Clubif – “Imprenditori: Giancarlo Pedote”

vivere in solitudine

Vive e lavora in Francia a Larmor-Plage. Diplomato in Filosofia, ha deciso di dedicare la sua vita al mare e alla navigazione. Si classifica 2 ° nella Mini Transat nel 2013 e assieme a Erwan Le Roux, vince la Transat Jacques-Vabre 2015 nella categoria Multi 50. Eletto velista dell’Anno TAG HEUER 2016, parteciperà alla Vendee Globe 2020-2021.

Di Daisy Boscolo Marchi


Il Club Italia-Francia è la prima organizzazione dedicata alla cooperazione e allo sviluppo tra l’Italia e la Francia.

Daisy Boscolo Marchi, ha posto questioni molto interessanti a Giancarlo:

  • Lei è nato e cresciuto in Italia dove ha studiato prima di trasferirsi in Francia. Quali sono state le tappe più importanti nella sua vita personale e professionale? Quali vittorie l’hanno stimolata maggiormente e quali sconfitte sono state in particolare fonte di insegnamento e perché no, nuova ispirazione? 
  • Club Italia-Francia : Analizzando il suo percorso scopriamo che lei ha una laurea in filosofia. Come l’ha aiutata questa disciplina umanistica nella sua carriera da sportivo? Lo sport è anche previsione dell’imprevedibile e gestione dell’imprevisto, e forse su questo aspetto, la filosofia può aiutare … 
  • Club Italia-Francia : C’è una differenza tra skipper navigatore e skipper manager. Qual è questa differenza e lei in quale categoria si colloca? 
  • Club Italia-Francia : Da cosa è nata la scelta di stabilirsi in Francia? Necessità o intuizione? Qual è oggi il suo rapporto con l’Italia? C’è qualcosa in particolare che le manca del suo paese d’origine? 
  • Club Italia-Francia : Un tema interessante da analizzare e di cui si parla poco è quello della relazione tra lo sponsor e l’atleta (e la sua equipe): quanto e come può essere importante e rilevante uno sponsor per la carriera di uno sportivo? Questa relazione tocca solo la sfera professionale o anche quella umana? 
  • Club Italia-Francia : Ha deciso di partecipare alla Vendée Globe, una regata su nave a vela, in giro per il mondo, in solitaria, senza stop e senza assistenza. Vista da fuori si direbbe un’esperienza unica ma sicuramente psicologicamente difficile. Ci racconta le motivazioni che l’hanno spinta nella sua scelta? Chi prevale nei momenti di difficoltà? L’uomo, il manager o l’atleta? 
  • Club Italia-Francia : Lei è un esempio dell’enorme capitale di relazioni umane e imprenditoriali tra Francia e Italia. Lei sembra aver riprodotto questa relazione tra le sue due « case » Italia e Francia anche negli sponsor del progetto Vendée Globe: ci racconta la sua duratura relazione con Prysmian Group e la nuova partnership con Electriciens sans Frontieres? 
  • Club Italia-Francia : La scritta 4people è il vostro motto. Qual è il messaggio che si vuole veicolare? 
  • Club Italia-Francia : Per coronare il suo percorso atipico, si è cimentato anche nella scrittura. In particolare, il suo ultimo lavoro riguarda un progetto editoriale organizzato dalla Classe IMOCA, e vede coinvolti scrittori della casa editrice Gallimard, ricercatori dell’Istituto Pasteur e alcuni skipper del Vendée Globe. Com’è nata l’idea della scrittura? Non risulta difficile trasmettere le emozioni provate durante le regate? 
  • Club Italia-Francia : Quali sono i suoi prossimi progetti? Ci sono assi nei quali le piacerebbe vedere una maggiore cooperazione tra Francia e Italia?

Leggi le risposte di Giancarlo su:

CFI: “IMPRENDITORI: GIANCARLO PEDOTE”.

 


 Chi è Daisy Boscolo Marchi?

Responsabile redazione e gestione delle interviste del Club Italia-Francia.

Saily – “Sponsor e vela: l’esempio di Prysmian Group”

FORSE LA SPONSORIZZAZIONE PIU’ LONGEVA DI SEMPRE DI UN TEAM VELICO IN ITALIA – Il vento per Prysmian è una sfida sportiva, ma anche sostenibilità e business. Parla l’Amministratore Delegato di Prysmian Group Valerio Battista.

Di Fabio Colivicchi


… Pedote e Prysmian viaggiano ormai da anni insieme, forse la più lunga collaborazione tra un team velico e un brand nel nostro paese. Chiunque abbia seguito Giancarlo dai primi passi a oggi, lo lega indissolubilmente al nome Prysmian e al suo bianco e nero.

Adesso Prysmian Group e Giancarlo Pedote, unico team italiano, sono al via della nona edizione del giro del mondo a vela in solitario senza scalo e senza assistenza, uno dei grandi eventi velici internazionali del 2020-2021, che parte l’8 novembre da Les Sables d’Olonne e durerà all’incirca 75-90 giorni.Un evento unico che unisce competizione sportiva e avventura, tenacia e resistenza umana, dove tutti i marinai, di fronte agli elementi, sono uniti da un destino comune, confrontandosi con i propri limiti e le proprie emozioni.

Leggi l’articolo che parla di una delle sponsorizzazioni più longeve nella storia sportiva, di valori e uomini:

Saily: “SPONSOR E VELA: L’ESEMPIO PRYSMIAN”.

 


 Chi è Fabio Colivicchi?

Fabio Colivicchi è direttore e editore di Saily.it. Laureato in Giurisprudenza con una tesi sugli Interessi Collettivi nel Diritto Amministrativo. Da 35 anni nel mondo della vela come regatante, istruttore, giornalista, imprenditore, dirigente. Fondatore del mensile Fare Vela, per 16 anni responsabile della comunicazione FIV, ideatore e organizzatore del Vela Show di Viareggio, fondatore e direttore del media globale e web TV Saily.it. Conduttore e telecronista. Consulente del programma di Rai Uno Lineablu. Autore di tre libri (sul Moro di Venezia e su Luna Rossa) e della voce «Vela» per l’Enciclopedia Treccani. 

Giro di Boa – “E’ un giorno molto importante per me”

Giancarlo su Prysmian Group. Immagine di Andrea Falcon

Ogni partenza del Vendée Globe mette i brividi, considerando l’incredibile avventura umana e sportiva che questo evento rappresenta: un giro del mondo (partenza e arrivo a Les Sables d’Olonne, Francia), di circa 21,638 miglia nautiche (pari a 40.000 Km) da percorrere da soli, senza scalo e senza assistenza. Tradotto, significa doppiare i tre grandi Capi, Buona Speranza, Leeuwin e Horn e trascorrere dai 70 ai 100 giorni in mare (il record attuale è di 74 giorni) in condizioni durissime con balene, iceberg e tempeste come soli compagni di viaggio.

Di Bianca Ascenti


Oltre ad essere un’affascinante avventura romantica, nella quale uomini e donne sono messi a dura prova, costretti a confrontarsi con le loro capacità, le loro paure e le loro emozioni, il Vendée è anche una sfida tecnologica che vede in campo imbarcazioni sofisticate (IMOCA 60‘), molte delle quali (19) dotate di foil per raggiungere velocità altrimenti impossibili per questi monoscafi di 90 piedi in carbonio.

L’edizione che partirà l’8 novembre è considerata eccezionale per diversi motivi, cominciando dall’incredibile  parterre di partecipanti:

  • allo start a Les Sables d’Olonne ci saranno, infatti, 33 velisti  (per avvicinarci a questi numeri dobbiamo tornare all’edizione 2008-2009 con 30 partecipanti), tra cui 10 atleti non francesi e 6 donne.
  • Tra loro, 18 ‘bizuths’, velisti, cioè, che si approcciano per la prima volta al Vendée Globe. E anche in questo caso si tratta di un numero record; tutti loro, comunque, hanno accumulato, nella loro carriera velica, moltissime miglia e titoli a bordo di imbarcazioni di vario tipo, impegnati in regate di ogni genere.
  • Tra i “bizuths” ci sono il pluricampione paralimpico francese Damien Seguin (APICIL), il vincitore della Volvo Ocean Race e record holder Kévin Escoffier (PRB), diversi vincitori della famosa regata Solitaire du Figaro, come Nicolas Trousse (CORUM L’EPARGNE) e Sébastien Simon (ARKEA-PAPREC), due vincitori della Transat Jacques Vabre, Charlie Dalin (APIVIA) e Giancarlo Pedote (PRYSMIAN GROUP), e quello della Route du Rhum, Armel Tripon (L’OCCITANE EN PROVENCE).

Leggi di più sulle iniziative anti COVID, adottate dall’organizzazione del Vendée Globe per garantire la sicurezza degli skipper, e i sentimenti di Giancarlo su:

Giro di Boa: “Vendée Globe 2020: parlano gli skipper. Pedote unico italiano in gara. Molte le restrizioni anti Covid”.

 


 Chi è Bianca Ascenti?

Giornalista, messinese, appassionata di vela e di Coppa America, ha navigato in lungo e (soprattutto) in largo 11 anni per ‘lavoro’, prima di sedersi davanti a un computer per scrivere di vela e di Coppa America.

Dopo lunghe trasferte ad Auckland e Valencia, oggi vive e lavora a Milano. Il sogno velico? La ‘Sydney Hobart’ con mare piatto e tanto vento.