Prysmian Group riparte dalla Martinica con il rally amichevole “Ritorno a La Base”, la prova generale per una nuova regata degli IMOCA Globes Series.
Giancarlo, arrivato da due giorni in Martinica, dove ha concluso la 15ma Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre in sesta posizione con il co-skipper Martin Le Pape, è già pronto a ripartire. Il progetto di un lungo cantiere invernale per apportare ulteriori migliorie alla sua imbarcazione e anche il desiderio di ricongiungersi alla famiglia l’hanno spinto ad accorciare al massimo il tempo di questo rapido pit-stop.
A soli due giorni e mezzo dall’arrivo, Prysmian Group è pronto a ripartire per rientrare a Lorient ed è uno dei cinque team ad aver aderito alla nuova iniziativa, “Ritorno a La Base”, organizzata da Lorient Grand Large in collaborazione con la Classe IMOCA.
Una proposta di “rally” tra Martinica e Lorient
Lorient Grand Large è un’associazione che supporta da più di 10 anni i progetti d’altura professionali e amatoriali di molti skipper e ospita eventi nautici locali e internazionali. In occasione di questa Transat Jacques Vabre ha deciso di organizzare per le imbarcazioni IMOCA e in collaborazione con la Classe stessa, il ritorno al porto d’origine che per molti team, come quello di Giancarlo, è La Base di Lorient.
Un ritorno via mare sotto forma di rally che può essere svolto sia in doppio sia in equipaggio e che si trasformerà nel 2023 in un vero e proprio evento biennale del Campionato IMOCA Globe Series: una regata in solitario valida per la qualifica al Vendée Globe 2024.
Le regole del “Ritorno a La Base”
La linea di partenza, situata nel nord dell’isola, è stata aperta il 29 novembre e lo resterà per cinque giorni. Gli equipaggi iscritti, Apicil, Maitre CoQ, Macsf, Corum e Prysmian Group, potranno passarla quando vorranno nell’arco dei cinque giorni stabiliti. Il cronometro sarà avviato al momento del via e fermato al taglio del traguardo, posizionato all’ingresso della baia di Lorient.
Verranno premiati gli equipaggi che avranno compiuto la traversata nel minor tempo: un evento sportivo amichevole per prolungare questa proficua stagione 2021 e mettere le basi per la regata in progetto per il futuro.
Il commento di Karine Fauconnier, coordinatrice di Lorient Grand Large
“Questo percorso presenta vari obiettivi. Quello ecologico: riportare le imbarcazioni in Europa via mare offre un’alternativa più sostenibile rispetto al rientro via cargo; quello tecnologico e sportivo: questa traversata è un’opportunità per far navigare i team, che hanno così un’occasione in più di sviluppare e rendere affidabili le imbarcazioni. Inoltre, la navigazione stessa sarà una grande sfida, in quanto gli equipaggi dovranno trovare la rotta migliore per raggiungere il sottovento a nord dell’Anticiclone delle Azzorre e riavvicinarsi all’Europa.” spiega Karine Fauconnier, grande navigatrice francese e coordinatrice dell’associazione Lorient Grand Large.
L’equipaggio a bordo di Prysmian Group per il “Ritorno a La Base”
Giancarlo percorrerà le 3450 miglia nautiche teoriche che separano la Martinica da Lorient con un equipaggio composto da Alessio Cannoni, comandante di Maxi Yacht a vela e regatante dal 1998, anno in cui ha conosciuto Giancarlo quando entrambi erano istruttori presso differenti scuole di vela a Punta Ala, e Francesco Sena. Apneista professionista e velista appassionato, creatore di contenuti per il suo canale YouTube dove divulga la sua passione per il mare, Francesco ha incontrato Giancarlo in Bretagna proprio durante un reportage che ha fatto su di lui.
GIOVEDÌ 2 DICEMBRE – 2° GIORNO
Analisi meteorologica e strategica
“Stiamo navigando nell’Aliseo. Abbiamo passato il 22°N e speriamo di raggiungere temperature un po’ più basse.
Nei prossimi giorni usciremo dal flusso dell’aliseo e agganceremo il vento da sud-est che è associato a un flusso depressionario posizionato molto sopra di noi.
Con questo flusso continueremo a procedere verso nord-est, per portarci a una latitudine dove sarà possibile agganciare alcuni flussi depressionari prima, e un grosso anticiclone in seguito, anticiclone che proviene da Terranova e che andrà ad instaurarsi all’altezza delle Azzorre.
Quest’anticiclone ci porterà del vento da nord con cui potremo avanzare al reaching e oltrepassare le Azzorre,” racconta Giancarlo.
Prysmian Group è al momento ancora l’unica imbarcazione partita per il rally “Ritorno a La Base”, una competizione amichevole tra alcuni equipaggi che hanno partecipato alla Transat Jacques Vabre e che rientrano in Bretagna via mare.
La formula del rally prevede una linea di partenza aperta dal 30 novembre al 3 dicembre. Il cronometro viene avviato per ciascun equipaggio partecipante al momento del via e fermato al taglio del traguardo, all’ingresso della baia di Lorient. Chi impiegherà meno tempo, vincerà.
Pysmian Group ha tagliato la linea di partenza posizionata nel nord della Martinica alle 22:17 UT del 30 dicembre. Tra oggi pomeriggio e domani mattina dovrebbero partire anche gli altri tre partecipanti: Corum, Apicil e Macsf.
“Ritorno alla base” è organizzato da Lorient Grand Large e la Classe IMOCA, e nel 2023 diventerà una vera regata del calendario IMOCA Globe Series.
VENERDÌ 3 DICEMBRE – 3° GIORNO
Impressioni a bordo
“Buone notizie a bordo di Prysmian Group. Il vento ha girato da sud-est, ora proviene da 140° e ci permette di tenere una rotta di 50°-55°. Soffia intorno ai 16-18 nodi e da molte ore navighiamo ad una velocità di circa 16 nodi in un’andatura più poggiata. La barca scivola veloce,” commenta Alessio.
“Stiamo volando sul foil, è molto emozionante. Guadagnando qualche grado verso est, riusciamo a tenere la prua diretta verso casa,” racconta Francesco Sena.
Prysmian Group ha percorso circa 750 miglia delle 3460 (su rotta diretta e teorica) che gli servono per arrivare a Lorient e concludere il rally “Ritorno alla Base”.
Oggi, 3 dicembre, altri due IMOCA hanno tagliato la linea del via facendo scattare il loro cronometro: Team CORUM L’Épargne voile alle 10:00 UTC (ora di Greenwich) e Team Voile MACSF alle 10:40 UTC.
Ieri si è iscritto anche il Team di Manuel Cousin IMOCA Groupe Sétin che ha chiesto una proroga per partire domani, sabato 4 dicembre.
Chi di loro impiegherà meno tempo a concludere il percorso, vincerà.
SABATO 4 DICEMBRE – 4° GIORNO
Due giorni dopo la partenza di Prysmian Group primo IMOCA a tagliare la linea di partenza del rally amichevole “Retour à La Base ” organizzato da Lorient Grand Large e la Classe IMOCA ieri sono partiti anche CORUM L’Epargne (con Nicolas Troussel et 3 equipier), MACSF (con Isabelle Joschke e due equipier) e Apicil (con equipe tecnica).
Oggi partirà anche Groupe SETIN, con Manuel Cousin e la sue equipe. Questo Imoca sarà l’ultimo a partire, completando la flotta di 5 barche partecipanti a questa competizione crono.
Alle ore 11:00 di questa mattina, Prysmian Group navigava a oltre 18 nodi, e doveva ancora percorrere poco più di 2200 miglia per raggiungere il porto de La Base, arrivo del crono.
DOMENICA 5 DICEMBRE – 5° GIORNO
Meteorologia da monitorare
“Situazione non semplice per questo Ritorno a La Base, stiamo navigando in una depressione, che ha il suo centro a Terranova, sopra di noi. Incontreremo poi un grande anticiclone che ci spingerà verso la Guascogna con un vento molto forte, per cui saremo obbligati a rallentare e cercare il buon punto di passaggio che non sarà molto grande a causa di un altro flusso depressionario che entrerà.
Il rientro si annuncia sportivo. Speriamo che le previsioni cambino un po’.”
LUNEDÌ 6 DICEMBRE – 6° GIORNO
“Strategia per i prossimi giorni: abbiamo lasciato il flusso da sud che ci stava spingendo e, su un vento a circa 200°, alle 10:00 orario italiano di questa mattina abbiamo strambato. Ora dobbiamo attraversare un piccolo fronte e poi agganciarsi all’aria di un anticiclone che è posizionato a nord. Con questo anticiclone che si rinforzerà in termini di intensità del flusso d’aria, con un vento che dovrebbe ruotare leggermente a sinistra, entreremo nel golfo di Biscaglia.
In base alla violenza di questo anticiclone decideremo la nostra velocità. Se sarà molto violento cercheremo di rallentare per non prendere troppo vento. Se le condizioni saranno normali da un punto di vista di intensità del vento, manterremo la nostra velocità per entrare dritti nel golfo di Biscaglia.”
Prysmian Group ha percorso circa 1520 miglia delle 3460 (su rotta diretta e teorica). Team Corum L’Epargne e Team Macsf partiti quattro giorni dopo il team Prysmian Ocean Racing stanno facendo una rotta molto più a nord a causa delle condizioni meteorologiche che stanno incontrando. Il Team Apicil e Team Groupe SETIN, partiti per ultimi, stanno beneficiando ancora dell’Aliseo da nord est.
MARTEDÌ 7 DICEMBRE – 7° GIORNO
In queste ultime ore, Giancarlo ha intensificato lo studio della meteorologia e della rotta migliore. Ogni due ore guarda l’aggiornamento di circa tre modelli meteo secondo i quali, nei prossimi giorni, incontreranno venti di 40 nodi, con raffiche di 50.
“Abbiamo passato un doppio fronte freddo, manovrando in tempo con il cambio del vento. Con questo flusso da 300°, agganceremo un nuovo anticiclone che è associato alla depressione ad ovest dell’Irlanda. Sarà quest’ultima che ci spingerà in Guascogna come dei proiettili.
La temperatura è scesa di quasi 10 gradi. Manca poco più di un giorno all’impatto con la depressione e ci prepariamo alla battaglia: tutte le cime filate bene e messe in chiaro in pozzetto, i pesi sotto coperta ben distribuiti, le vele di rispetto ben fissate e pronte da terzarolare.
Se davvero incontreremo un vento teso come previsto, ammaineremo tutte le vele di prua e navigheremo solo con la randa terzarolata. Perderemo in velocità, ma è il modo più sicuro per mantenere la barca in buono stato e l’equipaggio non troppo stressato,” conclude Giancarlo.
Prysmian Group naviga a 1280 miglia lineari e teoriche dall’arrivo a Lorient.
Dal Diario di Francesco Sena – Ritorno a La Base
Il muro di nuvole nere è vicinissimo, Giancarlo Pedote è pronto in dormiveglia, con il telecomando del pilota automatico legato sopra la sua brandina. Anche mentre dorme, in base ai rumori riesce a sentire il vento che cambia, le raffiche che arrivano, e poggia o orza anche nel sonno.
Siamo nel fronte, la temperatura scende ancora, l’onda si alza, è circa 3 metri e avanza placida, con un periodo lungo. Non come quelle del mediterraneo che subito si infrangono, e che a volte si incrociano…quindi sullo scafo non si sente tantissimo. Ma se guardo a poppa vedo dei muri di acqua alzarsi e poi ritorna l’orizzonte per qualche attimo.
Arriva la pioggia, ormai il cielo non si vede più, siamo circondati da nuvole nere.
“Togliamo subito la vela J0 e andiamo solo con la randa”.
Il tempo di dirlo che già tutti e tre siamo in posizione. Giancarlo e Alessio a prua a togliere la mura e preparare il sacco della vela, e io in pozzetto, sul winch pronto a mollare drizza piano piano. La pioggia sempre più forte, che toglie visibilità ovunque. Arriva qualche bel rafficone che prendiamo lascando randa.
Salta anche un delfino un paio di volte di fianco al foil di sopra vento, poi subito sparisce. Giancarlo è concentratissimo.
Un Imoca ha decine di regolazioni sofisticate e specifiche che una normale barca non ha, e lui sta attento a tutto.
“Se si sbaglia qualcosa qui, si rischia di disalberare”.
Vediamo un piccolo spiraglio di sereno a nord-ovest, poggiamo 40 gradi. Ora l’obiettivo è uscire da questo fronte.
Dopo una mezz’ora siamo fuori, di nuovo sotto un cielo sereno e un mare decisamente più calmo. La nostra rotta di nuovo quella di casa. A est vediamo un altro fronte in lontananza, questo riusciamo ad evitarlo passandoci larghi.
“Dobbiamo rallentare un po’, perché a nord est c’è un violento anticiclone e subito dopo un altro ancora più violento. Dobbiamo sfruttare una piccola finestra nel mezzo, se siamo fortunati ce la caviamo con 40 nodi”.
Mentre parla Giancarlo guarda la volante in testa d’albero. “Ok tutte le regolazioni sono precise”.
“Questo è un mestiere difficile”, mi spiega Giancarlo, “perché a fine giornata quando sei stanco, non puoi mettere i piedi sotto la tavola e poi farti una bella dormita. Qui siamo in oceano, d’inverno e tra qualche ora dobbiamo stare pronti alla battaglia con gli anticicloni. Dobbiamo restare concentrati, ascoltare la barca e mai abbassare la guardia.”
Stiamo sfiorando Le Azzorre, ora ce le abbiamo 60 miglia a sud, è di nuovo il momento di accelerare e infilarci nella finestra dei due anticicloni.
“Stiamo agganciando le prime raffiche dell’anticiclone. Con il fronte di ieri abbiamo giocato. Ora non dobbiamo sbagliare niente.”
La randa è già terzarolata con 2 mani. Le vele di prua ammainate. Il pozzetto tutto in chiaro. L’albero inizia a vibrare e fischiare dal vento che c’è.
MERCOLEDÌ 8 DICEMBRE – 8° GIORNO
“Ieri sera Giancarlo, riguardando i modelli meteorologici, ha riscontrato un rapido cambiamento dei sistemi. Il flusso d’aria da NW, il vento forte, generato da una bassa pressione, in cui stiamo cercando di non infilarci, sfugge più velocemente e l’anticiclone, dietro di noi, avanza più rapidamente di quello che sembrava dalle precedenti previsioni.
Quindi abbiamo rischiato di essere inghiottiti dall’anticiclone, con i suoi venti leggeri e variabili. Durante la notte abbiamo fatto vari cambi di vele per ricominciare a correre e riposizionarci meglio sul flusso d’aria che ci precede, per non farsi inglobare dall’anticiclone dietro. Abbiamo corso tutta la notte,” ha raccontato stamattina Alessio Cannoni, co-skipper a bordo di Prysmian Group.
Il bilancio di Karine Fauconnier navigatrice e direttrice di Lorient Grand Large
Karine Fauconnier, referente nautico del rally e direttrice di Lorient Grand Large, fa il punto sulle diverse traversate delle imbarcazioni in corsa al “Ritorno a La Base” e sulle condizioni incontrate.
“Abbiamo cinque IMOCA Class iscritti al crono rally tra la Martinica e Lorient.
Prysmian Group, partito il 30 novembre, ha colto la finestra meteorologica migliore. Ha goduto finora di ottime condizioni grazie all’anticiclone delle Azzorre, ben posizionato, che gli ha permesso di fare un percorso veloce e in rotta quasi diretta. Ormai passato l’arcipelago delle Azzorre, lo skipper Giancarlo Pedote deve ora negoziare l’arrivo nella penisola iberica e nel Golfo di Biscaglia che sarà spazzato da una tempesta autunnale. L’obiettivo è rallentare leggermente per far passare il maltempo e mantenere la barca in buone condizioni fino a Lorient. Da seguire!
Corum e MACSF, partiti due giorni dopo, il 2 dicembre, non hanno avuto la possibilità di navigare in rotta diretta, di bolina ma hanno dovuto fare un “grand tour” per trovare andature con vento portante che hanno raggiunto ieri ad una latitudine molto settentrionale. Riusciranno a recuperare il tempo perduto su Prysmian?
Apicil e Groupe Sétin, salpati il 4 dicembre, si stanno dirigendo a nord, di bolina, per intercettare il flusso da sud ovest a nord dell’anticiclone che permetterà agli equipaggi di fare velocità più elevate.
Le barche inizieranno ad arrivare a La Base da venerdì e gli arrivi saranno scaglionati per più di una settimana. Solo quando l’ultima imbarcazione taglierà il traguardo sapremo quale dei cinque IMOCA ha realizzato il miglior tempo e vincerà il rally.”
GIOVEDÌ 9 DICEMBRE – 9° GIORNO
“Mancano poco più di 500 miglia all’arrivo a Lorient. Abbiamo un vento da 272° sui 30 nodi con raffiche fino a 40. Il mare è formato, con circa 4m d’onda, che presto diventeranno 5m. Surferemo queste dolci onde oceaniche fino a che stanotte incontreremo un fronte con un salto del vento che passerà da 270° a 315°. Questo cambiamento ci permetterà di mettere la prua su Lorient.
In questo momento abbiamo passato la latitudine del nord della Spagna e ci avviciniamo lentamente al meridiano 9° ovest che corrisponde a quello delle coste spagnole.”
Il team Prysmian Group, impegnato nel rally amichevole “Ritorno a La Base”, deve affrontare ancora condizioni complesse all’entrata del Golfo di Biscaglia ma a terra si fa già il countdown per l’arrivo, che è stimato per domani venerdì 10 dicembre nella nottata.
VENERDÌ 10 DICEMBRE – 10° GIORNO
“Stiamo navigando nella coda del fronte che è piuttosto attiva. Stanotte durante il fronte abbiamo avuto 5-6 metri di onda e raffiche a quasi 40 nodi. Adesso le condizioni si stanno un po’ calmando. Siamo strategicamente esattamente dove volevamo essere e questo mi conforta molto.
Adesso ci godiamo le ultime miglia verso la piattaforma continentale prima di tutto e poi verso il nostro porto di arrivo di Lorient.”
Prysmian Group naviga a 170 miglia circa da Lorient.
IL RISULTATO, I COMMENTI
Con l’ultimo IMOCA arrivato a Lorient La Base la sera di sabato 18 dicembre, si è chiuso “Retour à La Base”, il rally amichevole tra Martinica e Lorient proposto da Lorient Grand Large e la Classe IMOCA.
Il miglior tempo è stato realizzato da Prysmian Group, che ha impiegato 9 giorni 23 ore e 46 minuti a percorrere le 3450 miglia nautiche teoriche che separano la Martinica dalla Bretagna, dopo uno stop over a Fort de France di soli due giorni e mezzo dall’arrivo della Transat Jacques Vabre, terminata in sesta posizione.
“Abbiamo attraversato l’Oceano Atlantico contro l’aliseo, nella rotta meno propizia, in meno di 10 giorni. Un’esperienza intensa con tanti momenti non semplici. Non ho mai preso alcun rischio, avrei potuto metterci un giorno di meno, ma all’altezza delle Azzorre ho deciso di chiudere la vela di prua per navigare a 5 nodi per dodici ore, in modo da permettere il passaggio della coda del fronte, che era molto attiva e piuttosto violenta.” ha dichiarato Giancarlo Pedote all’arrivo, il 10 dicembre scorso.
“Abbiamo sempre navigato in un vento che reputavo assolutamente idoneo, per quelle che erano le condizioni di navigazione. Volevo andare veloce per iniziare il cantiere invernale, ma non avevo un equipaggio sperimentato nella classe lmoca. L’idea di restare sotto i dieci giorni di navigazione è stata la musa tentatrice, e a 200 miglia dall’arrivo ho deciso di aumentare tela svolgendo il piccolo gennaker, la vela per andature portanti a vento forte, nonostante ci fossero 5 metri di onda e quasi 30 nodi di vento. La barca sembrava in discesa libera sugli sci: abbiamo fatto planate a 27/28 nodi su quest’onda lunga di 5/6 metri, e ho chiesto al mio equipaggio di restare all’interno del pozzetto per non vedere…”
Questo rally amichevole, che nel 2023 diventerà una regata in solitario valida per la qualifica per il Vendée Globe 2024/25, conclude un anno pieno di soddisfazioni con l’ottavo posto al Vendée Globe e alla Rolex Fastnet Race e un sesto posto alla Transat Jacques Vabre.
Martedì 14 dicembre Prysmian Group è stata messa a terra ed è entrata in cantiere, dove subirà importanti modifiche alla prua.
“Retour à La Base”
La linea di partenza, situata nel nord dell’isola, è stata aperta per 5 giorni, il 29 novembre. Gli equipaggi iscritti, Apicil, Groupe Setin, Macsf, Corum L’Epargne e Prysmian Group, sono partiti nell’arco di questi cinque giorni attivando ciascuno il proprio cronometro, fermato al taglio del traguardo posizionato all’ingresso della baia di Lorient.
I tempi del “Retour à La Base”
Prysmian Group
Partenza martedì 30 novembre alle 22h 17min TU.
Arrivo venerdì 10 dicembre alle 22h 07min TU Tempo di percorrenza: 9 giorni 23 ore e 43 minuti
CORUM L’Epargne
Partenza giovedì 2 dicembre alle 16h 37min TU.
Arrivo lunedì 13 dicembre alle 05h 26min TU Tempo di percorrenza: 10 giorni 12 ore e 49 minuti
MACSF
Partenza giovedì 2 dicembre alle 21h 28min TU.
Arrivo lunedì 13 dicembre alle 12h 50min TU Tempo di percorrenza: 10 giorni 14 ore e 22 minuti
Groupe SETIN
Partenza sabato 4 dicembre alle 16h 47min TU.
Arrivo sabato 18 dicembre alle 16h 03min TU Tempo di percorrenza: 13 giorni 13 ore e 16 minuti
APICIL Group
Partenza sabato 4 dicembre alle 00h 35min TU.
Arrivo sabato 18 dicembre alle 20h 40min TU Tempo di percorrenza: 14 giorni 20 ore e 5 minuti
Quando sei un navigatore solitario, gestire la vita a bordo e navigare in doppio è un compito particolare.
Bisogna cercare di capire i punti di forza di ciascuno nel contesto del lavoro di squadra, ma anche assicurarsi che emergano e vengano identificati chiaramente i punti deboli delle due persone. Ognuno deve avere la capacità e l’onestà di rivelare all’altro le proprie debolezze e mettersi in gioco per trovare delle soluzioni.
Se siamo onesti tra di noi, possiamo sopperire alle debolezze dell’altro. Se riusciamo in questo scambio, la fragilità dell’altro non rappresenta un ostacolo; se non lo facciamo, se non comunichiamo apertamente i nostri limiti e le nostre difficoltà, si creeranno delle lacune che quasi sicuramente si trasformeranno in problemi, ad esempio, sulle prese di decisione. E sarà difficile colmare queste lacune in mare, in regata… se non con uno sforzo notevole.
Un binomio riuscito
Il lavoro di gestione del lavoro e del navigare in doppio deve essere svolto a monte. Purtroppo io e Martin, il mio co-skipper, non abbiamo avuto molto tempo per farlo a causa di una serie di circostanze e di tempi molto stretti. Ci siamo però confrontati, dichiarando ciascuno i propri punti forti e le proprie debolezze. Grazie a questa onestà, adesso siamo in grado di completarci a vicenda e collaborare senza preoccupazioni.
Non solo in mare, ma anche a terra
Questo principio non vale solo per noi navigatori: riguarda tutta la nostra squadra a terra. Nel mio ruolo di manager del progetto, cerco di puntare sulle qualità di tutti i componenti della squadra gestendone le debolezze attraverso la collaborazione. È questa gestione dell’equilibrio dei punti di forza e di debolezza di chi ci circonda che fa il successo di un team, di un progetto…
Nata nel 1993, la Transat Jacques Vabre è diventata la più lunga traversata atlantica in doppio che si articola sull’antica “rotta del caffè”. Arrivata quest’anno alla sua 15ma edizione, presenta un nuovo nome ed un nuovo percorso.
Nel 2021, la regata cambia il nome in Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre. Infatti, i membri fondatori della regata, la città di Le Havre e il gruppo JDE, vengono affiancati nell’organizzazione dell’evento dalla regione Normandia.
Il punto di partenza, ormai storico, rimane lo stesso: il bacino Paul Vatine a Le Havre, dedicato all’omonimo navigatore havrais che vinse la prima edizione in monoscafo e perse la vita, sparendo in mare, alla sua quarta partecipazione corsa a bordo di un trimarano nel 1999.
L’arrivo viene spostato, per la prima volta nella storia della regata, dal Brasile alle Antille, in Martinica a Fort-de-France.
Un’altra novità di questa edizione 2021 sono le rotte diversificate a seconda della classe dell’imbarcazione partecipante. L’obiettivo dichiarato dal Comitato di regata è che “lo sforzo sportivo sia lo stesso per tutti, perché spesso nelle regate transatlantiche le barche più piccole passano più tempo in mare”.
Quattro sono le classi ammesse alla Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre: IMOCA (22 imbarcazioni in gara), Class40 (45), Ocean Fifty (ex Multi50 – 7) e Ultime (5).
Per i Class40, 4.600 miglia (8.500 km), con passaggio obbligato ad est delle isole dell’arcipelago di Capo Verde.
Per gli Imoca e gli Ocean Fifty, 5.800 miglia (10.700 km) con una rotta che scenderà fino all’arcipelago brasiliano di Fernando de Noronha.
Gli Ultime percorreranno 7.500 miglia (13.900 km) con una rotta che aggira l’arcipelago brasiliano Trindade e Martim Vaz.
Giancarlo e Martin, il duo a bordo di Prysmian Group
Giancarlo è alla sua quarta partecipazione alla Transat Jacques Vabre, di cui ha vinto l’edizione 2015 a bordo di un Multi50 con Erwan Le Roux. Quest’anno regata per la seconda volta a bordo dell’IMOCA Prysmian Group e ha scelto come co-skipper il figarista Martin Le Pape, classe 1988.
La traversata atlantica in doppio sarà valida anche per le eventuali selezioni al Vendée Globe 2024, che si terranno nel caso in cui dovessero esserci più iscritti che posti disponibili. Per questo motivo l’obiettivo principale di Giancarlo sarà quello di completare la regata al meglio, utilizzando tutte le armi a sua disposizione. Prima fra tutte l’affidabilità di un’imbarcazione varata nel 2015, che soffre di un gap tecnologico rispetto alle imbarcazioni più recenti.
“Quest’anno abbiamo fatto solo dei lavori di manutenzione ordinaria, a parte aumentare il rake dell’albero, e abbiamo lavorato sull’ergonomia, per cercare di aumentare il comfort degli skipper, che è un elemento che influisce a suo modo nella performance.”
Al rientro in Francia, previsto per metà dicembre, Prysmian Group affronterà un cantiere invernale, durante il quale sono in progetto importanti modifiche strutturali.
Una traversata a scopo scientifico
Durante la Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre, Giancarlo e Martin si impegneranno anche in un progetto lanciato da Météo France a favore della sicurezza in mare e della climatologia. Il Team Prysmian Group, è uno dei sette che hanno aderito al piano di dispiegamento di boe meteorologiche realizzato grazie alla collaborazione con la Classe Imoca, OceanOPS e COI-Unesco.
Il progetto E-Surfmar
Il progetto, nell’ambito del programma europeo è E-Surfmar e prevede di mantenere operative 150 boe meteo tra il Nord Atlantico e l’Artico. Questo permetterà di migliorare la qualità delle previsioni meteorologiche grazie ad un aumento delle osservazioni della superficie marina, che forniscono i dati sulla pressione atmosferica i quali non possono essere rilevati dal segmento spaziale.
Queste boe, che pesano ben 22 chilogrammi, verranno imbarcate a bordo dei sette IMOCA che partecipano al progetto e verranno rilasciate nell’Oceano Atlantico tra il 10° Nord e il 16° Nord di latitudine secondo una procedura accuratamente concordata con gli scienziati e i rappresentanti del progetto.
Una traversata a scopo solidale
In occasione della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre, Prysmian Group – storico sponsor di Giancarlo, e Electriciens sans fontiéres – la ONG che Prysmian Group ospita a bordo, hanno deciso di lanciare una nuova campagna “1 click = 1 metro”, che in passato ha permesso la realizzazione di importanti progetti di accesso all’elettricità in Senegal, Togo e Madagascar.
Come nelle precedenti edizioni, ad ogni click (like, condivisioni e commenti) sui post pubblicati sui profili Facebook e Instagram di Prysmian Ocean Racing, Prysmian Group donerà a Electriciens sans frontières, 1 metro di cavo per portare l’energia nei paesi in via di sviluppo. Fulcro dell’azione di Electriciens sans frontières è infatti la lotta contro le disuguaglianze nell’accesso all’elettricità e all’acqua nel mondo.
Il progetto sostenuto in questa occasione è quello di fornire materiale didattico agli studenti del Centro di formazione di Birkelane in Senegal; i giovani potranno così ottenere un certificato di installatore di pannelli solari fotovoltaici e sviluppare l’economia del loro Paese in maniera sostenibile.
DOMENICA 7 NOVEMBRE 2021
“Partire, senza troppe domande”
Alle 13:27 di domenica 7 novembre ha preso il via la 15° edizione della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre. I 22 duo della categoria IMOCA (imbarcazione da 60 piedi), tra i quali quello di Prysmian Group partiranno per 5.800 miglia verso la Martinica, attraverso l’arcipelago brasiliano di Fernando de Noronha. Giancarlo Pedote e Martin Le Pape hanno lasciato ieri sera l’ultima dichiarazione prima della partenza, entusiasti e determinati. Anche un po’ filosofi.
“Il momento del via si sta avvicinando. Mancano solo poche ore e mi godo ogni momento che passa. Approfitto di tutto. Quando ti schieri per la quarta volta al via di una Transat Jacques Vabre, con in più un Vendée Globe alle spalle, ti dà una certa fiducia, in te stesso ma anche nella barca”, spiega Giancarlo che, grazie alla sua esperienza, ora assapora le cose in modo diverso, con molta meno ansia e apprensione. “Dopo aver fatto un giro del mondo, sei più preparato ad affrontare l’ignoto e il campo di gioco si ridefinisce: oggi la mia zona di comfort è più estesa, anche se attraversare l’Atlantico resta un esercizio non banale”, racconta l’italiano che non sottovaluta ciò che lo attende, ma lo mette in prospettiva. “Osservo una diminuzione del livello di stress, il che è positivo perché lo stress consuma energia. Ovviamente un certo livello di stress è necessario per le prestazioni, ma è fondamentale incanalarlo con attenzione, per non lasciarsi divorare”, spiega lo skipper di Prysmian Group.
Momenti preziosi incisi nella memoria
Anche se è pronto a battaglia, il fiorentino resta, come al solito, concentrato sul momento presente. “Fino alle 13:27 continuerò a concentrarmi sulla preparazione e ad assaporare gli ultimi momenti con i miei cari, mia moglie e i miei figli. Sono momenti preziosi che inciderò nella mia testa e che mi piacerebbe ricordare una volta in mare. Poi sarà modalità regata”, ha concluso Giancarlo, che si prepara a circa 18 giorni di competizione.
Una regata che dovrebbe partire in condizioni abbastanza “toniche” a causa di un flusso da nord-ovest di 15-20 nodi che permetterà alla flotta di lasciare la Manica abbastanza velocemente con una sola virata. Le cose dovrebbero complicarsi a Pointe Bretagne, con le prime scelte strategiche da fare. “La prima settimana sarà tutta all’attacco. Sarà importante entrare subito in gara. Senza farsi troppe domande.”
LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2021
Un inizio difficile
Partiti ieri alle 13:27, i 79 duo iscritti alla 15° edizione della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre hanno iniziato la regata a tutta velocità con un flusso da nord-ovest di una ventina di nodi su un mare mosso. Poi, lo stop.
“Dopo il passagio delle Isole del Canale, ieri sera, abbiamo iniziato ad avere poco vento. Un pessimo timing, visto che dobbiamo girare la punta della Bretagna”, ha dichiarato questa mattina Martin Le Pape, in uno scenario di completa mancanza di vento, quando si trovavano a 47 miglia dai primi, al largo dell’arcipelago delle Sette Isole al largo della costa di Granito Rosa, nel dipartimento delle Côtes-d’Armor, in Bretagna.
“La partenza di questa Transat Jacques Vabre non è andata molto bene. Ci siamo subito trovati sottovento rispetto alle barche che sono partite più a nord. La parte più difficile è stata ieri sera, al largo dell’isola di Guernsey, dove abbiamo sofferto per una situazione meteo infernale: siamo rimasti completametne bloccati in una zona con 2-3 nodi di vento e vedevamo quelli davanti che filavano a 8 nodi, quelli dietro che filavano a 8 nodi e noi che andavamo a 3 nodi. Eravamo a mezzo miglio dalle barche davanti e questo mezzo miglio si è trasfromato in 5 miglia. Non è stato bello vedere gli altri navigare in un vento che noi non avevamo, ma stiamo cercando di mantenere la calma e restare concentrati per riagganciare il gruppo di barche che è qua leggermente più a sud rispetto a noi”, ha precisato Giancarlo consapevole che i giochi sono appena cominciati e tante scelte strategiche dovranno essere prese. E avranno le loro conseguenze.
Buone notizie
“La buona notizia è che i file meteo mostrano previsioni simili tra loro per le prossime ore. Le opzioni stanno diventando più chiare: andare a cercare un flusso nord-est dietro la dorsale nel Golfo di Biscaglia per raggiungere Capo Finisterre. Questo ci permetterà di prendere un’andatura di poppa, che speriamo ci accompagnerà fino alle Canarie”, ha concluso il co-skipper di Prysmian Group.
MARTEDÌ 9 NOVEMBRE 2021
Una dorsale da passare
“Siamo entrati in una buona routine, si è instaurato subito un buon ritmo dei turni. Non dormiamo molto, ma bene. Siamo complementari in navigazione e dobbiamo continuare così. Il poco vento ci ha comunque regalato l’incontro con i delfini che contribuisce sempre a sollevare il morale”, commenta Giancarlo, motivato a superare questa prima fase impegnativa.
La flotta della Transat Jacques Vabre si gioca il tutto e per tutto per uscire da una situazione stressante: i concorrenti in gara si trovano bloccati in una dorsale anticiclonica che si estende da Madeira a Dunkerque. Inoltre, il passaggio della piattaforma continentale, sinonimo di perturbazione delle condizioni meteo marine, complica la situazione. Tutte le imbarcazioni sembrano puntare a sud, annunciando ancora qualche giorno di battaglia nel Golfo di Biscaglia. L’obiettivo: agganciare il vento da est mentre ci si dirige a sud per sfuggire da questa zona. Quale equipaggio arriverà per primo? Questa è la domanda del giorno…
A bordo di Prysmian Group, Giancarlo e Martin stanno affrontando bene questi primi giorni di regata, in cui i concorrenti devono prendere il ritmo di sonno e veglia ed abituare il fisico, in generale, ai ritmi della vita in mare.
“Secondo giorno in regata con ritmi da Figaro. Per me è stato quasi un remake della Solitaire de Figaro con poco vento e molta corrente; quindi, delle condizioni complesse da cui stiamo uscendo bene. Siamo contenti di aver superato la punta della Bretagna, questo primo step. Ora ci apprestiamo a passare una dorsale, abbiamo vento da nord-est e stiamo andando a cercare il vento da est. Il nostro obiettivo è trovare un buon passaggio in questa dorsale per non rallentare troppo a lungo”, ha aggiunto Martin.
MERCOLEDÌ 10 NOVEMBRE 2021
Si riparte: la regata è tutta da giocare
Una bellissima alba accoglie il duo a bordo di Prysmian Group nel golfo di Biscaglia. La flotta degli IMOCA Class è “sparpagliata” in 245 miglia di mare. I leader che sono riusciti ad uscire per primi dalla dorsale stanno avanzando verso sud, ma gli inseguitori hanno ancora la possibilità di raggiungerli. La strada è lunga e la regata è ancora tutta da giocare.
Questa mattina Giancarlo e Martin navigano finalmente ad una velocità di venti nodi, a poche miglia da Fortinet – Best Western e 11th Hours Racing Team Alaka’I.
“Abbiamo agganciato il vento da est un po’ prima del previsto e in serata raggiungeremo Capo Finisterre con venti sempre più forti. In questo momento la barca scivola ad un’ottima velocità su un mare piatto e riusciamo anche a riposarci”.
L’opinione del meteorologo
Il meteorologo e router Christian Dumard ha commentato le condizioni meteorologiche di questo inizio della 15ma edizione della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre in un autunno molto mite, soleggiato e senza vento.
“La situazione che stanno vivendo i concorrenti non è molto comune. Statisticamente, poche regate che partono a novembre hanno registrato venti deboli, anzi di solito si affrontano subito condizioni molto più vigorose, con uno o più fronti di passaggio e una rapida discesa nel Golfo di Biscaglia e lungo la costa portoghese. È vero però, che nel mese di novembre si possono a volte registrare temperature ancora miti, accompagnate da sole e poco vento, come stiamo vivendo in questo momento.”
Alle ore 10, Prysmian Group si trovava in lotta per l’ottava posizione, a 520.52 miglia dal primo (Apivia). Ancora 5280.5 miglia (9779.49 Km) teoriche da percorrere.
GIOVEDÌ 11 NOVEMBRE 2021
Modalità spi attivata, al largo delle coste del Portogallo
Prysmian Group ha doppiato Capo Finisterre intorno alle 3:30 di ieri notte, scegliendo di passare al di fuori della DST cioè della Traffic Separation Device, una zona in cui viene regolamentato il traffico marittimo a causa di un elevato passaggio di navi commerciali, combinato alla difficoltà del passaggio e della navigazione in generale.
Giancarlo e Martin iniziano la loro discesa sottovento, lungo la costa portoghese, spinti da un flusso di vento da nord che soffia tra i 20 e 22 nodi.
“Navighiamo sotto spi da quando abbiamo passato il DST di Cap Finisterre. Il vento soffia a 20 / 22 nodi e il mare è piuttosto calmo: avanziamo bene ma dobbiamo stare attenti a non esplodere lo spi perché lo stiamo davvero portando al limite. Cerchiamo di mantenere delle buone velocità, intorno a 14-15 nodi. Stiamo facendo rotta a sud per restare nel vento. Il cielo è grigio, ma la temperatura inizia a salire. Tutto bene a bordo di Prysmian Group!”
Vita di bordo
“Seguiamo un ritmo di vita regolare a bordo. Abbiamo la nostra routine e i nostri appuntamenti quotidiani. Ogni giorno alle 7:30 e poi alle 19:30 arrivano i nuovi file meteo. Martin fa il routage e poi discutiamo insieme le strategie a breve, medio e lungo termine.
A volte riusciamo a mangiare insieme, altre volte da soli, a seconda delle esigenze personali. In generale abbiamo stabilito turni di un’ora ciascuno ma quando è necessario strambare o cambiare vela siamo entrambi sul ponte a lavorare”, racconta Giancarlo.
“Le giornate sono scandite dalle regolazioni, dalle manovre e dallo studio, oltre che da piccoli impegni per la comunicazione che ci permettono di condividere la nostra avventura con più persone possibili.”
Classifica
Giancarlo e Martin proseguono la loro Transat Jacques Vabre in lotta per l’ottava posizione con Maitre Coq e Group Apicil. Nella notte ci sono stati vari colpi di scena e un buon recupero di posizioni in classifica. L’umore è alto a bordo di Prysmian Group, anche se ieri sera Giancarlo e Martin erano molto dispiaciuti per Justine e Simon, skipper e co-skipper di 11th Hours – ALAKA’I, che hanno dovuto abbandonare la regata a causa della perdita dell’albero che fortunatamente non ha danneggiato l’equipaggio.
VENERDÌ 12 NOVEMBRE 2021
L’opzione sud prevale
“Navighiamo con 25 nodi di vento, randa piena e abbiamo issato lo spinnaker grande. Il mare non troppo formato ci consente ancora di usare questo spi che permette di avanzare più velocemente ma, come tutte le vele, ha un limite di range di utilizzo. Durante il punto meteo e strategia che abbiamo fatto questa mattina, avevamo pensato di andare più ad ovest, ma poi abbiamo scelto l’opzione di navigare verso sud per coprire la rotta dei nostri avversari diretti: Fortinet – Best Western e Maitre Coq.
Per ora siamo contenti della nostra posizione in classifica e soddisfatti perché da un paio di giorni, con l’arrivo del vento, abbiamo la possibilità di seguire la nostra strategia, che ci ha portato a recuperare delle posizioni. Le temperature sono più miti e stanotte non abbiamo avuto bisogno di indossare la cerata,” racconta il duo da bordo.
La flotta della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre
Guardando la situazione dell’intera flotta , gli Ultime navigano veloci verso Capo Verde mentre una parte dei Class40 si è ritrovata bloccata in una zona senza vento 1300 miglia dietro, a Capo Finisterre.
Per gli IMOCA, Apivia che aveva monopolizzato la regata fin dall’inizio, lascia la leadership a LinkedOut che si porta in testa. Comunque tutti proseguono il loro percorso verso Madeira in un vento ancora instabile a causa dell’anticiclone posizionato a ovest della flotta.
Si susseguono le strambate e le manovre per restare sul bordo della dorsale perché più ci si avvicina all’anticiclone più il vento ruota a favore ma perde di intensità. Per questo motivo, la strategia che paga è portarsi ad ovest finché il vento è abbastanza forte per poi strambare e navigare a sud per ritrovare più pressione, come stanno facendo Giancarlo Pedote e Martin Le Pape.
Classifica
Prysmian Group naviga ora in settima posizione, seguito da Fortinet – Best Western e Maitre Cocq. Finora ha percorso 1120 miglia nautiche circa e restano ancora 4680.4 da percorrere. La velocità media di questi giorni è di 13.8 nodi.
SABATO 13 NOVEMBRE 2021
Un approccio difficile all’arcipelago delle Canarie
“Abbiamo passato una notte difficile, con un mare assai complesso e un vento capriccioso che cambiava costantemente. Abbiamo dovuto regolare le vele continuamente per cercare di mantenere il ritmo, ma nonostante i nostri sforzi le barche più a sud sono riuscite ad andare più veloci. Forse per un vento differente, forse per differenti caratteristiche delle barche/vele,” commenta Giancarlo.
“Inutile lamentarsi: cercheremo di recuperare alla prima occasione che si presenterà. Adesso ci attende il passaggio delle Canarie, stiamo studiando quale sarà il punto migliore per il passaggio per non subire troppo dell’effetto delle isole sul vento. Inizia a fare sempre più caldo”.
Questa mattina Giancarlo e Martin sono in nona posizione. L’avvicinamento alla Canarie potrebbe avere conseguenze importanti per la classifica: l’altezza delle isole influenza il vento. Il passaggio è complesso perché gli skipper non solo devono scegliere dove attraversare l’arcipelago in base alle zone di vento debole e quelle in cui il vento subisce delle accelerazioni, ma anche tenendo conto dei tratti di mare in cui non gli è permesso navigare, del traffico e della strategia degli altri concorrenti.
DOMENICA 14 NOVEMBRE 2021
Il passaggio delle isole Canarie
“È stata una notte complessa: non abbiamo dormito per niente, ma ne è valsa la pena perché abbiamo recuperato le due posizioni che avevamo perso. Siamo davvero contenti, tanto che speriamo di riuscire a distanziare ancora di più gli inseguitori, agganciando il vento prima di loro,” racconta Giancarlo.
“Per questo non c’è tempo per festeggiare: restiamo concentrati al massimo per far avanzare la barca il più rapidamente possibile. Adesso ci attende un lungo bordo mure a sinistra con vento moderato da nord-est che ci accompagnerà fino alle coste africane, dove potremo finalmente navigare in venti più forti”.
È passata una settimana dalla partenza della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre. Partite tutte insieme, con un percorso iniziale comune, le quattro classi impegnate in questa traversata oceanica sembrano partecipare a quattro regate differenti. Gli Ultimes in discesa a sud verso Trindade e Martin Vaz. Gli OceanFifty e gli Imoca, in navigazione verso Capo Verde, seguono due rotte differenti: più a ovest troviamo i trimarani, più a est, vicini alla costa africana, gli IMOCA. La flotta dei quaranta piedi è invece più estesa e in generale avanza lungo le coste portoghesi e marocchine, seguendo gli alisei verso la Martinica.
Classifica
Tutto bene a bordo di Prysmian Group. Giancarlo e Martin hanno realizzato il passaggo delle Canarie e sono nuovamente in settima posizione, a 178.2 miglia dal primo (Apivia Voile – Charlie Dalin). Mancano, in teoria, 4141.3 miglia, cioè 7669.69 Km all’arrivo. Nelle ultime 24 ore, hanno tenuto una media di 7.2 Nodi.
PRIMA SETTIMANA
L’IMOCA Prysmian Group, condotto da Giancarlo e Martin Le Pape, ha percorso circa 2000 miglia delle 5800 previste dal percorso teorico che quest’anno si conclude a Fort-de-France, in Martinica ed è in settima posizione.
Analisi meteorologica e strategica
La regata si sta rivelando più lunga del previsto: il routage fatto sulla media delle ultime dieci edizioni, stimava l’arrivo degli IMOCA tra il 17° e 20° giorno di navigazione. La causa di questo ritardo è una situazione meteorologica piuttosto inedita con un’inversione completa dei sistemi: un anticiclone posizionato molto a nord, delle depressioni collocate molto a sud, sulle Azzorre, e alcune depressioni tropicali e secondarie molto instabili ed isolate presenti nel mezzo dell’Atlantico.
Questi fenomeni hanno reso variabile ed incostante quello che di solito è il vento protagonista della Transat Jacques Vabre: l’Aliseo, un vento caratteristico dell’Atlantico Nord, che normalmente spira in autunno/inverno da nord-est, ma che necessita di una situazione meteorologica particolare per installarsi stabilmente.
La flotta degli IMOCA, divisa in due gruppi seguiti da una coda, ha passato quasi interamente le isole Canarie. Prysmian Group si trova attualmente in settima posizione, in testa al secondo gruppo e nella notte ha guadagnato ancora distacco sui diretti inseguitori, Fortinet – Best Western e MaitreCoq.
Come il resto del loro gruppo, il duo italo francese naviga vicino alle coste africane, per beneficiare dei venti generati dalla pressione che viene da terra, ma presto dovrà spostarsi a ovest per poi affrontare il Pot au Noir o zona di convergenza intertropicale, punto strategico per le condizioni meteorologiche instabili e di difficile interpretazione.
I commenti
“Il bilancio dall’inizio della regata è piuttosto positivo: stiamo riuscendo a mantenerci nelle velocità target della barca e, a livello della traiettoria, le scelte sono state positive. Martin è davvero concentrato sulla navigazione. Ci svegliamo spesso anche nei nostri turni di riposo per condividere dubbi, porci domande, fare e rifare delle scelte: è un modo di lavorare collaborativo e quello che spero è che riusciremo a continuare così, come stiamo facendo, fino all’arrivo. Né più, né meno”, commenta Giancarlo, interrogato a bordo di Prysmian Group.
“Fin dall’inizio della regata, Giancarlo e Martin hanno gestito bene la strategia. Nel golfo di Biscaglia bisognava scegliere tra varie opzioni. Secondo me, hanno navigato bene, privilegiando una rotta a volte diversa da quella degli altri concorrenti, per sfruttare al meglio l’imbarcazione che hanno a disposizione”, ha dichiarato Tanguy Laglatin, allenatore di Giancarlo dai tempi dei Mini, che ha proseguito commentando la sua performance e quella di Martin: “Hanno incontrato diverse “ondate” di Aliseo, con delle fasi più o meno forti di vento da nord-est.
Due, tre giorni fa il flusso dell’Aliseo si è interrotto creando una situazione complessa proprio al passaggio delle Canarie. Prysmian Group ha dovuto navigare in venti leggeri ma ha passato l’arcipelago canario con una buona strategia, guadagnando e rafforzando la posizione rispetto agli avversari.”
Questione d’intesa
Importante per la performance è anche l’intesa creata tra i due navigatori. “L’umore a bordo è alto: Martin ed io ci intendiamo bene, ci divertiamo, anche se cerchiamo soprattutto e innanzitutto di far avanzare la barca velocemente e nella giusta direzione,” commenta Giancarlo.
“Mi sento bene in mare. Dopo un Vendée Globe, è veramente bello navigare di nuovo in una traversata atlantica che si sta rivelando più lunga del previsto. Le differenze, per quanto riguarda le emozioni che vivo, sono sicuramente legate al fatto che in un Vendée Globe sei da solo per cui tutto il vissuto è più forte e più intenso. Ti trovi in uno stato di fatica importante e costante, mentre ora possiamo aiutarci, facciamo le cose in due ed è più semplice.”
I prossimi giorni
“L’aliseo rinforzerà fino a mercoledì. In queste condizioni esistono due possibilità: andare a cercare l’accelerazione del vento verso Cap Blanc, tenendosi vicini alla costa africana per poi navigare in una parabola verso l’entrata della zona del Pot au Noir, come stanno facendo Initiative Coeur e Charal, oppure fare come Apivia e spostarsi subito a ovest per cercare il passaggio della zona di convergenza intertropicale che si situa abitualmente a 28°-30° ovest e 10° nord ma che gli IMOCA potrebbero incontrare più a est”, spiega Tanguy Leglatin.
Mercoledì sera è annunciata un’altra interruzione dell’aliseo a largo di Capo Verde: se questo fenomeno interesserà la flotta o meno, dipenderà da quanto le imbarcazioni riusciranno a spingersi verso sud.
“In questa situazione è necessario trovare un equilibrio tra il fare rotta a sud per restare nel vento, e lo spostarsi a ovest, per raggiungere il miglior punto di passaggio attraverso il Pot au Noir”, conclude l’allenatore.
La strategia a bordo di Prysmian Group
“Sappiamo che a un certo punto dovremo strambare per spostarci verso ovest e passare il Pot au Noir, ma per il momento preferiamo restare a est perché il vento è più forte e vogliamo andare veloci. Siamo soddisfatti della nostra posizione e speriamo che non verremo penalizzati nel momento in cui dovremo spostarci verso ovest.
L’obiettivo per Prysmian Group è quello di sempre: andare il più veloce possibile, nella giusta traiettoria. Siamo contenti di quanto siamo riusciti a fare e vogliamo continuare così: mantenere le buone dinamiche che si sono create a bordo, restare sempre in ascolto della barca e analizzare la meteo,” dichiara, infine, Giancarlo Pedote.
MARTEDÌ 16 NOVEMBRE 2021
Il passaggio di Capo Verde
“Abbiamo passato una notte tranquilla con 15 nodi di vento e mare piatto, navigando con un’andatura piuttosto rapida. Siamo soddisfatti perché abbiamo guadagnato ancora miglia sui nostri diretti concorrenti, ma restiamo concentrati: obiettivo della giornata è il passaggio dell’arcipelago di Capo Verde. Mancano circa 240 miglia e stiamo studiando come superare al meglio questo nuovo punto strategico.”
La flotta degli IMOCA è ancora divisa in due gruppi: il gruppo di testa ha già raggiunto le isole di Capo Verde, mentre il secondo gruppo, condotto da Prysmian Group, naviga ancora vicino alla costa africana e si sta dirigendo verso ovest, per passare l’arcipelago ed entrare nella zona del Pot au Noir.
Le condizioni del vento sono più leggere e gli skipper sono impegnati costantemente a regolare le vele, i foil e fare il matossage (spostare i pesi a bordo) per mantenere la loro posizione o cercare di guadagnare miglia sugli avversari. In generale, tutti stanno cercando di ridurre il gap laterale, portandosi ad ovest, in modo da diminuire il rischio di perdere terreno sugli inseguitori.
Il Pot au Noir sarà un passaggio chiave, che potrà riservare ancora delle sorprese e cambiamenti nella classifica generale.
Classifica
Prysmian Group naviga in settima posizione, in testa al secondo gruppo della flotta degli IMOCA Globe Series Ha percorso circa 2170 miglia e restano 3630 da percorrere (calcolati sulla rotta teorica).
MERCOLEDÌ 17 NOVEMBRE 2021
La zona di convergenza intertropicale
“Stanotte abbiamo tenuto un’ottima andatura: la barca scivolava veloce sul mare piatto. Abbiamo guadagnato ancora delle miglia sui nostri diretti concorrenti, anche se probabilmente ci aspettano giorni un po’ difficili perché rischiamo di trovare una zona con poco vento mentre loro potrebbero beneficiare ancora della pressione da nord. Fa parte del gioco strategico che siamo chiamati a gestire.
Nel corso della giornata termineremo il passaggio delle isole di Capo Verde prima di fare un’ultima strambata per andare verso l’ingresso della zona del Pot au Noir.”
Per Martin sarà il primo passaggio della zona di convergenza intertropicale; Giancarlo gestirà la strategia, avendo sperimentato varie volte questo passaggio.
In generale, c’è molta pressione tra gli IMOCA Globe Series : la flotta si è divisa in gruppi più piccoli che navigano a poche miglia tra loro e che cercano di superarsi e guadagnare miglia sugli altri concorrenti. In testa, si alternano alla leadership LinkedOut, Charal et Apivia che dovrebbero raggiungere, a fine giornata, il Pot au Noir, una delle zone di navigazione più complesse, nella quale è importante trovare il giusto ingresso per affrontare in seguito uno slalom tra zone di bonaccia e temporali, con aumenti bruschi del vento.
Classifica
Prysmian Group naviga in settima posizione, a 335 miglia dal primo e a 3350 miglia (calcolati sulla rotta teorica) dall’arrivo in Martinica.
GIOVEDÌ 18 NOVEMBRE 2021
Verso il Pot au Noir
“Abbiamo passato una notte calma, anche troppo calma. Vorremmo superare questa zona di bonaccia che ci tiene con i nervi a fior di pelle perché è frustrante vedere gli altri concorrenti che si avvicinano da dietro senza poter fare granché. Ma sappiamo che fa tutto parte del gioco.
Il Pot au Noir che presto affronteremo, è sempre una grande incognita per la variabilità degli elementi. Rischiamo di veder sparire il vantaggio duramente conquistato sugli altri, ma speriamo anche di ritrovare il vento. L’obiettivo del giorno è identificare “la porta di ingresso”, cioè il punto migliore che ci permeterà di passare rapidamente nel regime d’aliseo dell’emisfero sud.
La strategia degli inseguitori sarà quella di mettersi sulla nostra rotta per vedere cosa ci accade e, se finiamo in un buco di vento, ci gireranno intorno. Sembra una strategia un po’ crudele ma questo il rischio che si corre in una posizione come la nostra: in testa ad una parte della flotta.
Non vediamo l’ora di passare il Pot au Noir per proseguire più spediti verso la meta e cercheremo di superare al meglio questo punto chiave della regata.”
Situazione nella flotta degli IMOCA
L’intera flotta degli IMOCA Class si estende in mille miglia circa di mare, questa la distanza lineare tra il primo e l’ultimo. In testa, LinkedOut mantiene la leadership ormai da due giorni e sta guadagnando miglia su Charal e Apivia.
Al momento i primi IMOCA ad approcciarsi al Pot au Noir non ne sono stati troppo rallentati, ma sembra che per il secondo gruppo, quello di cui fanno parte Giancarlo Pedote e Martin, la zona di convergenza intertropicale si presenti piuttosto estesa, intorno alle 250 miglia, con condizioni meno clementi e più complesse.
Classifica
Prysmian Group naviga in settima posizione, le miglia percorse sono 2680, restanti 3120, quindi non è, in distanza lineare e teorica, ancora a metà del percorso.
VENERDÌ 19 NOVEMBRE 2021
La lotteria del Pot au Noir
“La notte è stata difficile, ci siamo giocati la lotteria del Pot au noir, che però non ci ha favorito. Gli altri concorrenti ci sono passati da ovest quando abbiamo preso una grande nuvola che ci ha lasciato senza vento. Ora siamo concentrati sulla regata, siamo comunque sempre a stretto contatto con le altre imbarcazioni. Navighiamo nelle condizioni e nel paesaggio tipico del Pot au noir con nuvole e vento instabile.”
Mentre gran parte della flotta degli IMOCA Globe Series sta lottando o deve ancora entrare nella zona di convergenza intertropicale, in testa, a 300 miglia dal passaggio obbligato per Fernando de Norhona, LinkedOut, Apivia e Charal sembra intravvedano già l’uscita di questo passaggio complesso.
Il duo a bordo di Prysmian Group dovrà superare ancora 300 miglia almeno per ritrovare una corrente di vento con più pressione.
Classifica
Prysmian Group naviga in decima posizione, 2850 sono le miglia percorse e 2950 mancanti (su una rotta teorica).
SABATO 20 NOVEMBRE 2021
“Siamo dispiaciuti di aver perso tre posizioni nel Pot au Noir. Ma riflettendo tra noi avrebbe potuto essere anche peggio. Credo che siamo quasi usciti dalla zona di convergenza intertropicale, anche se vediamo ancora delle nuvole tipiche di questa area. Comunque, è stato un passaggio laborioso.
Non ci saranno molte opzioni tattiche usciti dal Pot au Noir: prua su Fernando de Norhona, dovremo strambare per risalire la costa brasiliana ma sarà importante far correre la barca. Risalendo poi verso la Martinica, passeremo di nuovo per la zona di convergenza ma speriamo sia un passaggio più fluido.
Viviamo il momento e restiamo concentrati.”
In testa alla flotta degli IMOCA, LinkedOut ha superato per primo Fernando de Noronha, ieri sera alle 22:22 GMT. Continua la lotta per la leadership e i primi tre che navigano a distanza ravvicinata, circa 75 miglia tra loro sono impegnati nella risalita della costa del Brasile. Un vento da est – sud est li costringerà a diverse strambate, per evitare l’ampia DST, zona proibita alla navigazione.
Classifica
Prysmian Group, a 500 miglia circa da Fernando de Norhona, si trova in decima posizione, 2590 miglia percorse e 3210 (In linea teorica) per l’arrivo in Martinica.
DOMENICA 21 NOVEMBRE
“Siamo concentrati a far avanzare la barca per cercare di non farci distanziare da Maitre Coq. Oggi la strategia non è complessa: dobbiamo semplicemente andare tutto dritto, direzione Fernando de Norhoña. Stiamo navigando al traverso che è l’andatura nella quale i nostri foil sono i meno efficaci, vista la loro piccola taglia.
Fatichiamo ma non molliamo, vogliamo mantenere il ritmo di Maitre Coq e distaccare le barche che sono dietro di noi. Questa notte abbiamo passato l’equatore, ma visto che abbiamo scordato lo champagne, offriremo a Nettuno del Paté Henaff!”
Classifica
Prysmian Group ha passato l’equatore prima della 06:00 di questa mattina, sempre in decima posizione. A poco più di 200 miglia da Fernando de Norhoña, nelle ultime 24h ha navigato a una velocità di circa 16 nodi. 2264.8 Nm teoriche all’arrivo.
LUNEDÌ 22 NOVEMBRE 2021
“Abbiamo girato l’isola di Fernando de Noroñha, uno dei punti obbligatori del percorso. Direzione Martinica. Le condizioni non sono semplici, oltre 25 nodi di vento: stiamo navigando con lo spi grande per cercare di avanzare il più possibile e recuperare sulle imbarcazioni davanti a noi.
La barca è completamente spazzata dalle onde, a volte è difficile vedere dagli oblo. Le nuvole sono basse, abbiamo visto una bellissima alba”.
Prysmian Group, dopo aver girato l’isola di Fernando de Noroñha ieri notte intorno alle 23:00 ora italiana, naviga sempre in decima posizione, tallonando Solo Maitre Coq a neanche tre miglia di distanza, a una velocità di 18 nodi. Si sta riavvicinando alla fascia equatoriale, questa volta da sud, con l’obiettivo di riagganciare l’aliseo di Nord-Est il prima possibile e dirigersi in Martinica, a Fort-de-France, porto di arrivo, che dista meno di 2000 miglia.
Analisi meteorologica e strategica della seconda settimana
Nel corso di questa seconda settimana di regata, Prysmian Group ha attraversato vari punti chiave del percorso, quali le isole di Capo Verde e la zona di convergenza intertropicale e si prepara a un’ultima settimana nuovamente complessa, come spiega Tanguy Leglatin, allenatore di Giancarlo a Lorient:
“Negli ultimi giorni, Giancarlo e Martin hanno subìto un Pot au Noir fuori dall’ordinario, posizionato molto a est e in movimento verso sud, che li ha investiti e seguiti spostandosi più velocemente di loro, consentendo alle imbarcazioni dietro di raggiungerli. È stato invitabile: li ha accompagnati senza premettergli di trovare una velocità stabile e si è mosso più velocemente di quello che potessero fare loro.
In avvicinamento all’isola di Fernando de Noronha, sono riusciti a uscire dalle nuvole aumentando la loro velocità, ma hanno comunque trovato una situazione perturbata a causa di un Pot au Noir ormai sceso verso sud. Pot au Noir che rincontreranno ben presto con le sue attività temporalesche nella risalita delle coste brasiliane, ma che dovrebbe essere meno complesso del precedente soprattutto perché spostandosi lui a sud e loro a nord, dovrebbe durare solo un giorno.”
Situazione complessa, prima dell’arrivo
“Particolare attenzione dovrà essere messa in due passaggi successivi: primo, l’uscita del Pot au Noir, specialmente al largo dell’estuario del Rio delle Amazzoni, una zona in cui sono già presenti correnti numerose e molto forti che sicuramente influenzeranno l’andamento della regata.
Secondo passaggio, i temporali che potranno arrivare a partire da giovedì dallo Suriname e dalla Guyana, una zona molto umida, nella quale il vento perturbato annuncerà l’arrivo di un aliseo debole da nord, che tra giovedì e venerdì potrebbe spostarsi dalla Guadalupe, verso la Martinica.
Una situazione complessa, generata dalla piccola bolla depressionaria che, bloccando l’anticiclone, li segue dall’inizio della regata e li seguirà quasi fino all’arrivo”.
MARTEDÌ 23 NOVEMBRE 2021
“Stiamo attraversando un passaggio piuttosto complicato, anche a livello di classifica. Siamo di nuovo nel Pot au Noir che con i suoi temporali improvvisi rimescola le carte e le posizioni.
L’umore non è alto e, anche se stiamo facendo del nostro meglio, non siamo completamente soddisfatti. Siamo riusciti a mangiare una pasta per prendere nuove energie, e a bordo c’è una buona atmosfera, ci intendiamo bene e stiamo facendo un gran lavoro di squadra per superare insieme queste situazioni snervanti.
L’obiettivo ora è cercare di uscire prima possibile dalla zona di convergenza intertropicale per entrare nel flusso dell’aliseo dell’emisfero settentrionale e fare rotta più o meno diretta sulla Martinica. Una volta entrati nel flusso dell’aliseo non dovrebbero esserci molte strambate da fare, ma un lungo bordo mure a dritta verso l’arrivo, previsto tra circa 4-5 giorni.“
Mentre i primi tre equipaggi della classe OceanFifty, Primonial, Koesio e Leyton, hanno tagliato il traguardo nella notte di lunedì e martedì, primi dell’intera flotta della 15ma Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre e l’Ultime Maxi Edmond de Rothschild è a poche miglia dalla Martinica, per la classe IMOCA Globe Series continua la complessa risalita della costa brasiliana.
Le condizioni perturbate proseguono anche al di fuori del Pot au Noir e l’intera flotta accusa stanchezza per le continue manovre e il caldo, combattuti tra l’impazienza di arrivare a terra e il piacere della navigazione.
Classifica
Prysmian Group è in decima posizione, con ancora 1525 miglia circa (lineari e teoriche) da percorrere per raggiungere la Martinica.
MERCOLEDÌ 24 NOVEMBRE 2021
“Ieri siamo rimasti bloccati e abbiamo perso qualche miglio sui nostri diretti concorrenti ma ora siamo rientrati nel match. I temporali in questa zona sono molto aleatori ed instabili: puoi caderci dentro o no, ma non puoi sempre evitarli.
In generale, dovremmo mantenerci su questo bordo fino all’arrivo. Abbiamo smesso di strambare e navighiamo in linea dritta, con un bordo mure a dritta in un flusso di vento da est, leggero intorno ai 10-12 nodi.
Stiamo bene ma le temperature sono ancora elevate: il sole è molto forte, sin dall’alba. Speriamo di arrivare presto all’8° nord per trovare delle temperature più vivibili.
Manteniamo il ritmo ma siamo stanchi, soprattutto dopo le manovre. Non riusciamo a riposare bene perché siamo concentrati sull’arrivo.”
Sei Ocean Fifty e tre Ultime hanno già tagliato il traguardo in Martinica, mentre la flotta degli IMOCA Globe Series si estende in circa 2000 miglia di mare con il primo, LinkedOut, a 335 dall’arrivo e l’ultimo Ebac che deve ancora girare l’arcipelago di Fernando de Noronha.
Classifica
Prysmian Group naviga in decima posizione, a 1250 miglia circa dall’arrivo.
GIOVEDÌ 25 NOVEMBRE 2021
“Siamo molto concentrati, mancano 840 miglia all’arrivo e non possiamo mollare proprio ora. Stiamo attraversando un tratto con frequenti e forti temporali, che ci portano fuori rotta con velocità aleatorie. Sono manifestazioni dell’Aliseo e del Pot au Noir combinati insieme.
Una volta passata questa zona cercheremo di guadagnare ancora miglia per consolidare la posizione che abbiamo raggiunto e distanziarci dagli altri.
La notte è andata bene, abbiamo guadagnato due posizioni, ma sappiamo che la situazione può cambiare e dobbiamo restare lucidi fino all’arrivo a Fort de France. La rotta è ancora lunga, ritroveremo l’Aliseo dell’emisfero nord con venti leggeri, forse isseremo anche lo spi nell’avvicinamento alla Martinica.
L’umore a bordo è buono, collaboriamo al meglio e questo recupero ci ha motivati ancora di più.
Il team tecnico è arrivato ieri in Martinica e sta preparando un rapido pit stop prima di rientrare in Bretagna.“
Nella flotta degli IMOCA Globe Series, LinkedOut naviga a sole 56 miglia dall’arrivo e lotta in venti leggeri sui 7 nodi per mantenere il distacco guadagnato sui diretti concorrenti: 150 miglia dal secondo e 200 dal terzo.
Classifica
Prysmian Group si trova in ottava posizione, a 840 miglia (in linea teorica) dall’arrivo, probabile nella notte tra il 27 e 28 novembre.
VENERDÌ 26 NOVEMBRE 2021
“Navighiamo in un flusso da est sui 13-15 nodi. Abbiamo strambato per portarci più ad ovest per seguire il flusso più costante di Aliseo, che si sposta con la flotta, ma che perderà di intensità all’arrivo. Abbiamo raggiunto i 10° nord e il caldo è ancora intenso ma più sopportabile.
Restiamo concentrati, mancano meno di 500 miglia al traguardo in Martinica. L’arrivo è un momento delicato in una competizione perché si rischia di rilassarsi o cedere alla stanchezza. Noi cerchiamo di vivere il momento presente, senza pensare a quanto manca.
Navigando in doppio è più facile, perché ci sostieniamo l’un l’altro e possiamo darci i cambi, che se non riusciamo realmente a riposare.”
Tra gli IMOCA Globe Series, il primo team della flotta, LinkedOut, ha tagliato il traguardo alle 15:00 circa di ieri pomeriggio ora italiana, quando in Martinica era ancora mattina. Apivia, secondo in classifica, è a poche miglia dall’arrivo.
Classifica
Nella giornata di domani è previsto l’arrivo del secondo gruppo di Imoca, a cui appartiene Prysmian Group che lotta per la settima posizione, a 500 miglia teoriche circa dall’arrivo in Martinica.
SABATO 27 NOVEMBRE
Meno 250 miglia: non è ancora tempo di fare un bilancio
“Ho avuto sempre delle buone sensazioni su questa regata: abbiamo navigato quasi sempre alle velocià target e in maniera sostanzialmente impeccabile. Sicuramente ci sarà stata qualche sbavatura, ma penso che da un punto di vista di traiettorie abbiamo fatto il nostro mestiere correttamente, sicuramente grazie anche all’implicazione di Martin, visto che a lui avevo affidato il compito di gestitre la navigazionee. È stato interessante perchè in tutti i momenti cruciali ci siamo sempre confrontati, e abbiamo sempre trovato una soluzione della quale eravamo soddisfatti. Adesso mancano ancora 250 miglia all’arrivo e non per me non è ancora il momento di tirare i bilanci, i bilanci si faranno a terra.
Adesso dobbiamo pensare a fare bene queste ultime 250 miglia, proteggersi dagli avversari dietro che chiaramente non hanno voglia di restare dietro, e restare concentrati fino al taglio della linea e oltre, fino a dopo l’ormeggio della barca. Quando la barca sarà legata e assicurata, allora potremo fare il bilancio”.
Il commento di Martin
“In teoria è l’ultima giornata di navigazione, e i sentimenti a bordo sono contrastanti perchè da un lato siamo contenti di arrivare a terra, ma dall’altro sappiamo che siamo alla fine di questa transtat, che per noi è stata intensa e meravigliosa. Abbiamo vissuto dei momenti magici, che solo la vela d’altura può regalare.
Siamo contenti della nostra posizione e di quanto abbiamo fatto: non siamo mai stati in conflitto tra di noi, sempre sulla stessa lungheszza d’onda nelle decisioni che dovevamo prendere: ci capiamo al volo e anche queto ha fatto la forza del team,” ha commentato il co-skipper Martin Le Pape.
“Ci batteremo fino alla fine e comunque arriveremo, davanti o dietro Fortinet, davanti o dietro Corum, avremo mostrato che siamo presenti, che possiamo combattere con i grandi team e che abbiamo la capacità di restare davanti e questa sia la cosa più importante, almeno per noi. Siamo contenti di ciò che stiamo facendo.
La barca è “génial”, anche Giancarlo ne è contento: il team di terra l’ha prerparata bene e ha mostrato a tutti il suo potenziale, che è solo la base per ciò che verrà.
Se all’inizio della regata, qualcuno mi avesse detto che sarebbe andata così, ci avrei messo subito la firma”.
Classifica
Prysmian Group lotta per la sesta posizione continuando a scambiare piccoli vantaggi/svantaggi con Romain Attanasio con il quale è in contatto non solo visivo ma anche VHF: durante la notte i due team si sono parlati spesso per evitare collisioni…
Questa notte alle 04:26 ora italiana, Jérémie Beyou è arrivato a Fort-de-France, il porto di arrivo, in terza posizione, completando il podio degli IMOCA Globe Series
DOMENICA 28 NOVEMBRE
L’arrivo: i primi commenti e dichiarazioni
Giancarlo e Martin Le Pape hanno tagliato il traguardo della 15ma edizione della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havrealle 8:44 (ora italiana), in sesta posizione nella categoria IMOCA. Uno splendido risultato per il duo a bordo di Prysmian Group che nel corso delle 5.800 miglia teoriche della regata ha mantenuto un’ottima rotta, è riuscito a sfruttare al meglio il potenziale dell’imbarcazione e a tenere il passo dei grandi foiler, ma soprattutto ha lavorato con piena fiducia reciproca, ottenendo il massimo della performance.
“Considerando il livello dei concorrenti e il poco tempo passato insieme prima della partenza, questo sesto posto ha dell’incredibile! Il momento del passaggio della linea è stato molto emozionante per entrambi!”, ha commentato Giancarlo.
“Alla partenza a Le Havre, stimavamo che concludere nella Top 10 sarebbe già stata un’ottima prestazione. Siamo incredibilmente felici di aver concluso sesti, felici e commossi. Abbiamo anche versato qualche lacrima quando siamo arrivati. La gara è stata estenuante. Ventun giorni in mare non sono un’impresa da poco, anche se ci siamo divertiti molto a navigare insieme”, ha confermato Martin.
Cercare di competere con gli IMOCA di ultima generazione tecnologicamente più avanzati ha richiesto il massimo impegno da parte dei navigatori che si sono prodigati con determinazione inesauribile e massima abnegazione. “Abbiamo dato il massimo dall’inizio alla fine. La regata è stata molto interessante anche se la meteorologia atipica, e attraversare due volte il Pot au Noir con le sue stasi è stato complesso. Siamo riusciti a fare una buona strategia nei passaggi chiave di Fromveur (tra l’arcipelago di Molène e l’isola di Ouessant, nel mer d’Iroise – ndr), Raz de Sein e alle Canarie, dove abbiamo cercato di cogliere al meglio ogni opportunità che si presentava per poter avanzare. Abbiamo regolato la barca continuamente, spostando ogni volta i pesi a bordo e questo ci ha consentito di mantenere la barca quasi sempre nelle velocità “target””, ha commentato lo skipper di Prysmian Group.
L’intesa, una chiave per il successo
Un’attenta strategia e un impegno costante a raggiungere e mantenere le andature più veloci possibili, la buona intesa a bordo con il co-skipper Martin Le Pape e un’assoluta determinazione, hanno portato al risultato raggiunto.
“In termini di dinamiche a bordo, non avrei potuto chiedere di meglio. Siamo stati in sintonia dall’inizio alla fine. La comunicazione tra di noi è sempre stata fluida e i compiti erano distribuiti in maniera chiara e bilanciata. Martin ha fatto un ottimo lavoro di routage e tattica e io ho potuto concentrarmi completamente sul far esprimere al meglio il potenziale della barca. C’è sempre stata una bella atmosfera a bordo e un ottimo stato d’animo. Abbiamo davvero lavorato in armonia!”, ha dichiarato Giancarlo Pedote all’arrivo.
“È stato un piacere navigare insieme. Avevamo piena fiducia uno nell’altro, eravamo complementari e complici. Oserei dire uno stato di grazia, non semplice da ottenere in regata. Sono molto felice di aver potuto vivere questa esperienza, di aver potuto esprimermi al meglio sul piano navigazione e anche felice di avere un nuovo amico”, ha concluso Martin Le Pape.
Christophe Favreau, corrispondente di Voiles et Voiliers, ha partecipato al trasferimento dell’IMOCA Prysmian Group da Lorient a Le Havre porto di partenza alla Transat Jacques Vabre, il 7 novembre.
Un trasferimento veloce, circa una giornata, in condizioni “toniche”, come le ha definite il giornalista. Ecco il resoconto del viaggio e le sue impressioni sulla navigazione a bordo di un IMOCA, una delle imbarcazioni più tecnologiche ed estreme sulle quali abbia mai navigato. Ecco il suo racconto:
Sentirsi offrire un passaggio tra Lorient e Le Havre su un Imoca con i foil, non è da tutti. A me lo ha proposto Giancarlo Pedote, 8° all’ultimo Vendée Globe, in partenza per la Transat Jacques Vabre, che ha vinto nel 2015 in Multi50 al fianco di Erwan Le Roux e che quest’anno correrà assieme al figarista Martin Le Pape.
Rallentare, per non arrivare troppo presto
L’appuntamento è fissato a Lorient mercoledì 27, per una partenza a mezzogiorno. Dobbiamo assolutamente raggiungere Le Havre per le 14:00 del giorno successivo. Questo è il tempo limite consentito dall’organizzazione prima dell’apertura del villaggio il venerdì mattina. 304 miglia in 24 ore sono tante, spiega Giancarlo Pedote, che mi dice addirittura che probabilmente dovremo rallentare per non arrivare troppo presto… Va bene! Questo fa sperare in buone medie.
Va detto che la previsione è ideale. Un buon vento da sud dovrebbe spingerci prima al traverso e poi di poppa verso Le Havre, sotto un cielo senza nuvole! Il programma è allettante, anche se per esperienza sappiamo che una navigazione a bordo di un 60 piedi realizzato per la performance non è una passeggiata di salute, soprattutto quando è accompagnata da appendici che ne aumentano le prestazioni.
Un vento che potrebbe aumentare fino a 30 nodi
Ormeggi liberi! A bordo siamo in quattro, Giancarlo, Martin, Adam ed io. Lasciamo il canale di Lorient con entusiasmo. Sappiamo che non ci sarà bolina, solo planate e velocità, con un vento che potrebbe arrivare fino a 30 nodi. Anche se Prysmian Group non è una barca dell’ultima generazione (è stata varata nel 2015), è comunque molto efficiente, cosa della quale mi renderò presto conto.
Su un foiler lanciato a tutta velocità, i movimenti sono brutali, specialmente lateralmente quando il pilota raddrizza la barra per mantenere la rotta.
Appena issata la randa, l’IMOCA Prysmian Group mostra grande nervosismo. Una volta issata la vela di prua, la velocità aumenta notevolmente. Con la sua prua voluminosa e appuntita, l’IMOCA non manca di potenza … Ed è molto umida! Per fortuna il pozzetto è ben coperto e protegge l’equipaggio dagli spruzzi. Un pozzetto piatto in cui i winch sono stati installati molto bassi, per abbassare il baricentro.
Ci abituiamo!
“Ci si fa l’abitudine”, precisa Giancarlo Pedote, che naviga su questa barca dal 2019. Velista molto completo a capo di un piccolo team, l’italiano che dal 2009 vive in Francia con moglie e due figli, è un velista molto attivo nella classe Imoca e personalità nota nel suo paese, con più di 40.000 follower sulla sua pagina Facebook.
“I social media sono un ottimo modo per promuovere la vela sportiva e le regate oceaniche, perché ci sono tante storie umane da raccontare, che vanno oltre il lato tecnico della nostra disciplina. E questo è qualcosa che il grande pubblico apprezza”, ha detto il velista laureato in filosofia all’Università di Firenze.
I foiler possono raggiungere i 30 nodi quando le condizioni sono giuste.
Un riferimento al mondo virtuale che contrasta molto con quello che sto vivendo adesso. Man mano che risaliamo la costa della Bretagna, le onde aumentano e il vento sale fino a 20 nodi. Martin Le Pape aveva parlato di un trasferimento “tranquillo”, con l’imperativo di preservare l’attrezzatura per raggiungere Le Havre al 100% del potenziale della barca. L’Imoca però accelera forte. La sua carena tesa e la sua prua voluminosa combinati con la potenza dei foil sono meravigliosi alle velocità di lasco e poppa che compongono la nostra salita verso Le Havre. In velocità superiamo regolarmente i 22 nodi, velocità al di sopra della quale i foil producono un fischio davvero acuto… estenuante.
L’arrivo della notte offre nuove sensazioni e richiede una vigilanza costante in prossimità della costa per evitare incidenti con eventuali barche che non hanno attivato l’AIS.
La notte che arriva invita a sdraiarsi all’interno, ma è impossibile dormire con tutto questo rumore, per non parlare dei movimenti violenti e incessanti della barca, soprattutto di traverso quando il pilota compensa violentemente per mantenere la sua rotta. La larghezza della prua attutisce lo shock con le onde che incontriamo regolarmente. Per fortuna non siamo mai stati arrestati da un’onda… non oso immaginare uno stop improvviso a oltre i 25 nodi, velocità che abbiamo regolarmente superato (con un picco di 29!) per tutto questo trasferimento vicino alle coste, che ci ha costretto a mantenere un controllo costante, visto che alcuni pescherecci si sono ovviamente dimenticati di accendere il loro AIS…
La flotta della Transat Jacques Vabre presto al completo!
Al mattino siamo a poche ore da Le Havre. Dobbiamo rallentare per non arrivare troppo presto. Avvicinandoci alla città ci raggiungono l’Ultime Banque Populaire XI, diversi Ocean Fifty, alcuni Imoca e altri class40. La flotta Transat Jacques Vabre sarà presto al completo!