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Il rapporto primordiale tra uomo e acqua

Noesis
Noesis

L’oceano è una forza primordiale, un’enorme distesa d’acqua che evoca sia timore sia fascino e richiama le origini, quando il feto si trova nel liquido amniotico nell’utero della mamma. Per me la conoscenza del mare e dell’acqua e la reazione del mio corpo a contatto con essa, non è solo una necessità tecnica, ma una parte integrante della mia essenza di uomo e navigatori. Un aspetto molto importante nella preparazione al Vendée Globe.

In caso di emergenza, la capacità di tuffarsi per ispezionare lo scafo, liberarlo da eventuali ostacoli, come mi è successo alla Bermuda 1000 Race nel 2019, la prima regata alla quale ho partecipato in IMOCA, può fare la differenza tra continuare la corsa o doverla abbandonare. Ma oltre l’aspetto tecnico, c’è qualcosa di più profondo.

 

Il Mare Maestro

Il mare insegna. Ogni onda, ogni corrente, ogni tempesta porta con sé lezioni preziose. Imparare a immergersi, ad esplorare i fondali, è una parte vitale di questo apprendimento. 

L’apnea non è solo una questione di trattenere il respiro. È un esercizio di autocontrollo, di disciplina mentale e fisica. Quando sei immerso, lontano dalla superficie, senti il battito del tuo cuore rallentare, il mondo si riduce a un silenzio ovattato. In quei momenti, impari a conoscere i tuoi limiti, a spingerli con rispetto e consapevolezza.

La preparazione per il Vendée Globe non riguarda solo la barca o la rotta. Riguarda la costruzione di una relazione simbiotica con l’acqua. Ogni immersione è un’opportunità per affinare le proprie capacità, ma anche per meditare, per ascoltare ciò che il mare ha da dire. È un dialogo continuo, un allenamento non solo per il corpo, ma soprattutto per la mente.

Il rapporto tra uomo e mare è ancestrale. L’acqua è il nostro elemento originario, ci richiama a una parte di noi che spesso dimentichiamo nella frenesia della vita quotidiana. Prepararsi per una regata come il Vendée Globe significa riconnettersi con quella parte, ricordare che siamo esseri d’acqua, che il mare scorre nelle nostre vene.

In mare, ogni decisione è cruciale. La capacità di mantenere la calma, di gestire lo stress, di prendere decisioni lucide sotto pressione è ciò che distingue un buon marinaio da un grande marinaio. E l’apnea è un perfetto allenamento per sviluppare queste qualità. Ti costringe a rallentare, a controllare il respiro, a trovare la pace in situazioni potenzialmente stressanti.

Prepararsi al Vendée Globe non è solo una questione di allenamento fisico e strategico, ma di immersione totale, di armonia con il mare. È riconoscere che ogni onda, ogni immersione, ogni momento passato a respirare con calma sott’acqua, è un passo verso la comprensione di sé stessi e del vasto, misterioso mondo che è l’oceano. 

Quando il giorno della partenza arriverà, sarò pronto non solo perché ho affinato le mie abilità tecniche, ma perché avrò costruito una relazione profonda e rispettosa con il mare. E in quella relazione, troverò la forza e la saggezza necessarie per affrontare ogni sfida che gli oceani vorranno presentarmi.