzione del livello di stress, il che è positivo perché lo stress consuma energia. Ovviamente un certo livello di stress è necessario per le prestazioni, ma è fondamentale incanalarlo con attenzione, per non lasciarsi divorare”, spiega lo skipper di Prysmian Group.
Momenti preziosi incisi nella memoria
Anche se è pronto a battaglia, il fiorentino resta, come al solito, concentrato sul momento presente. “Fino alle 13:27 continuerò a concentrarmi sulla preparazione e ad assaporare gli ultimi momenti con i miei cari, mia moglie e i miei figli. Sono momenti preziosi che inciderò nella mia testa e che mi piacerebbe ricordare una volta in mare. Poi sarà modalità regata”, ha concluso Giancarlo, che si prepara a circa 18 giorni di competizione.
Una regata che dovrebbe partire in condizioni abbastanza “toniche” a causa di un flusso da nord-ovest di 15-20 nodi che permetterà alla flotta di lasciare la Manica abbastanza velocemente con una sola virata. Le cose dovrebbero complicarsi a Pointe Bretagne, con le prime scelte strategiche da fare. “La prima settimana sarà tutta all’attacco. Sarà importante entrare subito in gara. Senza farsi troppe domande.”


LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2021

Un inizio difficile

Partiti ieri alle 13:27, i 79 duo iscritti alla 15° edizione della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre hanno iniziato la regata a tutta velocità con un flusso da nord-ovest di una ventina di nodi su un mare mosso. Poi, lo stop.

“Dopo il passagio delle Isole del Canale, ieri sera, abbiamo iniziato ad avere poco vento. Un pessimo timing, visto che dobbiamo girare la punta della Bretagna”, ha dichiarato questa mattina Martin Le Pape, in uno scenario di completa mancanza di vento, quando si trovavano a 47 miglia dai primi, al largo dell’arcipelago delle Sette Isole al largo della costa di Granito Rosa, nel dipartimento delle Côtes-d’Armor, in Bretagna.
“La partenza di questa Transat Jacques Vabre non è andata molto bene. Ci siamo subito trovati sottovento rispetto alle barche che sono partite più a nord. La parte più difficile è stata ieri sera, al largo dell’isola di Guernsey, dove abbiamo sofferto per una situazione meteo infernale: siamo rimasti completametne bloccati in una zona con 2-3 nodi di vento e vedevamo quelli davanti che filavano a 8 nodi, quelli dietro che filavano a 8 nodi e noi che andavamo a 3 nodi. Eravamo a mezzo miglio dalle barche davanti e questo mezzo miglio si è trasfromato in 5 miglia. Non è stato bello vedere gli altri navigare in un vento che noi non avevamo, ma stiamo cercando di mantenere la calma e restare concentrati per riagganciare il gruppo di barche che è qua leggermente più a sud rispetto a noi”, ha precisato Giancarlo consapevole che i giochi sono appena cominciati e tante scelte strategiche dovranno essere prese. E avranno le loro conseguenze.

Buone notizie

“La buona notizia è che i file meteo mostrano previsioni simili tra loro per le prossime ore. Le opzioni stanno diventando più chiare: andare a cercare un flusso nord-est dietro la dorsale nel Golfo di Biscaglia per raggiungere Capo Finisterre. Questo ci permetterà di prendere un’andatura di poppa, che speriamo ci accompagnerà fino alle Canarie”, ha concluso il co-skipper di Prysmian Group.

 


MARTEDÌ 9 NOVEMBRE 2021

Una dorsale da passare

“Siamo entrati in una buona routine, si è instaurato subito un buon ritmo dei turni. Non dormiamo molto, ma bene. Siamo complementari in navigazione e dobbiamo continuare così. Il poco vento ci ha comunque regalato l’incontro con i delfini che contribuisce sempre a sollevare il morale”, commenta Giancarlo, motivato a superare questa prima fase impegnativa.

La flotta della Transat Jacques Vabre si gioca il tutto e per tutto per uscire da una situazione stressante: i concorrenti in gara si trovano bloccati in una dorsale anticiclonica che si estende da Madeira a Dunkerque. Inoltre, il passaggio della piattaforma continentale, sinonimo di perturbazione delle condizioni meteo marine, complica la situazione. Tutte le imbarcazioni sembrano puntare a sud, annunciando ancora qualche giorno di battaglia nel Golfo di Biscaglia. L’obiettivo: agganciare il vento da est mentre ci si dirige a sud per sfuggire da questa zona. Quale equipaggio arriverà per primo? Questa è la domanda del giorno…

 

 

A bordo di Prysmian Group, Giancarlo e Martin stanno affrontando bene questi primi giorni di regata, in cui i concorrenti devono prendere il ritmo di sonno e veglia ed abituare il fisico, in generale, ai ritmi della vita in mare.

“Secondo giorno in regata con ritmi da Figaro. Per me è stato quasi un remake della Solitaire de Figaro con poco vento e molta corrente; quindi, delle condizioni complesse da cui stiamo uscendo bene. Siamo contenti di aver superato la punta della Bretagna, questo primo step. Ora ci apprestiamo a passare una dorsale, abbiamo vento da nord-est e stiamo andando a cercare il vento da est. Il nostro obiettivo è trovare un buon passaggio in questa dorsale per non rallentare troppo a lungo”, ha aggiunto Martin.

 


MERCOLEDÌ 10 NOVEMBRE 2021

Si riparte: la regata è tutta da giocare

Una bellissima alba accoglie il duo a bordo di Prysmian Group nel golfo di Biscaglia. La flotta degli IMOCA Class è “sparpagliata” in 245 miglia di mare. I leader che sono riusciti ad uscire per primi dalla dorsale stanno avanzando verso sud, ma gli inseguitori hanno ancora la possibilità di raggiungerli. La strada è lunga e la regata è ancora tutta da giocare.
Questa mattina Giancarlo e Martin navigano finalmente ad una velocità di venti nodi, a poche miglia da Fortinet – Best Western e 11th Hours Racing Team Alaka’I.
“Abbiamo agganciato il vento da est un po’ prima del previsto e in serata raggiungeremo Capo Finisterre con venti sempre più forti. In questo momento la barca scivola ad un’ottima velocità su un mare piatto e riusciamo anche a riposarci”.

L’opinione del meteorologo

Il meteorologo e router Christian Dumard ha commentato le condizioni meteorologiche di questo inizio della 15ma edizione della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre in un autunno molto mite, soleggiato e senza vento.
“La situazione che stanno vivendo i concorrenti non è molto comune. Statisticamente, poche regate che partono a novembre hanno registrato venti deboli, anzi di solito si affrontano subito condizioni molto più vigorose, con uno o più fronti di passaggio e una rapida discesa nel Golfo di Biscaglia e lungo la costa portoghese. È vero però, che nel mese di novembre si possono a volte registrare temperature ancora miti, accompagnate da sole e poco vento, come stiamo vivendo in questo momento.”
Alle ore 10, Prysmian Group si trovava in lotta per l’ottava posizione, a 520.52 miglia dal primo (Apivia). Ancora 5280.5 miglia (9779.49 Km) teoriche da percorrere.

GIOVEDÌ 11 NOVEMBRE 2021

Modalità spi attivata, al largo delle coste del Portogallo

Prysmian Group ha doppiato Capo Finisterre intorno alle 3:30 di ieri notte, scegliendo di passare al di fuori della DST cioè della Traffic Separation Device, una zona in cui viene regolamentato il traffico marittimo a causa di un elevato passaggio di navi commerciali, combinato alla difficoltà del passaggio e della navigazione in generale.

Giancarlo e Martin iniziano la loro discesa sottovento, lungo la costa portoghese, spinti da un flusso di vento da nord che soffia tra i 20 e 22 nodi.

“Navighiamo sotto spi da quando abbiamo passato il DST di Cap Finisterre. Il vento soffia a 20 / 22 nodi e il mare è piuttosto calmo: avanziamo bene ma dobbiamo stare attenti a non esplodere lo spi perché lo stiamo davvero portando al limite. Cerchiamo di mantenere delle buone velocità, intorno a 14-15 nodi. Stiamo facendo rotta a sud per restare nel vento. Il cielo è grigio, ma la temperatura inizia a salire. Tutto bene a bordo di Prysmian Group!”

 

Vita di bordo

“Seguiamo un ritmo di vita regolare a bordo. Abbiamo la nostra routine e i nostri appuntamenti quotidiani. Ogni giorno alle 7:30 e poi alle 19:30 arrivano i nuovi file meteo. Martin fa il routage e poi discutiamo insieme le strategie a breve, medio e lungo termine.

A volte riusciamo a mangiare insieme, altre volte da soli, a seconda delle esigenze personali. In generale abbiamo stabilito turni di un’ora ciascuno ma quando è necessario strambare o cambiare vela siamo entrambi sul ponte a lavorare”, racconta Giancarlo.

“Le giornate sono scandite dalle regolazioni, dalle manovre e dallo studio, oltre che da piccoli impegni per la comunicazione che ci permettono di condividere la nostra avventura con più persone possibili.”

Classifica

Giancarlo e Martin proseguono la loro Transat Jacques Vabre in lotta per l’ottava posizione con Maitre Coq e Group Apicil. Nella notte ci sono stati vari colpi di scena e un buon recupero di posizioni in classifica. L’umore è alto a bordo di Prysmian Group, anche se ieri sera Giancarlo e Martin erano molto dispiaciuti per Justine e Simon, skipper e co-skipper di 11th Hours – ALAKA’I, che hanno dovuto abbandonare la regata a causa della perdita dell’albero che fortunatamente non ha danneggiato l’equipaggio.

 


VENERDÌ 12 NOVEMBRE 2021

L’opzione sud prevale

“Navighiamo con 25 nodi di vento, randa piena e abbiamo issato lo spinnaker grande. Il mare non troppo formato ci consente ancora di usare questo spi che permette di avanzare più velocemente ma, come tutte le vele, ha un limite di range di utilizzo. Durante il punto meteo e strategia che abbiamo fatto questa mattina, avevamo pensato di andare più ad ovest, ma poi abbiamo scelto l’opzione di navigare verso sud per coprire la rotta dei nostri avversari diretti: Fortinet – Best Western e Maitre Coq.

Per ora siamo contenti della nostra posizione in classifica e soddisfatti perché da un paio di giorni, con l’arrivo del vento, abbiamo la possibilità di seguire la nostra strategia, che ci ha portato a recuperare delle posizioni. Le temperature sono più miti e stanotte non abbiamo avuto bisogno di indossare la cerata,” racconta il duo da bordo.

 

 

La flotta della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre

Guardando la situazione dell’intera flotta , gli Ultime navigano veloci verso Capo Verde mentre una parte dei Class40 si è ritrovata bloccata in una zona senza vento 1300 miglia dietro, a Capo Finisterre.

Per gli IMOCA, Apivia che aveva monopolizzato la regata fin dall’inizio, lascia la leadership a LinkedOut che si porta in testa. Comunque tutti proseguono il loro percorso verso Madeira in un vento ancora instabile a causa dell’anticiclone posizionato a ovest della flotta.

Si susseguono le strambate e le manovre per restare sul bordo della dorsale perché più ci si avvicina all’anticiclone più il vento ruota a favore ma perde di intensità. Per questo motivo, la strategia che paga è portarsi ad ovest finché il vento è abbastanza forte per poi strambare e navigare a sud per ritrovare più pressione, come stanno facendo Giancarlo Pedote e Martin Le Pape.

Classifica

Prysmian Group naviga ora in settima posizione, seguito da Fortinet – Best Western e Maitre Cocq. Finora ha percorso 1120 miglia nautiche circa e restano ancora 4680.4 da percorrere. La velocità media di questi giorni è di 13.8 nodi.


SABATO 13 NOVEMBRE 2021

Un approccio difficile all’arcipelago delle Canarie

“Abbiamo passato una notte difficile, con un mare assai complesso e un vento capriccioso che cambiava costantemente. Abbiamo dovuto regolare le vele continuamente per cercare di mantenere il ritmo, ma nonostante i nostri sforzi le barche più a sud sono riuscite ad andare più veloci. Forse per un vento differente, forse per differenti caratteristiche delle barche/vele,” commenta Giancarlo.
“Inutile lamentarsi: cercheremo di recuperare alla prima occasione che si presenterà. Adesso ci attende il passaggio delle Canarie, stiamo studiando quale sarà il punto migliore per il passaggio per non subire troppo dell’effetto delle isole sul vento. Inizia a fare sempre più caldo”.
Questa mattina Giancarlo e Martin sono in nona posizione. L’avvicinamento alla Canarie potrebbe avere conseguenze importanti per la classifica: l’altezza delle isole influenza il vento. Il passaggio è complesso perché gli skipper non solo devono scegliere dove attraversare l’arcipelago in base alle zone di vento debole e quelle in cui il vento subisce delle accelerazioni, ma anche tenendo conto dei tratti di mare in cui non gli è permesso navigare, del traffico e della strategia degli altri concorrenti.


DOMENICA 14 NOVEMBRE 2021

Il passaggio delle isole Canarie

“È stata una notte complessa: non abbiamo dormito per niente, ma ne è valsa la pena perché abbiamo recuperato le due posizioni che avevamo perso. Siamo davvero contenti, tanto che speriamo di riuscire a distanziare ancora di più gli inseguitori, agganciando il vento prima di loro,” racconta Giancarlo.
“Per questo non c’è tempo per festeggiare: restiamo concentrati al massimo per far avanzare la barca il più rapidamente possibile. Adesso ci attende un lungo bordo mure a sinistra con vento moderato da nord-est che ci accompagnerà fino alle coste africane, dove potremo finalmente navigare in venti più forti”.
È passata una settimana dalla partenza della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre. Partite tutte insieme, con un percorso iniziale comune, le quattro classi impegnate in questa traversata oceanica sembrano partecipare a quattro regate differenti. Gli Ultimes in discesa a sud verso Trindade e Martin Vaz. Gli OceanFifty e gli Imoca, in navigazione verso Capo Verde, seguono due rotte differenti: più a ovest troviamo i trimarani, più a est, vicini alla costa africana, gli IMOCA.  La flotta dei quaranta piedi è invece più estesa e in generale avanza lungo le coste portoghesi e marocchine, seguendo gli alisei verso la Martinica.

Classifica

Tutto bene a bordo di Prysmian Group. Giancarlo e Martin hanno realizzato il passaggo delle Canarie e sono nuovamente in settima posizione, a 178.2 miglia dal primo (Apivia Voile – Charlie Dalin). Mancano, in teoria, 4141.3 miglia, cioè 7669.69 Km all’arrivo. Nelle ultime 24 ore, hanno tenuto una media di 7.2 Nodi.


PRIMA SETTIMANA

L’IMOCA Prysmian Group, condotto da Giancarlo e Martin Le Pape, ha percorso circa 2000 miglia delle 5800 previste dal percorso teorico che quest’anno si conclude a Fort-de-France, in Martinica ed è in settima posizione.

Analisi meteorologica e strategica

La regata si sta rivelando più lunga del previsto: il routage fatto sulla media delle ultime dieci edizioni, stimava l’arrivo degli IMOCA tra il 17° e 20° giorno di navigazione. La causa di questo ritardo è una situazione meteorologica piuttosto inedita con un’inversione completa dei sistemi: un anticiclone posizionato molto a nord, delle depressioni collocate molto a sud, sulle Azzorre, e alcune depressioni tropicali e secondarie molto instabili ed isolate presenti nel mezzo dell’Atlantico.

Questi fenomeni hanno reso variabile ed incostante quello che di solito è il vento protagonista della Transat Jacques Vabre: l’Aliseo, un vento caratteristico dell’Atlantico Nord, che normalmente spira in autunno/inverno da nord-est, ma che necessita di una situazione meteorologica particolare per installarsi stabilmente.

La flotta degli IMOCA, divisa in due gruppi seguiti da una coda, ha passato quasi interamente le isole Canarie. Prysmian Group si trova attualmente in settima posizione, in testa al secondo gruppo e nella notte ha guadagnato ancora distacco sui diretti inseguitori, Fortinet – Best Western e MaitreCoq.

Come il resto del loro gruppo, il duo italo francese naviga vicino alle coste africane, per beneficiare dei venti generati dalla pressione che viene da terra, ma presto dovrà spostarsi a ovest per poi affrontare il Pot au Noir o zona di convergenza intertropicale, punto strategico per le condizioni meteorologiche instabili e di difficile interpretazione.

 

I commenti

“Il bilancio dall’inizio della regata è piuttosto positivo: stiamo riuscendo a mantenerci nelle velocità target della barca e, a livello della traiettoria, le scelte sono state positive. Martin è davvero concentrato sulla navigazione. Ci svegliamo spesso anche nei nostri turni di riposo per condividere dubbi, porci domande, fare e rifare delle scelte: è un modo di lavorare collaborativo e quello che spero è che riusciremo a continuare così, come stiamo facendo, fino all’arrivo. Né più, né meno”, commenta Giancarlo, interrogato a bordo di Prysmian Group.

“Fin dall’inizio della regata, Giancarlo e Martin hanno gestito bene la strategia. Nel golfo di Biscaglia bisognava scegliere tra varie opzioni. Secondo me, hanno navigato bene, privilegiando una rotta a volte diversa da quella degli altri concorrenti, per sfruttare al meglio l’imbarcazione che hanno a disposizione”, ha dichiarato Tanguy Laglatin, allenatore di Giancarlo dai tempi dei Mini, che ha proseguito commentando la sua performance e quella di Martin: “Hanno incontrato diverse “ondate” di Aliseo, con delle fasi più o meno forti di vento da nord-est.

Due, tre giorni fa il flusso dell’Aliseo si è interrotto creando una situazione complessa proprio al passaggio delle Canarie. Prysmian Group ha dovuto navigare in venti leggeri ma ha passato l’arcipelago canario con una buona strategia, guadagnando e rafforzando la posizione rispetto agli avversari.”

Questione d’intesa

Importante per la performance è anche l’intesa creata tra i due navigatori. “L’umore a bordo è alto: Martin ed io ci intendiamo bene, ci divertiamo, anche se cerchiamo soprattutto e innanzitutto di far avanzare la barca velocemente e nella giusta direzione,” commenta Giancarlo.

“Mi sento bene in mare. Dopo un Vendée Globe, è veramente bello navigare di nuovo in una traversata atlantica che si sta rivelando più lunga del previsto. Le differenze, per quanto riguarda le emozioni che vivo, sono sicuramente legate al fatto che in un Vendée Globe sei da solo per cui tutto il vissuto è più forte e più intenso. Ti trovi in uno stato di fatica importante e costante, mentre ora possiamo aiutarci, facciamo le cose in due ed è più semplice.”

I prossimi giorni

“L’aliseo rinforzerà fino a mercoledì. In queste condizioni esistono due possibilità: andare a cercare l’accelerazione del vento verso Cap Blanc, tenendosi vicini alla costa africana per poi navigare in una parabola verso l’entrata della zona del Pot au Noir, come stanno facendo Initiative Coeur e Charal, oppure fare come Apivia e spostarsi subito a ovest per cercare il passaggio della zona di convergenza intertropicale che si situa abitualmente a 28°-30° ovest e 10° nord ma che gli IMOCA potrebbero incontrare più a est”, spiega Tanguy Leglatin.

Mercoledì sera è annunciata un’altra interruzione dell’aliseo a largo di Capo Verde: se questo fenomeno interesserà la flotta o meno, dipenderà da quanto le imbarcazioni riusciranno a spingersi verso sud.

“In questa situazione è necessario trovare un equilibrio tra il fare rotta a sud per restare nel vento, e lo spostarsi a ovest, per raggiungere il miglior punto di passaggio attraverso il Pot au Noir”, conclude l’allenatore.

La strategia a bordo di Prysmian Group

“Sappiamo che a un certo punto dovremo strambare per spostarci verso ovest e passare il Pot au Noir, ma per il momento preferiamo restare a est perché il vento è più forte e vogliamo andare veloci. Siamo soddisfatti della nostra posizione e speriamo che non verremo penalizzati nel momento in cui dovremo spostarci verso ovest.

L’obiettivo per Prysmian Group è quello di sempre: andare il più veloce possibile, nella giusta traiettoria. Siamo contenti di quanto siamo riusciti a fare e vogliamo continuare così: mantenere le buone dinamiche che si sono create a bordo, restare sempre in ascolto della barca e analizzare la meteo,” dichiara, infine, Giancarlo Pedote.

 


MARTEDÌ 16 NOVEMBRE 2021

Il passaggio di Capo Verde

“Abbiamo passato una notte tranquilla con 15 nodi di vento e mare piatto, navigando con un’andatura piuttosto rapida. Siamo soddisfatti perché abbiamo guadagnato ancora miglia sui nostri diretti concorrenti, ma restiamo concentrati: obiettivo della giornata è il passaggio dell’arcipelago di Capo Verde. Mancano circa 240 miglia e stiamo studiando come superare al meglio questo nuovo punto strategico.”

La flotta degli IMOCA è ancora divisa in due gruppi: il gruppo di testa ha già raggiunto le isole di Capo Verde, mentre il secondo gruppo, condotto da Prysmian Group, naviga ancora vicino alla costa africana e si sta dirigendo verso ovest, per passare l’arcipelago ed entrare nella zona del Pot au Noir.

Le condizioni del vento sono più leggere e gli skipper sono impegnati costantemente a regolare le vele, i foil e fare il matossage (spostare i pesi a bordo) per mantenere la loro posizione o cercare di guadagnare miglia sugli avversari. In generale, tutti stanno cercando di ridurre il gap laterale, portandosi ad ovest, in modo da diminuire il rischio di perdere terreno sugli inseguitori.

Il Pot au Noir sarà un passaggio chiave, che potrà riservare ancora delle sorprese e cambiamenti nella classifica generale.

Classifica

Prysmian Group naviga in settima posizione, in testa al secondo gruppo della flotta degli IMOCA Globe Series Ha percorso circa 2170 miglia e restano 3630 da percorrere (calcolati sulla rotta teorica).

 


MERCOLEDÌ 17 NOVEMBRE 2021

La zona di convergenza intertropicale

“Stanotte abbiamo tenuto un’ottima andatura: la barca scivolava veloce sul mare piatto. Abbiamo guadagnato ancora delle miglia sui nostri diretti concorrenti, anche se probabilmente ci aspettano giorni un po’ difficili perché rischiamo di trovare una zona con poco vento mentre loro potrebbero beneficiare ancora della pressione da nord. Fa parte del gioco strategico che siamo chiamati a gestire.
Nel corso della giornata termineremo il passaggio delle isole di Capo Verde prima di fare un’ultima strambata per andare verso l’ingresso della zona del Pot au Noir.”
Per Martin sarà il primo passaggio della zona di convergenza intertropicale; Giancarlo gestirà la strategia, avendo sperimentato varie volte questo passaggio.
In generale, c’è molta pressione tra gli IMOCA Globe Series : la flotta si è divisa in gruppi più piccoli che navigano a poche miglia tra loro e che cercano di superarsi e guadagnare miglia sugli altri concorrenti. In testa, si alternano alla leadership LinkedOut, Charal et Apivia che dovrebbero raggiungere, a fine giornata, il Pot au Noir, una delle zone di navigazione più complesse, nella quale è importante trovare il giusto ingresso per affrontare in seguito uno slalom tra zone di bonaccia e temporali, con aumenti bruschi del vento.

Classifica

Prysmian Group naviga in settima posizione, a 335 miglia dal primo e a 3350 miglia (calcolati sulla rotta teorica) dall’arrivo in Martinica.

GIOVEDÌ 18 NOVEMBRE 2021

Verso il Pot au Noir

“Abbiamo passato una notte calma, anche troppo calma. Vorremmo superare questa zona di bonaccia che ci tiene con i nervi a fior di pelle perché è frustrante vedere gli altri concorrenti che si avvicinano da dietro senza poter fare granché. Ma sappiamo che fa tutto parte del gioco.

Il Pot au Noir che presto affronteremo, è sempre una grande incognita per la variabilità degli elementi. Rischiamo di veder sparire il vantaggio duramente conquistato sugli altri, ma speriamo anche di ritrovare il vento. L’obiettivo del giorno è identificare “la porta di ingresso”, cioè il punto migliore che ci permeterà di passare rapidamente nel regime d’aliseo dell’emisfero sud.

La strategia degli inseguitori sarà quella di mettersi sulla nostra rotta per vedere cosa ci accade e, se finiamo in un buco di vento, ci gireranno intorno. Sembra una strategia un po’ crudele ma questo il rischio che si corre in una posizione come la nostra: in testa ad una parte della flotta.

Non vediamo l’ora di passare il Pot au Noir per proseguire più spediti verso la meta e cercheremo di superare al meglio questo punto chiave della regata.”

 

Giancarlo Pedote a bordo di Prysmian Group alla Transat Jacques Vabre

Situazione nella flotta degli IMOCA

L’intera flotta degli IMOCA Class si estende in mille miglia circa di mare, questa la distanza lineare tra il primo e l’ultimo. In testa, LinkedOut mantiene la leadership ormai da due giorni e sta guadagnando miglia su Charal e Apivia.

Al momento i primi IMOCA ad approcciarsi al Pot au Noir non ne sono stati troppo rallentati, ma sembra che per il secondo gruppo, quello di cui fanno parte Giancarlo Pedote e Martin, la zona di convergenza intertropicale si presenti piuttosto estesa, intorno alle 250 miglia, con condizioni meno clementi e più complesse.

Classifica

Prysmian Group naviga in settima posizione, le miglia percorse sono 2680, restanti 3120, quindi non è, in distanza lineare e teorica, ancora a metà del percorso.


VENERDÌ 19 NOVEMBRE 2021

La lotteria del Pot au Noir

“La notte è stata difficile, ci siamo giocati la lotteria del Pot au noir, che però non ci ha favorito. Gli altri concorrenti ci sono passati da ovest quando abbiamo preso una grande nuvola che ci ha lasciato senza vento. Ora siamo concentrati sulla regata, siamo comunque sempre a stretto contatto con le altre imbarcazioni. Navighiamo nelle condizioni e nel paesaggio tipico del Pot au noir con nuvole e vento instabile.”

Mentre gran parte della flotta degli IMOCA Globe Series sta lottando o deve ancora entrare nella zona di convergenza intertropicale, in testa, a 300 miglia dal passaggio obbligato per Fernando de Norhona, LinkedOut, Apivia e Charal sembra intravvedano già l’uscita di questo passaggio complesso.

Il duo a bordo di Prysmian Group dovrà superare ancora 300 miglia almeno per ritrovare una corrente di vento con più pressione.

 

Giancarlo Pedote - diario di bordo Transat Jacques Vabre 2021

Classifica

Prysmian Group naviga in decima posizione, 2850 sono le miglia percorse e 2950 mancanti (su una rotta teorica).

 


SABATO 20 NOVEMBRE 2021

“Siamo dispiaciuti di aver perso tre posizioni nel Pot au Noir. Ma riflettendo tra noi avrebbe potuto essere anche peggio. Credo che siamo quasi usciti dalla zona di convergenza intertropicale, anche se vediamo ancora delle nuvole tipiche di questa area. Comunque, è stato un passaggio laborioso.

Non ci saranno molte opzioni tattiche usciti dal Pot au Noir: prua su Fernando de Norhona, dovremo strambare per risalire la costa brasiliana ma sarà importante far correre la barca. Risalendo poi verso la Martinica, passeremo di nuovo per la zona di convergenza ma speriamo sia un passaggio più fluido.

Viviamo il momento e restiamo concentrati.”

 

 

In testa alla flotta degli IMOCA, LinkedOut ha superato per primo Fernando de Noronha, ieri sera alle 22:22 GMT. Continua la lotta per la leadership e i primi tre che navigano a distanza ravvicinata, circa 75 miglia tra loro sono impegnati nella risalita della costa del Brasile. Un vento da est – sud est li costringerà a diverse strambate, per evitare l’ampia DST, zona proibita alla navigazione.

Classifica

Prysmian Group, a 500 miglia circa da Fernando de Norhona, si trova in decima posizione, 2590 miglia percorse e 3210 (In linea teorica) per l’arrivo in Martinica.

 


DOMENICA 21 NOVEMBRE

“Siamo concentrati a far avanzare la barca per cercare di non farci distanziare da Maitre Coq. Oggi la strategia non è complessa: dobbiamo semplicemente andare tutto dritto, direzione Fernando de Norhoña. Stiamo navigando al traverso che è l’andatura nella quale i nostri foil sono i meno efficaci, vista la loro piccola taglia.
Fatichiamo ma non molliamo, vogliamo mantenere il ritmo di Maitre Coq e distaccare le barche che sono dietro di noi. Questa notte abbiamo passato l’equatore, ma visto che abbiamo scordato lo champagne, offriremo a Nettuno del Paté Henaff!”

Classifica

Prysmian Group ha passato l’equatore prima della 06:00 di questa mattina, sempre in decima posizione. A poco più di 200 miglia da Fernando de Norhoña, nelle ultime 24h ha navigato a una velocità di circa 16 nodi. 2264.8 Nm teoriche all’arrivo.

LUNEDÌ 22 NOVEMBRE 2021

“Abbiamo girato l’isola di Fernando de Noroñha, uno dei punti obbligatori del percorso. Direzione Martinica. Le condizioni non sono semplici, oltre 25 nodi di vento: stiamo navigando con lo spi grande per cercare di avanzare il più possibile e recuperare sulle imbarcazioni davanti a noi.

La barca è completamente spazzata dalle onde, a volte è difficile vedere dagli oblo. Le nuvole sono basse, abbiamo visto una bellissima alba”.

Prysmian Group, dopo aver girato l’isola di Fernando de Noroñha ieri notte intorno alle 23:00 ora italiana, naviga sempre in decima posizione, tallonando Solo Maitre Coq a neanche tre miglia di distanza, a una velocità di 18 nodi. Si sta riavvicinando alla fascia equatoriale, questa volta da sud, con l’obiettivo di riagganciare l’aliseo di Nord-Est il prima possibile e dirigersi in Martinica, a Fort-de-France, porto di arrivo, che dista meno di 2000 miglia.

Analisi meteorologica e strategica della seconda settimana

Nel corso di questa seconda settimana di regata, Prysmian Group ha attraversato vari punti chiave del percorso, quali le isole di Capo Verde e la zona di convergenza intertropicale e si prepara a un’ultima settimana nuovamente complessa, come spiega Tanguy Leglatin, allenatore di Giancarlo a Lorient:

“Negli ultimi giorni, Giancarlo e Martin hanno subìto un Pot au Noir fuori dall’ordinario, posizionato molto a est e in movimento verso sud, che li ha investiti e seguiti spostandosi più velocemente di loro, consentendo alle imbarcazioni dietro di raggiungerli. È stato invitabile: li ha accompagnati senza premettergli di trovare una velocità stabile e si è mosso più velocemente di quello che potessero fare loro.

 In avvicinamento all’isola di Fernando de Noronha, sono riusciti a uscire dalle nuvole aumentando la loro velocità, ma hanno comunque trovato una situazione perturbata a causa di un Pot au Noir ormai sceso verso sud. Pot au Noir che rincontreranno ben presto con le sue attività temporalesche nella risalita delle coste brasiliane, ma che dovrebbe essere meno complesso del precedente soprattutto perché spostandosi lui a sud e loro a nord, dovrebbe durare solo un giorno.”

Situazione complessa, prima dell’arrivo

“Particolare attenzione dovrà essere messa in due passaggi successivi: primo, l’uscita del Pot au Noir, specialmente al largo dell’estuario del Rio delle Amazzoni, una zona in cui sono già presenti correnti numerose e molto forti che sicuramente influenzeranno l’andamento della regata.

Secondo passaggio, i temporali che potranno arrivare a partire da giovedì dallo Suriname e dalla Guyana, una zona molto umida, nella quale il vento perturbato annuncerà l’arrivo di un aliseo debole da nord, che tra giovedì e venerdì potrebbe spostarsi dalla Guadalupe, verso la Martinica.

 

 

Una situazione complessa, generata dalla piccola bolla depressionaria che, bloccando l’anticiclone, li segue dall’inizio della regata e li seguirà quasi fino all’arrivo”.

 


MARTEDÌ 23 NOVEMBRE 2021

“Stiamo attraversando un passaggio piuttosto complicato, anche a livello di classifica. Siamo di nuovo nel Pot au Noir che con i suoi temporali improvvisi rimescola le carte e le posizioni.

L’umore non è alto e, anche se stiamo facendo del nostro meglio, non siamo completamente soddisfatti. Siamo riusciti a mangiare una pasta per prendere nuove energie, e a bordo c’è una buona atmosfera, ci intendiamo bene e stiamo facendo un gran lavoro di squadra per superare insieme queste situazioni snervanti.

L’obiettivo ora è cercare di uscire prima possibile dalla zona di convergenza intertropicale per entrare nel flusso dell’aliseo dell’emisfero settentrionale e fare rotta più o meno diretta sulla Martinica. Una volta entrati nel flusso dell’aliseo non dovrebbero esserci molte strambate da fare, ma un lungo bordo mure a dritta verso l’arrivo, previsto tra circa 4-5 giorni.“

 

 

Mentre i primi tre equipaggi della classe OceanFifty, Primonial, Koesio e Leyton, hanno tagliato il traguardo nella notte di lunedì e martedì, primi dell’intera flotta della 15ma Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre e l’Ultime Maxi Edmond de Rothschild è a poche miglia dalla Martinica, per la classe IMOCA Globe Series continua la complessa risalita della costa brasiliana.

Le condizioni perturbate proseguono anche al di fuori del Pot au Noir e l’intera flotta accusa stanchezza per le continue manovre e il caldo, combattuti tra l’impazienza di arrivare a terra e il piacere della navigazione.

Classifica

Prysmian Group è in decima posizione, con ancora 1525 miglia circa (lineari e teoriche) da percorrere per raggiungere la Martinica.

 


MERCOLEDÌ 24 NOVEMBRE 2021

“Ieri siamo rimasti bloccati e abbiamo perso qualche miglio sui nostri diretti concorrenti ma ora siamo rientrati nel match. I temporali in questa zona sono molto aleatori ed instabili: puoi caderci dentro o no, ma non puoi sempre evitarli.

In generale, dovremmo mantenerci su questo bordo fino all’arrivo. Abbiamo smesso di strambare e navighiamo in linea dritta, con un bordo mure a dritta in un flusso di vento da est, leggero intorno ai 10-12 nodi.
Stiamo bene ma le temperature sono ancora elevate: il sole è molto forte, sin dall’alba. Speriamo di arrivare presto all’8° nord per trovare delle temperature più vivibili.
Manteniamo il ritmo ma siamo stanchi, soprattutto dopo le manovre. Non riusciamo a riposare bene perché siamo concentrati sull’arrivo.”

Sei Ocean Fifty e tre Ultime hanno già tagliato il traguardo in Martinica, mentre la flotta degli IMOCA Globe Series si estende in circa 2000 miglia di mare con il primo, LinkedOut, a 335 dall’arrivo e l’ultimo Ebac che deve ancora girare l’arcipelago di Fernando de Noronha.

Classifica

Prysmian Group naviga in decima posizione, a 1250 miglia circa dall’arrivo.

GIOVEDÌ 25 NOVEMBRE 2021

“Siamo molto concentrati, mancano 840 miglia all’arrivo e non possiamo mollare proprio ora. Stiamo attraversando un tratto con frequenti e forti temporali, che ci portano fuori rotta con velocità aleatorie. Sono manifestazioni dell’Aliseo e del Pot au Noir combinati insieme.
Una volta passata questa zona cercheremo di guadagnare ancora miglia per consolidare la posizione che abbiamo raggiunto e distanziarci dagli altri.
La notte è andata bene, abbiamo guadagnato due posizioni, ma sappiamo che la situazione può cambiare e dobbiamo restare lucidi fino all’arrivo a Fort de France. La rotta è ancora lunga, ritroveremo l’Aliseo dell’emisfero nord con venti leggeri, forse isseremo anche lo spi nell’avvicinamento alla Martinica.
L’umore a bordo è buono, collaboriamo al meglio e questo recupero ci ha motivati ancora di più.

 

Il team tecnico è arrivato ieri in Martinica e sta preparando un rapido pit stop prima di rientrare in Bretagna.“
Nella flotta degli IMOCA Globe Series, LinkedOut naviga a sole 56 miglia dall’arrivo e lotta in venti leggeri sui 7 nodi per mantenere il distacco guadagnato sui diretti concorrenti: 150 miglia dal secondo e 200 dal terzo.

Classifica

Prysmian Group si trova in ottava posizione, a 840 miglia (in linea teorica) dall’arrivo, probabile nella notte tra il 27 e 28 novembre.

VENERDÌ 26 NOVEMBRE 2021

“Navighiamo in un flusso da est sui 13-15 nodi. Abbiamo strambato per portarci più ad ovest per seguire il flusso più costante di Aliseo, che si sposta con la flotta, ma che perderà di intensità all’arrivo. Abbiamo raggiunto i 10° nord e il caldo è ancora intenso ma più sopportabile.
Restiamo concentrati, mancano meno di 500 miglia al traguardo in Martinica. L’arrivo è un momento delicato in una competizione perché si rischia di rilassarsi o cedere alla stanchezza. Noi cerchiamo di vivere il momento presente, senza pensare a quanto manca.
Navigando in doppio è più facile, perché ci sostieniamo l’un l’altro e possiamo darci i cambi, che se non riusciamo realmente a riposare.”
Tra gli IMOCA Globe Series, il primo team della flotta, LinkedOut, ha tagliato il traguardo alle 15:00 circa di ieri pomeriggio ora italiana, quando in Martinica era ancora mattina. Apivia, secondo in classifica, è a poche miglia dall’arrivo.

Classifica

Nella giornata di domani è previsto l’arrivo del secondo gruppo di Imoca, a cui appartiene Prysmian Group che lotta per la settima posizione, a 500 miglia teoriche circa dall’arrivo in Martinica.

SABATO 27 NOVEMBRE

Meno 250 miglia: non è ancora tempo di fare un bilancio

“Ho avuto sempre delle buone sensazioni su questa regata: abbiamo navigato quasi sempre alle velocià target e in maniera sostanzialmente impeccabile. Sicuramente ci sarà stata qualche sbavatura, ma penso che da un punto di vista di traiettorie abbiamo fatto il nostro mestiere correttamente, sicuramente grazie anche all’implicazione di Martin, visto che a lui avevo affidato il compito di gestitre la navigazionee. È stato interessante perchè in tutti i momenti cruciali ci siamo sempre confrontati, e abbiamo sempre trovato una soluzione della quale eravamo soddisfatti. Adesso mancano ancora 250 miglia all’arrivo e non per me non è ancora il momento di tirare i bilanci, i bilanci si faranno a terra.
Adesso dobbiamo pensare a fare bene queste ultime 250 miglia, proteggersi dagli avversari dietro che chiaramente non hanno voglia di restare dietro, e restare concentrati fino al taglio della linea e oltre, fino a dopo l’ormeggio della barca. Quando la barca sarà legata e assicurata, allora potremo fare il bilancio”.

Il commento di Martin

“In teoria è l’ultima giornata di navigazione, e i sentimenti a bordo sono contrastanti perchè da un lato siamo contenti di arrivare a terra, ma dall’altro sappiamo che siamo alla fine di questa transtat, che per noi è stata intensa e meravigliosa. Abbiamo vissuto dei momenti magici, che solo la vela d’altura può regalare.
Siamo contenti della nostra posizione e di quanto abbiamo fatto: non siamo mai stati in conflitto tra di noi, sempre sulla stessa lungheszza d’onda nelle decisioni che dovevamo prendere: ci capiamo al volo e anche queto ha fatto la forza del team,” ha commentato il co-skipper Martin Le Pape.
“Ci batteremo fino alla fine e comunque arriveremo, davanti o dietro Fortinet, davanti o dietro Corum, avremo mostrato che siamo presenti, che possiamo combattere con i grandi team e che abbiamo la capacità di restare davanti e questa sia la cosa più importante, almeno per noi. Siamo contenti di ciò che stiamo facendo.
La barca è “génial”, anche Giancarlo ne è contento: il team di terra l’ha prerparata bene e ha mostrato a tutti il suo potenziale, che è solo la base per ciò che verrà.
Se all’inizio della regata, qualcuno mi avesse detto che sarebbe andata così, ci avrei messo subito la firma”.

Classifica

Prysmian Group lotta per la sesta posizione continuando a scambiare piccoli vantaggi/svantaggi con Romain Attanasio con il quale è in contatto non solo visivo ma anche VHF: durante la notte i due team si sono parlati spesso per evitare collisioni…
Questa notte alle 04:26 ora italiana, Jérémie Beyou è arrivato a Fort-de-France, il porto di arrivo, in terza posizione, completando il podio degli IMOCA Globe Series

 


DOMENICA 28 NOVEMBRE

L’arrivo: i primi commenti e dichiarazioni

Giancarlo e Martin Le Pape hanno tagliato il traguardo della 15ma edizione della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havrealle 8:44 (ora italiana), in sesta posizione nella categoria IMOCA. Uno splendido risultato per il duo a bordo di Prysmian Group che nel corso delle 5.800 miglia teoriche della regata ha mantenuto un’ottima rotta, è riuscito a sfruttare al meglio il potenziale dell’imbarcazione e a tenere il passo dei grandi foiler, ma soprattutto ha lavorato con piena fiducia reciproca, ottenendo il massimo della performance.

“Considerando il livello dei concorrenti e il poco tempo passato insieme prima della partenza, questo sesto posto ha dell’incredibile! Il momento del passaggio della linea è stato molto emozionante per entrambi!”, ha commentato Giancarlo.

“Alla partenza a Le Havre, stimavamo che concludere nella Top 10 sarebbe già stata un’ottima prestazione. Siamo incredibilmente felici di aver concluso sesti, felici e commossi. Abbiamo anche versato qualche lacrima quando siamo arrivati. La gara è stata estenuante. Ventun giorni in mare non sono un’impresa da poco, anche se ci siamo divertiti molto a navigare insieme”, ha confermato Martin.

Cercare di competere con gli IMOCA di ultima generazione tecnologicamente più avanzati ha richiesto il massimo impegno da parte dei navigatori che si sono prodigati con determinazione inesauribile e massima abnegazione. “Abbiamo dato il massimo dall’inizio alla fine. La regata è stata molto interessante anche se la meteorologia atipica, e attraversare due volte il Pot au Noir con le sue stasi è stato complesso. Siamo riusciti a fare una buona strategia nei passaggi chiave di Fromveur (tra l’arcipelago di Molène e l’isola di Ouessant, nel mer d’Iroise – ndr), Raz de Sein e alle Canarie, dove abbiamo cercato di cogliere al meglio ogni opportunità che si presentava per poter avanzare. Abbiamo regolato la barca continuamente, spostando ogni volta i pesi a bordo e questo ci ha consentito di mantenere la barca quasi sempre nelle velocità “target””, ha commentato lo skipper di Prysmian Group.

L’intesa, una chiave per il successo

Un’attenta strategia e un impegno costante a raggiungere e mantenere le andature più veloci possibili, la buona intesa a bordo con il co-skipper Martin Le Pape e un’assoluta determinazione, hanno portato al risultato raggiunto.

“In termini di dinamiche a bordo, non avrei potuto chiedere di meglio. Siamo stati in sintonia dall’inizio alla fine. La comunicazione tra di noi è sempre stata fluida e i compiti erano distribuiti in maniera chiara e bilanciata. Martin ha fatto un ottimo lavoro di routage e tattica e io ho potuto concentrarmi completamente sul far esprimere al meglio il potenziale della barca. C’è sempre stata una bella atmosfera a bordo e un ottimo stato d’animo. Abbiamo davvero lavorato in armonia!”, ha dichiarato Giancarlo Pedote all’arrivo.

 

Photo by Jean-Marie Liot / Alea

 

“È stato un piacere navigare insieme. Avevamo piena fiducia uno nell’altro, eravamo complementari e complici. Oserei dire uno stato di grazia, non semplice da ottenere in regata. Sono molto felice di aver potuto vivere questa esperienza, di aver potuto esprimermi al meglio sul piano navigazione e anche felice di avere un nuovo amico”, ha concluso Martin Le Pape.

Il dopo Vendée Globe e la voglia di proteggere l’Oceano

Giancarlo Pedote è stato il quinto italiano ad aver partecipato al Vendée Globe. Una delle prove sportive più dure: il giro del mondo in solitario, senza assistenza e senza scalo. Un’esperienza che lascia il segno.

Dopo aver passato 80 giorni in mare, percorrendo tutti gli oceani del mondo a bordo dell’IMOCA Prysmian Group; dopo essere arrivato ottavo, il 28 gennaio 2021, Giancarlo Pedote è tornato con un rinnovato amore per questo patrimonio naturale dell’umanità. E con la voglia di proteggerlo.

Di fronte all’Oceano mi sono sentito piccolo, impotente, sognatore. Parte del tutto. All’Oceano ho chiesto di farmi passare, senza mai pretese, consapevole che ero io l’ospite e che lui aveva il diritto di essere. Questo suo diritto è strettamente legato al nostro. Se lui non è, noi non possiamo essere. L’Oceano copre oltre il 70% della superficie terrestre ed ha un ruolo fondamentale per la vita del pianeta e l’equilibrio climatico. All’Oceano ho chiesto, all’Oceano ho promesso: che sarei tornato e avrei fatto qualcosa per proteggerlo”. Ha dichiarato Giancarlo Pedote, convinto che sono i piccoli gesti che contano, che fanno la differenza.

“Uomo e ambiente devono vivere in armonia, nell’equilibrio del tutto. Sto cercando di insegnare questo ai miei figli. Questa estate raccoglievamo insieme i pezzi di plastica che trovavamo in mare. Una piccola cosa, lo so, ma se ognuno di noi facesse qualcosa di piccolo la somma darebbe un grande risultato”.

L’incontro di Giancarlo Pedote con l’Unesco

Giancarlo Pedote ha parlato di questo suo amore per l’Oceano all’Unesco, incontrando Francesca Santoro, Programme Specialist IOC UNESCO. Le ha parlato della sua voglia di sensibilizzare alla protezione dell’Oceano, di mettersi a disposizione per azioni concrete che possano aiutare la sua salvaguardia. Ed è così che l’UNESCO ha coinvolto il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. Un centro di ricerca multidisciplinare che promuove il dialogo tra scienziati, decisori politici e opinione pubblica per sostenere decisioni e provvedimenti a beneficio della società e dell’ambiente. La Fondazione CMCC sviluppa sistemi di previsioni del mare per l’oceano globale, e nell’ambito di Copernicus per il Mar Mediterraneo e il Mar Nero. La fondazione inoltre sviluppa sistemi innovativi di osservazione dell’oceano.

La condivisione di intenti di Giancarlo Pedote e Prysmian Group

Giancarlo Pedote ha parlato di questo suo desiderio anche al suo storico sponsor Prysmian Group, che ha sempre considerato un compagno con cui condividere. Prysmian Group, che ha una particolare attenzione per l’ambiente, ha subito reagito con entusiasmo. Ha messo a disposizione del progetto la tecnologia PRY-CAM, sviluppata dalla divisione Electronics del Gruppo. Questa tecnologia, adeguatamente personalizzata in collaborazione con la Fondazione CMCC, verrà installata sull’imbarcazione e sarà in grado di raccogliere dati utili che verranno messi a disposizione degli scienziati in forma totalmente gratuita.

Le “malattie” dell’oceano sono molteplici, ma come dice Sylvia Earle, la più grave è la mancanza di conoscenza”, ha dichiarato Francesca Santoro.
I dati scientifici non sono mai fini a sé stessi (tranne in casi davvero rarissimi!) ma servono ad aumentare la nostra conoscenza del Mare che è alla base della soluzione delle sue problematiche. Come diceva Lord Kelvin “If you can not measure it, you can not improve it”. I dati di cui la comunità scientifica ha bisogno sono tantissimi e non si possono descrivere in poche righe. A noi oceanografi piace dire che conosciamo meglio la superficie della Luna di quando non conosciamo le profondità del nostro oceano. Con il progetto sportivo di Giancarlo Pedote e grazie alla tecnologia e le conoscenze messe a disposizione di Prysmian Group e dalla Fondazione CMCC, potremo aggiungere gocce di conoscenza, un servizio enorme per la salute del Mare.

L’impegno di Prysmian Electronics

Viviamo in un’epoca in cui le nostre azioni sono sempre più guidate dalle informazioni che si ricavano dalla lettura dei dati e quanto più il dato è oggettivo, tanto maggiore è l’impatto che esso ha sulle decisioni e sulle azioni intraprese a seguire. L’impegno che Prysmian Group dedica ai temi della sostenibilità e della salvaguardia del pianeta vuole essere il più concreto possibile, per questo abbiamo aderito con entusiasmo al progetto”, ha dichiarato Roberto Candela, CEO di Prysmian Electronics. “Siamo orgogliosi di poter mettere la nostra tecnologia al servizio della scienza per acquisire con la maggior precisione possibile dati che potranno essere di aiuto nel comprendere in maniera sempre più consapevole l’impatto che l’uomo ha sull’ambiente”, ha aggiunto.

La conoscenza è sempre stato un mio credo: conoscere la situazione in cui siamo, senza nascondersi, è il vero primo coraggio, e la base minima per agire” aggiunge Giancarlo.

Siamo parte del mondo, e il mondo è parte di noi, è la nostra casa. Dobbiamo sapere cosa succede nella nostra casa, dobbiamo prendercene cura e proteggerla. Ogni singolo atto conta, e in tutto ciò che facciamo, possiamo fare qualcosa per il Pianeta. Non c’è bisogno di fare qualcosa di straordinario: basta fare bene quello che stiamo facendo. Per questo mi sono detto: navigando, raggiungo dei luoghi inesplorati e parlo con le persone. Cosa posso fare oltre ai semplici quotidiani gesti? Posso mettere a disposizione la barca sulla quale navigo e parte del mio tempo e delle mie energie; posso mettere a disposizione me stesso per fare qualcosa come persona e in quanto sportivo. E sono lieto che Prysmian Group, in quanto attore tecnologico di primo livello, abbia deciso di seguirmi mettendo a disposizione le sue conoscenze.

Tecnologia per aiutare l’ambiente; sport a disposizione dell’ambiente.

Il progetto sportivo di Giancarlo Pedote ha l’obiettivo di una nuova partecipazione al Vendée Globe, nell’edizione 2024/25. Fino ad allora sono previste varie regate internazionali, che porteranno Giancarlo a navigare in differenti oceani.
La barca di Giancarlo sarà dotata di sensori per il rilevamento della temperatura e della salinità dell’acqua, progettati e istallati in collaborazione fra Prysmian Electronics e il la Fondazione CMCC. “Istalleremo, con la collaborazione di Prysmian Electronics, nuovi sensori per misurare ad esempio, in maniera efficiente, la temperatura e la salinità dell’oceano. Questi dati saranno controllati e distribuiti a tutti gratuitamente attraverso le reti europee quali EMODNET e Copernicus Marine Service”, ha dichiarato Giovanni Coppini, oceanografo, Direttore della Divisione Previsioni oceanografiche e Applicazioni del CMCC e coordinatore di previsioni del Mar Mediterraneo del Servizio Europeo di Copernicus.

I dati rilevati dai sensori verranno acquisiti, digitalizzati e trasmessi alla Fondazione CMCC con l’innovativa tecnologia PRY-CAM sviluppata dal Gruppo, tramite dispositivi di acquisizione PRY- CAM MINILOG. I dati verranno poi analizzati e validati dal CMCC e messi a disposizione delle comunità scientifiche internazionali attraverso la piattaforma Emodnet e Copernicus, in forma totalmente gratuita e divulgativa, in modo da poter essere utilizzati al fine di monitorare lo stato di salute degli Oceani. Questi parametri consentiranno anche l’affinamento di modelli matematici previsionali con l’obiettivo di rendere chiaro l’impatto dell’essere umano sullo stato del pianeta.

Questo sistema di acquisizione e trasmissione dei dati verrà installato sull’IMOCA Prysmian Group durante il cantiere invernale e verrà impiegato durante le regate successive, arrivando a raccogliere dati in zone del pianeta poco accessibili con i normali strumenti di rilevazione. La Fondazione CMCC metterà a disposizione di Giancarlo e tutti i coloro che navigano, le previsioni del mare (es. correnti ad alta risoluzione e onde) che elabora per aiutare marinai più o meno esperti a navigare in sicurezza. I dati raccolti dall’imbarcazione di Giancarlo Pedote aiuteranno a verificare e migliorare la qualità delle previsioni, per beneficio dell’Oceano e di tutti.

Un progetto educativo. Giancarlo Pedote: un uomo, un padre a disposizione dell’ambiente.

Giancarlo ha il desiderio di sensibilizzare a prendersi cura del pianeta, facendo e chiedendo a ciascuno di fare qualcosa, anche di piccolo, per la propria vita.
Padre di due bimbi di 6 e 8 anni, già autore di due testi didattici, Giancarlo Pedote sa quanto i piccoli possano essere sensibili alla natura. Per questo, oltre a impegnarsi a divulgare una cultura per l’Oceano, scriverà un libro di buone pratiche dedicato ai più piccoli, in collaborazione con pedagogisti e ricercatori oceanografici.